Soluzioni innovative in grado di ottimizzare tempi e risorse e di garantire rispetto dell’ambiente come alleati nella lotta ai cambiamenti climatici. Un futuro non troppo lontano, tanto che l’Italia punta ad arrivare entro il 2021 ad avere il 10% della superficie agricola coltivata con tecniche di ultima generazione, la precision farming.
I vantaggi di questo approccio sono già stati ampiamenti dimostrati: miglioramento della produttività agricola e degli standard qualitativi dei prodotti, contenimento dei costi di produzione, tracciabilità e sostenibilità. Un mercato in continua crescita che si stima dovrebbe crescere a breve del 20% all’anno con un valore che nei prossimi 5 anni potrebbe arrivare a 4,5 miliardi a livello mondiale.
Queste le sfide e le opportunità discusse presso l’Università degli Studi di Milano che ha ospitato il convegno finale del progetto europeo VITISOM, supportato dalla Commissione Europea attraverso il Programma LIFE per un valore di circa 1,2 milioni di euro. L’iniziativa coordinata dall’Ateneo ha coinvolto tre aziende vitivinicole – Guido Belucchi SpA, Conti degli Azzoni, Castello Bonomi -, due società di ingegneria – Casella Macchine Agricole e WestSystems -, l’Università degli Studi di Padova e il Consorzio Italbiotec.
LIFE VITISOM si propone di introdurre un sistema innovativo per gestire la concimazione organica dei vigneti che permetta di contrastare l’erosione della materia organica e di migliorare l’omogeneità e la qualità dei suoli vitati. In particolare, la promozione dell’uso razionale dei concimi organici consente di conservare e restaurare la sostanza organica nei suoli dei vigneti, in linea con quanto riportato nel protocollo UE per la coltivazione integrata e biologica. Il progetto è quindi finalizzato allo sviluppo, alla sperimentazione e scale-up di una tecnologia per la concimazione organica del vigneto, attraverso l’introduzione della tecnologia VRT (Variable Rate Technology – tecnologia a rateo variabile) nel settore vitivinicolo.
Si tratta di una tecnologia nota, finora adottata in viticoltura per pratiche agronomiche differenti dalla concimazione organica, che prevede un’applicazione innovativa. La tecnologia VRT consente di calibrare gli apporti di concime organico (compost, letame o digestato separato solido), sulla base delle effettive esigenze del vigneto identificate tramite delle mappe di prescrizione che possono essere prodotte da sistemi di rilevazione. Ciò consente di incentivare l’utilizzo delle matrici organiche al fine di contrastare l’erosione della sostanza organica (SO) dei suoli vitati, permettendo la razionalizzazione dei dosaggi del concime organico in base alle effettive esigenze del vigneto.
Nel corso di quasi quattro anni di sperimentazione, VITISOM è in grado di condividere i risultati più significativi dell’attività sperimentale che ha coinciso con la progettazione e la realizzazione di 5 prototipi di rateo variabile, adattati a specifici contesti pilota, individuati come rappresentativi della variabilità dei vigneti sul territorio europeo.
VITISOM intende contribuire anche all’implementazione di misure legislative in tema di tutela del suolo e riduzione dell’impatto ambientale delle pratiche agronomiche. Con questo scopo nel corso del workshop è stato presentata la pubblicazione “Protezione del suolo e dell’ecosistema viticolo e agricolo: libro verde per lo sviluppo di una strategia europea” documento di sintesi dei principali risultati ottenuti e la potenzialità di essere replicati e trasferiti presso altre rilevanti regioni vitivinicole europee.
Il valore internazionale del progetto è stata attesta da Federico Benvenuti, rappresentate del National Contact Point del Programma Life presso il Ministero dell’Ambiente, che ne ha incoraggiato l’ulteriore sviluppo del progetto verso una sua valorizzazione come buona pratica di sostenibilità di agricoltura.
Presenti all’evento Leonardo Valenti Coordinatore del progetto, Isabella Ghiglieno Project manager di LIFE VITISOM cui si deve l’illustrazione degli obiettivi e della strategia del progetto, e i rappresentati di tutti i partner che hanno contribuito, moderati da Giannino della Frattina, giornalista de “Il Giornale”, e Aldo Fiordelli, giornalista de “L’Espresso” e “Decanter”, ad illustrare i più significativi risultati ottenuti dalla progettazione e realizzazione dei prototipi, al monitoraggio delle prestazioni in pieno campo fino agli impatti ambientali e socioeconomici dell’innovazione proposta.
Hanno contribuito alla giornata anche i progetti LIFE SOil4Wine, LIFE ZEOWINE, LIFE DOP, LIFE+ IPNOA e FARESUBIO a loro si devono esempi di pratiche virtuose e strumenti tecnologici per monitorare e mitigare le emissioni di protossido di azoto e, più in generali, di gas a effetto serra delle pratiche agronomiche e delle filiere agroalimentari.
Per info cliccare qui