Piacenza non è solo la città romana fondata per contrastare la discesa in Italia di Annibale nel 218 a. C., non è solo la città medioevale con 100 chiese, 100 palazzi e 100 castelli in provincia. Piacenza è crocevia di antiche strade come la Francigena, la Postumia, la Romanica, quella degli abati e monaci, dell’olio, del sale. Fu porto fluviale potente già dal tempo dei Longobardi, ancor più per il Ducato milanese degli Sforza e Visconti a cavallo della scoperta dell’America. Fu fiera europea di cambi moneta e dei banchieri potenti. Girare per il centro storico di Piacenza è come avere davanti 1000-2000 anni di fatti, storia, eventi… da Piazza Cavalli al Duomo, da Piazza Plebiscito al Gotico all’incrocio del decumano e del cardo.
Luoghi di Gola Gola Festival 2019, dal 7 al 9 giugno prossimi. 120 eventi in un quadrilatero urbano di viuzze fra le più antiche, compreso un mercato di prelibatezze culinarie, assaggi stratosferici, unicità a tavola riconosciute in tutto il mondo, degustazioni guidate e gratuite. Piacenza è città aperta, ospitale: una delle città d’arte di provincia fra le più frequentate e vissute dal turista occasionale che punta su due attrazioni: il paesaggio collinare con i suoi torrenti e piccoli borghi attorno a castelli e le grandi ricette e piatti a tavola.
Piacenza si identifica non solo nei 3 grandi Dop dei salumi, unica città in Europa (Coppa, Salame, Pancetta), nell’origine del Furmai che da origine a Grana Padano e Parmigiano Reggiano, nel Gutturnio e Malvasia, nei Tortelli con le code e nei Pisarei e faso, negli Anolini e Panzerotti….ma anche la Bortellina, il Batarò, la Chisola, lo Grocco Fritto, il vino Ortrugo e il Vin Santo, la Piccola, la Bomba di riso, la zuppa e il brodo, il bollito …tutti piatti che hanno molto in comune con la posizione geografica di Piacenza e della sua collocazione sempre “di confine”.
Questo ha permesso alla città di essere punto di scambio di prodotti, di contaminazione, di obbligo della conservazione del cibo. Inoltre fin già dagli Etruschi il cibo a Piacenza è un mix di prodotti provenienti dal sul Italia (sale, spezie, olio in primis) e dal nord Europa (burro, maiale, verdure cotte): l’incrocio della dieta Mediterranea con la Dieta Continentale.
Tutto questo a Gola Gola: Piacenza si manifesta come una delle città del nord Italia con la maggiore biodiversità alimentare di origine ma anche di creazione. Due eventi: la degustazione del “sale da cucina” e del vino ottenuto da un’uva dall’origine misteriosa come la Malvasia di Candia, non una Malvasia qualsiasi. Il sale arriva a Piacenza tramite gli antichi percorsi dei pellegrini e dei viandanti (dallo Staffora alla Cisa) che si spostavano dal nord verso Roma, verso Gerusalemme. Senza sale non ci sarebbe la Coppa, la Pancetta, il Salame, il Grana. Ma il sale è anche condimento di piatti e da sapore. Gola Gola ospita una degustazione guidata di sale italiano, di miniera e di mare, e anche dall’estero.
A Gola Gola Piacenza si parla di Malvasia di Candia, si chiarisce la storia di una piante di vite fra le più indecifrabili e longeve, più di tutte frutto delle naturali mutazioni millenarie genetiche che da 10.000 anni avanti Cristo hanno consentito a piante selvatiche di essere addomesticate, di diventare alimento. Un tempo un solo vino alimento e energetico; oggi, massima espressione di biodiversità. La degustazione di tre tipologie di Malvasia Piacenza (spumante, secco tranquillo, passita) accompagna un percorso culturale-storico che si sviluppa dall’Egitto al Ducato Milanese, e da Milano a Piacenza.
Programma incontri:
venerdì 7 giugno, ore 21-22, Piazza Cavalli, Palazzo Gotico: Malvasie o Marvàsie? Meglio la Candia di Piacenza. Trilogia di gusto in assaggio;
sabato 8 giugno, ore 19-20, Piazza del Duomo: La via del sale a Piacenza: non tutti i sali sono uguali. Prima degustazione in abbinamento.