Tempo d’estate, tempo di grigliate. Ed è sufficiente partecipare a una grigliata per sentirsi in vacanza perché la cucina all’aria aperta è vacanza. Come la mezzanotte di San Silvestro è il momento in cui è stappato il maggior numero di bollicine, così a Ferragosto le grigliate raggiungono il numero massimo.
E una grigliata, essendo di per sé un momento di festa, non può prescindere da un buon vino di accompagnamento. Sì, ma quale?
La domanda è pertinente perché la cottura alla brace non è solo bistecche e salsicce, ma anche pesce se non formaggi. Per cui non esiste una sola unica tipologia di vino, ma la gamma si amplia.
Vi proponiamo in ordine alfabetico, 10 vini delle isole per accompagnare le vostre grigliate, e non solo quella di ferragosto.
Cardilla Zibibbo Terre Siciliane IGT (foto 2)
Cantine Pellegrino 1880
Le Cantine nascono nel 1880 come produttrici di Marsala. In epoca più recente, verso la fine del Novecento, si sono inoltre affiancate le produzioni di vini bianchi e rossi delle Tenute di famiglia, e i vini di Pantelleria.
Lo Zibibbo che vi presentiamo nasce nell’agro Trapanese. Lo precisiamo in quanto il Trapanese è considerato una zona vitivinicola siciliana particolarmente vocata.
Qui l’esposizione dei vigneti, il clima, i terreni conferiscono ai vini tratti ben caratterizzati. Dalla costa all’entroterra, si coltivano sia vitigni autoctoni siciliani sia vitigni internazionali. Tra i primi lo zibibbo vitigno associato ai vini passiti e intensamente dolci, e pertanto considerata uva per vini da dessert. Zibibbo Cardilla è invece vinificato secco e il risultato è sorprendente. E’ prodotto da uve allevate a 400 metri di altitudine. La vendemmi si effettua a partire dalla prima decade di settembre. La pressatura è soffice e viene effettuata una veloce parziale macerazione a temperatura controllata per arricchire il mosto dei profumi varietali, ossia quelli propri del vitigno. Ha poi luogo la fermentazione del solo mosto. Il vino ottenuto affina 4 mesi in bottiglia.
Note gustative
Colore giallo paglierino con riflessi verdi.
Al naso è ampio con sentori fruttati di mela verde, di agrumi e intensità floreali di rosa, di fiori bianchi cui si uniscono ricordi di erbe aromatiche.
In bocca è morbido, ripropone le note fruttate e floreali già percepite nella fase olfattiva; il gusto è ricco, avvolgente, intenso con finale lungo.
Abbinamenti
Grigliate di mare soprattutto in abbinamento a crostacei e a molluschi quali calamari e seppie.
Calio Frappato Terre Siciliane IGP (foto 3)
CVA Canicattì
La cantina è una realtà cooperativa fondata nel 1969. Circa trecento piccoli produttori conferiscono le loro uve al progetto comune, ossia dar vita a grandi vini con attenzione ai vitigni autoctoni. Le uve hanno il sapore di questa terra torrida, posta tra le province di Palermo e Caltanissetta per arrivare sino alla costa agrigentina. Qui il lavoro dei contadini è stato segnatamente duro per trasformare un suolo severo in terra coltivabile e i vini generati dalle uve locali hanno la solarità tipica delle produzioni siciliane. Sono vini molto caratterizzati che, se affinati in legno, assumono rotondità e pienezza. I produttori della Cooperativa hanno sostenuto un progetto che si fonda sulla viticoltura della tradizione, senza chiudere le porte alle innovazioni tecnologiche e organizzative; hanno così raggiunto livelli qualitativi d’eccellenza con prodotti apprezzati anche dal mercato internazionale.
Calio Frappato è un vino relativamente nuovo della cantina di Canicattì. Dopo la raccolta le uve sono pigiate e il mosto è fatto fermentare sulle bucce in fermentini di acciaio a 18 °C con frequenti rimontaggi. Il vino ottenuto svolge la fermentazione malolattica, quindi matura in vasche di cemento per 4 mesi e affina almeno tre mesi n bottiglia.
Note gustative
Possiede colore rosso rubino trasparente.
Al naso si colgono ricordi fruttati di ciliegia, amarena, frutti di bosco.
In bocca è un vino immediato, agile fresco, di piacevole beva con tannini bene integrati. Il sorso è vivace, armonico, teso.
Abbinamenti
Servito a temperatura di cantina accompagna grigliate di pesce come tonno, pesce azzurro, ricciola, e carni bianche.
deAetna Etna Rosso DOC (foto 4)
Terra Costantino
Già dalle prime vendemmie, che risalgono al 1978, ossia all’anno di fondazione dell’azienda Terra Costantino, si delineano le grandi potenzialità di quel terreno lavico. Il vigneto si sviluppa sulle pendici dell’Etna, sul versante Sud-Est, lontano 6-7 chilometri dalla costa, per cui di giorno riceve il vento dal mare, la sera l’aria fresca dalla montagna, vale a dire correnti d’aria che generano un’inversione termica che influisce positivamente sull’ampiezza aromatica delle uve.
Terra Costantino è un’azienda biologica certificata.
deAetna Etna Rosso nasce da uve nerello mascalese (90%) e nerello cappuccio di vigne quarantenni. Le uve sono diraspate quindi ha luogo la fermentazione-macerazione con rimontaggi. Dopo aver svolto la malolattica, il vino matura parte in acciaio e parte in tonneau di rovere prima di affinare in bottiglia.
Note gustative
Colore rosso rubino.
Profumi di frutta rossa estiva matura che comprendono prugna, ciliegia, quindi sentori floreali di viola, tocco speziato.
In bocca svela una buona struttura accompagnata da succosità e piacevole acidità, con trama tannica levigata e ricordi minerali.
Abbinamenti
Grigliate miste con presenza di costine, di salsicce, di braciole
Le Anfore Cannonau di Sardegna DOC Elena Casadei (foto 5)
Selezione Le Anfore
Soc. Agricola Olianas Gergei
La Cantina si trova a Gergei, in provincia di Cagliari e si estende su 19 ettari di vigneto. Nasce dall’amicizia tra l’enologo Stefano Casadei e la Famiglia Olianas, originaria di Gergei, basata sulla condivisione di una filosofia produttiva che pone al primo posto la realizzazione di vini di qualità da vitigni autoctoni, capaci cioè di valorizzare il territorio d’origine nel rispetto dell’ambiente. I vini qui prodotti sono biointegrali, vale a dire ottenuti grazie a un insieme di tecniche di coltura e di vinificazione che si fonda su alcuni principi cardine dell’agricoltura biologica e di quella biodinamica, integrandoli.
In particolare la linea Le Anfore nasce dall’intuizione di Elena Casadei, figlia di Stefano, di far maturare in anfora le varietà vinicole più vocate a questo metodo di affinamento, nelle diverse tenute di famiglia che sono, oltre a Olianas, Tenuta Casadei e Castello del Trebbio.
Le Anfore Cannonau è prodotto partendo da una rigorosa selezione dei grappoli dell’omonima uva. Segue la diraspatura e una soffice pigiatura, quindi si svolge la fermentazione alcolica senza lieviti aggiunti. Il vino macera sulle bucce per 25 giorni circa. Successivamente svolge la fermentazione malolattica quindi viene travasato e prosegue la maturazione in anfora per altri 8 mesi.
Note gustative
Colore rosso rubino profondo.
Al naso si colgono note di frutta matura quali ciliegia, frutti di rovo cui si uniscono note balsamiche tipiche della macchia mediterranea e nuance di liquirizia.
In bocca è caldo, avvolgente dotato di giusta trama tannica e di acidità che allunga il sorso; si avvertono note minerali, saline.
Abbinamenti
È il vino da stappare per accompagnare le grigliate di carni più saporite, per cui rosse (manzo, ovini adulti) e nere come braciole di cinghiale
Maìa Vermentino di Gallura DOCG (foto 6)
Siddùra
Siddùra si trova nel cuore della Gallura, a pochi chilometri dalla Costa Smeralda. Dal 2008 la tenuta di circa 37 ettari vitati interpreta con uno stile contemporaneo l’identità̀ sarda.
I vigneti si distendono all’interno di una conca dal microclima ideale dove si trovano anche la sede dell’azienda, la cantina, costruita all’insegna dell’ecosostenibilità, e lo “stazzo”, antico edificio rurale magistralmente restaurato, oggi utilizzato per le degustazioni. In un ideale dialogo tra passato e presente, tra uomo e natura, tutto è stato non tanto creato ex novo quanto portato alla luce nel massimo rispetto del paesaggio e delle tradizioni, pur con un occhio verso il futuro che si concretizza nelle più avanzate tecnologie in vigna e in cantina.
Le uve dopo la diraspatura, vengono raffreddate e lasciate in macerazione in serbatoio di acciaio inox per 2-3 giorni alla temperatura di 2°C prima di essere pressate per estrarre i precursori aromatici contenuti nelle bucce
Note gustative
Giallo paglierino intenso.
Al naso ricordi agrumati, tenue sentore di papaya, di frutta a polpa gialla, profumi di erbe officinali e aromatiche.
In bocca è secco e il succedersi quasi incalzante di sapidità e freschezza vivacizza il sorso. Corpo di grande equilibrio con finale di mandorla. Lunga la persistenza.
Abbinamenti
Grigliate con pesce spada, ricciola, abalone (occhio di bue)
Sabuci Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG (foto 8)
Azienda Agricola Cortese
Proprietari dell’Azienda sono i fratelli Girelli, Martina e Stefano, famiglia da più generazioni nel settore vitivinicolo. Nel 2016 acquistano nel Ragusano, a Vittoria, l’Azienda Agricola Cortese, una tenuta di 14 ettari. La conduzione è biologica e l’attenzione per la biodiversità è massima.
L’Azienda produce due linee di vini ciascuna composta da tre etichette: Nostru, la più immediata, di pronta beva, con le etichette che riproducono colori mediterranei; La Selezione, il top di gamma. Appartiene a quest’ultima Sabuci Cerasuolo di Vittoria prodotto con uve nero d’Avola e frappato. Le uve sono raccolte e pigiate separatamente. Il nero d’Avola è fatto macerare in barrique aperte mentre il frappato in anfore di terracotta di 7 hl: il 2016 per 6 mesi e il 2017 per un anno. I vini sono infine assemblati, affinati in barrique e botti di rovere di varie misure per sei mesi, quindi ha luogo l’affinamento in bottiglia per 3 mesi.
Note gustative
Colore rosso rubino con sfumature granate.
Profumi di frutta rossa, frutti di bosco, melagrana, vaniglia e cuoio oltre a note balsamiche.
In bocca è elegante, armonico, complesso con note di confettura di more e tannini avvolgenti e setosi, freschezza finale; eleganza conferita dalla terra rossa ricca di ossidi di ferro che conferiscono tipicità e unicità al vino.
Abbinamenti
Da stappare con le grigliate più saporite di carni rosse e selvaggina e di formaggi da piastra
Secca del Capo Salina IGT (foto 7)
Cantine Colosi
Gli albori dell’attività enologica delle Cantine Colosi comincia con la commercializzazione del vino in un piccolo borgo vicino a Milazzo da parte del bisnonno degli attuali proprietari. Si tratta di un’attività che consiste nell’imbottigliare e nel commercializzare i vini sfusi acquistati dai produttori locali. Il passaggio da attività commerciale ad azienda produttrice inizia con il nonno e con il padre nella prima metà degli anni settanta. Successivamente il padre, acquista poco più di un ettaro di terreno a Capofaro a Salina dove risiede l’attuale cantina di vinificazione. E qui inizia la storia delle Cantine Colosi, in un crescendo di risultati positivi cosicché, sia pur gradualmente, l’azienda si amplia acquisendo nuovo terreni.
Oggi a Salina conta 6,3 ettari nella zona Monte dei Porri e 5 ettari e mezzo a Capofaro.
Secca del Capo è prodotto con uve malvasia allevate su terreno vulcanico.
La vendemmia avviene verso i primi di settembre ma può essere anticipata in base all’andamento climatico; la raccolta ha luogo la mattina in cassette; dopo la pigiadiraspatura, la massa rimane in pressa a macerare circa per due ore; il mosto è prima trasferito in serbatoio dove viene illimpidito a 4 °C poi è travasato in vasche d’acciaio e quando la temperatura sale a 15°C si effettua l’inoculo. La stessa temperatura è mantenuta per tutto il periodo fermentativo ossia per 14-15 giorni.
Il vino ottenuto ha un residuo di fruttosio di circa 5 grammi in quanto non viene fermentato, pertanto non viene svolta la fermentazione malolattica così da mantenere un’acidità significativa per bilanciare le note zuccherine.
Note gustative
Colore giallo paglierino caldo,
Il profumo è complesso, molto coinvolgente, al naso si avvertono una nota balsamica, quasi mentolata e per contro sentori dolci quasi di pasticceria. Si riconoscono ricordi di albicocca, di pesca, di ananas, di agrumi poi note floreali di gelsomino e di ginestra. In bocca è caldo, avvolgente, morbido, strutturato con una componente glicerica che riscalda e dà pienezza e un’acidità vibrante. Sa di mare, ossia è salino, con note sfumate di buccia d’arancia amara, di rabarbaro ed è persistente.
Abbinamneti
Grigliate di pesce, in particolare di molluschi e crostacei.
Sirè Cannonau di Sardegna DOC Rosato (foto 9)
Tenute Gregu
La famiglia Gregu produceva vino già negli anni venti del secolo scorso in Barbagia, poi la viticoltura venne abbandonata sino a un passato prossimo quando un ramo della famiglia, ossia Antioco Gregu con i figli Raffaele e Federico, trasferitosi in Gallura riprese a vinificare acquistando nel 2011 un vigneto storico.
Nasce così Tenute Gregu, azienda innovativa, con grande carica e grande passione. La tenuta dimora a 450- 500 metri di altitudine, su suolo granitico e conta 30 a vigneto dei quali 25 ettari a vermentino, cinque ettari a canonau, bovale, carignano, syrah e merlot. La proprietà si trova in una zona ventosa battuta dal maestrale con un’escursione termica tra dì e notte che dopo ferragosto raggiunge circa 12-15 °C.
Altitudine, suolo, escursione termica, contribuiscono a definire il vino: il terreno conferisce forza alle piante oltre a mineralità alle uve; il vento contribuisce a mantenere i grappoli sani e spirando dal mare apporta salinità, mentre lo sbalzo di temperatura arricchisce il patrimonio aromatico delle uve.
Sirè è prodotto con 100% uve canonau appositamente selezionate, con permanenza del mosto sulle bucce in pressa di 3-4 ore. Segue la vinificazione in bianco e il vino matura sui lieviti per diversi mesi. Da rilevare che i celebrati rosé provenzali sono prodotti anche con uve grenache ossia cannonau.
Note gustative
Colore rosa scarico con riflessi di cipolla ramata.
Profumi fruttati di ciliegia, di amarena, di frutti di bosco.
In bocca è fresco, sapido, di piacevole beva, fruttato.
Abbinamenti
Grigliate di pesce miste
Viafrancia, Riserva Bianco Sicilia Doc (foto 10)
Baglio di Pianetto
Immersa nel silenzio di Santa Cristina Gela, a pochi chilometri da Palermo, sorge la Baglio di Pianetto l’azienda fondata dal Conte Paolo Marzotto che ha fatto della vitivinicoltura biologica e della sostenibilità i propri capisaldi. È un’oasi arredata da vigneti e oliveti a pochi chilometri da Palermo. Qui, a soli 25 km dal capoluogo dell’isola, il Conte Paolo Marzotto nel 1997 ha scelto la contrada Pianetto a Santa Cristina Gela per coronare il suo sogno in una regione che amava da sempre, dando vita alla sua azienda vitivinicola.
La denominazione Viafrancia è stata mutuata da un toponimo, dal nome di una strada che attraversava Baglio di Pianetto quando faceva parte di un grande feudo e si adatta perfettamente a questa etichetta prodotta con il viognier non solo perché vitigno di origine francese ma anche in quanto riprende il trait d’union che il fondatore Paolo Marzotto, aveva con la Francia e i suoi vini.
La raccolta delle uve avviene in tre fasi: la prima vendemmia è anticipata per garantire al vino freschezza; la seconda quando l’uva è in piena maturazione fenolica per conferire l’impronta varietale e la terza, tardiva, per comunicare note morbide e avvolgenti.
La vinificazione prevede che il mosto, dopo un primo passaggio in acciaio per la decantazione, sia travasato in legno per la fermentazione alcolica. Il vino ottenuto è elevato in legno di primo e secondo passaggio dove matura sui lieviti. Dopo 9 mesi le cuvée sono raccolte in vasche di acciaio prima dell’imbottigliamento.
Note gustative
Possiede colore giallo paglierino intenso.
Al naso prevalgono note fruttate di frutta estiva quale la pesca a polpa gialla, albicocca e frutta tropicale, come il mango e l’ananas. Fanno da sfondo ricordi di macchia mediterranea e note speziate, in particolare di vaniglia.
In bocca è armonico, di grande equilibrio con acidità molto ben integrata all’alcolicità, in perfetto equilibrio con la morbidezza. Acidità che, insieme a ben delineate note saline, fornisce eleganza al vino.
Abbinamenti
Da proporre con grigliate di pesce, ma anche con paillard di vitello e petto di pollo grigliato.
Zisola Sicilia Noto Rosso DOC (foto 11)
Mazzei 1435
Agli inizi degli anni novanta i fratelli Mazzei, decidono di uscire dall’orizzonte enologico toscano per intraprendere nuovi percorsi produttivi in altri contesti geografici. Danno inizio pertanto a una ricerca per individuare realtà vitivinicole che avessero qualche punto in comune con la Toscana, ossia regioni dove vi fosse un vitigno autoctono importante. Nel 2003 acquisiscono una tenuta, Zisola, di 52 ettari dei quali 22 ettari a vigneto in un territorio ricco di biodiversità, dove affiancano il vigneto colture di agrumi, ulivi, mandorli e carrubi. La tenuta si trova nella punta più estrema e più a sud della Sicilia poco distante da Noto. L’azienda viene rinnovata, mantenendo però come sesto di impianto l’alberello. I vigneti si trovano a 95 – 130 metri di altitudine in terreni calcarei molto banchi e freschi distanti 4-5 km in linea d’aria dal mare. Sono terreni che comunicano salinità, mineralità ai vini, contraddistinguendoli. La zona è molto ventilata, caratterizzata da clima caldo, ma con notti fresche per cui con importanti escursioni termiche. Fattori questi, che definiscono le caratteristiche dei vini qui prodotti.
Zisola è nato nel 2004 come vino bandiera, con il compito cioè di rappresentare al meglio l’Azienda.
Quando esordisce lo stile dei Nero d’Avola locali è molto diverso: sono vini concentrati, surmaturi, molto morbidi e pertanto Zisola si distingue subito per freschezza e risconta un successo immediato.
Le uve nero d’Avola sono refrigerate in vasche da 100 ettolitri. La macerazione del mosto sulle bucce si protrae per 2 settimane; dopo la malolattica il vino è travasato in barrique e tonneau di uno-due-tre anni ma anche di sei anni, ma niente legno nuovo, dove rimane per 10-12 mesi.
Note gustative
Colore rosso rubino.
L’impatto olfattivo è decisamente fruttato, frutta matura, frutti di bosco, sfumature agrumate con nuance speziate.
In bocca è composto, equilibrato, con spiccata freschezza che bene armonizza con la trama tannica ben intessuta e con la contenuta alcolicità (13 gradi). Finale lungo.
Abbinamenti
Carne di bovini e ovini adulti, anguilla