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Vini rossi italiani  da pesce. L’abbinamento vini cibi è una prassi relativamente recente. Per millenni, infatti, il vino è stato messo a tavola, non importa con quale cibo e del resto se nella zona si produceva vino rosso, era il rosso che accompagnava “pane e companatico”.

Più recentemente si è cominciato a dare importanza all’abbinamento, e da subito è invalsa regola per cui i vini bianchi ai pesci e vini rossi alle carni.

I vini bianchi, considerati delicati, accompagnano cioè gli alimenti a loro volta più garbati, come i prodotti ittici, mentre ai più vigorosi vini rossi sono destinati le carni, ossia i cibi più sapidi.

Si tratta però di una considerazione discutibile e se si vuole quantomeno approssimativa oggi ampiamente superata.

Ciò perché vi sono portate di pesce più saporite di altre di carne, così come bianchi più strutturati di vini rossi di pronta beva. Pertanto un vino rosso non eccessivamente concentrato può benissimo accompagnare un piatto di pesce gustoso. Vi proponiamo alcune etichette elencate in ordine alfabetico.

Vini rossi per piatti di pesce

Agapanto Bolgheri Rosso DOC 2018 (foto 2 )
Al Podere Conca di Bolgheri opera un team di sole donne diretto dalla proprietaria Silvia Cirri, medico e vitivinicoltore. I vini prodotti sono il bianco Elleboro e il rosso Agapanto. Agapanto è prodotto con uve cabernet sauvignon 50%, cabernet franc 30%, e ciliegiolo 20%, quest’ultimo vitigno voluto da Silvia Cirri per conferire al vino freschezza e profumo fruttato. Il vino sa coniugare la gradevolezza di un rosso esuberante, agile, non troppo concentrato, a una promettente longevità. Le uve sono vinificate separatamente, non svolgono la fermentazione malolattica e affinano 12-14 mesi in barrique e sei mesi in vetro dopo la formazione della cuvée.

Note gustative

Possiede colore rosso rubino.
Al naso frutta matura, frutta rossa estiva come prugna, ciliegia, macchia mediterranea e fondo delicatamente speziato.
In bocca è scorrevole, con tannini ben intessuti, dotato di piacevole freschezza che invita al calice successivo. E’ un vino versatile, aperto a tutte le circostanze, dove il legno completa e leviga senza diventare protagonista.

Abbinamento
Da provare con anguilla alla brace.

E’Ssenza Toscana IGT (foto 3)
E’Ssenza è prodotto dall’Azienda toscana Conte Guicciardini, e inaugura una nuova linea denominata “Ottosecoli“, un progetto che vuole sperimentare particolari vinificazioni. E’ prodotto senza solfiti aggiunti con uve sangiovese 100% della Tenuta del Castello di Poppiano che è la zona storica della famiglia, provenienti da una vigna ben esposta che dà ottimi Sangiovese con carica polifenolica molto marcata. Il vigneto è di per sé resistente e non richiede troppi trattamenti o interventi umani. E’Ssenza nasce nella vendemmia 2019, forse la migliore degli ultimi anni.
Esprime genuinità: aromi molto naturali che portano al frutto ossia all’uva, grande scorrevolezza di sorso e digeribilità.
La vigna da cui nasce è posta a 320 metri di altitudine e radica in un terreno localmente chiamato alberese. E’ un suolo drenante, molto tipico della zona, che garantisce acidità ai vini, fattore importante perché acidità significa longevità, capacità di resistere in bottiglia.
Il vino è vinificato in acciaio dove macera, fermenta, svolge la malolattica e affina. E’ stato imbottigliato i primi di luglio ed è commercializzato da poche settimane.

Note gustative
Possiede colore rubino intenso.

Al naso profumo di vino giovane, con impatto primario di frutta rossa come prugna e ciliegia.

In bocca è succoso, scorrevole; acidità e sapidità conferiscono lunghezza al sorso.

Abbinamento
Noi lo serviamo a 14°C per accompagnare triglie alla livornese, per rimanere in Toscana.

Gradisca Spumante Brut Lambrusco dell’Emilia IGT (foto 4)
Il Lambrusco è un vino che amiamo in quanto è eclettico, capace di accompagnare i piatti più impegnativi così come preparazioni delicate, abbinandosi con grande disinvoltura a carni e a pesci, per non dire di zamponi e cotechini. Lambrusco è anche bollicine e pertanto se spumantizzato le valorizza al meglio. L’etichetta che qui proponiamo nasce da un uvaggio di indubbio interesse. Anzitutto, però, presentiamo la cantina.
L’Azienda Agricola Cantina Fantesini  nasce nel 1905 con nonno Dante quando la vite cresceva arrampicandosi sugli olmi. La politica aziendale è ottenere vini genuini, poco elaborati da elementi chimici come solfiti. Gradisca Spumante Brut Lambrusco dell’Emilia è vinificato oltre che con uve lambrusco grasparossa, con sgavetta (15%) ,un vitigno che conferisce al vino una nota distintiva speziata e che attenua la nota amarognola propria del Lambrusco.

Note gustative
Nel calice evidenzia colore rosso rubino che vira al violaceo.
Profuma di ciliegia matura, di ciliegia sotto spirito, con ricordi di cacao, di cannella e di pepe.
In bocca è asciutto, teso, vibrante con vena fresca.

Abbinamento
Noi lo stappiamo a 10 -12 °C per accompagnare fritto di sarde o di paranza.

I Sodi del Paretaio Chianti DOCG 2019 (foto 5)
L’Azienda Badia di Morrona al cui timone si trova il proprietario Filippo Gaslini Alberti, dispone di 600 ettari dei quali 110 a vigneto, 40 a uliveto con frantoio aziendale, cui si sommano altre attività. I Sodi del Paretaio è il vino aziendale più conosciuto; è prodotto da oltre 20 anni e ben rappresenta l’esprit dell’azienda. E’ un Chianti prodotto con il 90% di sangiovese e il restante 10% di merlot e di syrah. E’ un rosso di immediata piacevolezza, non troppo carico: la fermentazione viene svolta in acciaio a temperatura controllata con macerazioni brevi dopo di che il vino svolge la fermentazione malolattica in acciaio. A fine anno la massa è assemblata ed è affinata in cemento vetrificato.

Note gustative
Nel calice presenta colore rosso rubino limpido.
Al naso sentori di vinificazione, profumi di frutta matura rossa, con note floreali e presenza di ricordi vegetativi, di macchia mediterranea.
In bocca si coglie la giovinezza, ma al tempo stesso i tannini insolitamente morbidi per un vino rosso di pochi mesi. L’acidità è ben espressa, conferisce una piacevole tensione e persistenza. E’ un vino “ripulente”, da consumare giovane.

Abbinamento

Da stappare con baccalà in umido.

Lago di Caldaro Alto Adige Classico Superiore DOC 2017 “per sé” (foto 6 )
Il Lago di Caldaro è un vino che, come tutti i figli delle uve schiava, è nelle nostre corde per il garbo, l’equilibrio e la bevibilità. Le produzioni altoatesine sono tutte reputate. Vorremmo proporre il Lago di Caldaro Alto Adige Classico Superiore
Elena Walch. La cantina è a conduzione familiare, ed è tra le realtà regionali più stimate con una linea aziendale che punta sul terroir in quanto crede che i vini debbano essere espressione unica del proprio terreno, e in merito riteniamo che la riconoscibilità territoriale sia il plus che fa la differenza. E’ un vino di carattere, giovane e al tempo stesso ben caratterizzato. E’ un’espressione compiuta di ciò che ci aspettiamo dai migliori Kalterersee.

Note gustative
Possiede colore rosso rubino.

E’ piacevole indugiare, prolungare la fase olfattiva per cogliere sfumature che, lasciato il vino nel calice, dopo poco tempo iniziano a evolversi, a mutare. In tal modo si possono meglio cogliere distinti sentori floreali in cui si evidenzia la violetta; il frutto è maturo e ricorda la marasca, sfumature di lampone, nocciolo di ciliegia, note speziate e fugace cenno di melissa.

In bocca… la riconoscibilità territoriale è netta, inequivocabile, perentoria. Morbido, strutturato, raffinato e garbato, è dotato di tannini soffici, di freschezza, con note finali di mandorla e di spezie.

Abbinamento

Da provare a 12-14 °C con seppie in umido al nero o storione spadellato.

Nerello Mascalese Terre Siciliane IGP (foto 7)
I fratelli Girelli, Martina e Stefano, sono proprietari della Cantina Cortese a Vittoria, nel Ragusano. I Girelli sono sempre stati sostenitori del biologico anche in tempi in cui tale conduzione trovava molti scettici, quando non fortemente critici. Conseguentemente la conduzione aziendale è biologica con la massima attenzione alla biodiversità. Tra i vini prodotti un rosso che noi assoceremmo volentieri al pesce è il Nerello Mascalese Terre Siciliane  e ciò nonostante la lunga estrazione cui è sottoposto che si protrae per settimane. La fermentazione malolattica si innesca spontaneamente. Il vino rimane sulle fecce sino a fine aprile, ed è quindi imbottigliato. E’ un rosso che rivela un buon equilibrio tra tannini, alcol e acidità.

Note gustative
Nel calice riflette colore rubino con lievi sfumature granate.
Il profumo è fruttato, si colgono frutti estivi ciliegia e atri piccoli frutti a bacca rossa, macchia mediterranea, di tabacco.
In bocca è accattivante, fresco, teso, sapido, minerale con tannini soffici.

Abbinamento

Da stappare a non più di 14 °C con il corregionale cous-cous di mare.

 

Rosso Piceno Tenuta Pongelli DOC 2016 (foto 8)
Villa Bucci è un’azienda agricola a conduzione familiare di Ostra Vetere in provincia di Ancona che ha origini settecentesche. La conduzione agricola è biologica certificata. L’Azienda è famosa per un capolavoro enologico ossia per il Villa Bucci Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva di cui abbiamo detto qui, e che ha fatto scuola, e per il Rosso Piceno Villa Bucci Rosso. Ora però vorremmo proporre, pensando ai piatti di pesce, un altro vino della Maison,il Rosso Piceno Tenuta Pongelli da uve montepulciano e sangiovese equamente rappresentate, dove la morbidezza del sangiovese attenua l’aggressività dei tannini del montepulciano. La macerazione avviene in acciaio, il vino ottenuto affina in tini di legno.

Note gustative
Possiede colore rosso rubino intenso Il profumo è ampio e persistente che vira al granato.
Libera un profumo ampio e persistente, di frutta rossa matura in particolare di prugna, di marasca con ricordi di viola e sottile nuance di liquirizia.
Il sorso è morbido, sapido, non frenato dal tannino soffice, ed è pieno, armonico, di grande bevibilità.

Abbinamento

Lo serviremmo a 14-16°C con triglie all’anconetana.

Rubiolo Chianti Classico DOCG 2018 (foto 9)
Rubiolo è prodotto nel podere di Gagliole di proprietà di Monika e Thomas Bär . Svolge la fermentazione in acciaio con una macerazione delle uve sangiovese 100% mirata a non estrarre troppi tannini per garantire ottima bevibilità.
Per l’annata 2018 metà del vino ha affinato in cemento non vetrificato, e la restante in legno piccolo usato, primariamente barrique e qualche tonneau. Dopo 10 mesi, è stato formato il blend quindi l’affinamento è proseguito in bottiglia a partire dallo scorso febbraio.

Note gustative
Alla degustazione il colore è rosso rubino.
Al naso si apre con profumi delicati, note di agrumi, sentori di ciliegia, di prugna, cenni balsamici che diventano più evidenti mentre il vino si evolve nel calice nel corso della degustazione.
Sorso largo, morbido, ma con lunghezza finale. In bocca vi è un sostanziale equilibrio tra alcolicità, acidità e tannini così che il vino risulta perfettamente armonico, ossia ben proporzionato nelle sue parti che portano il sorso a fine bocca, ed è ripulente, detergente, lascia cioè il palato pulito.

Abbinamento

Da provare con il caciucco, come la tradizione vuole, ma non servitelo a 18 grado…, più fresco.

Ser Biagio Barco Reale di Carmignano 2018 DOC (foto 10 )
La Tenuta Artimino si trova tra Prato e Firenze nel Chianti Montalbano. 
Un rosso della Cantina che assoceremmo al pesce è Ser Biagio Barco Reale di Carmignano 2018 prodotto con uve sangiovese, cabernet sauvignon, merlot.
Dopo la pigiatura la ha luogo in vasche d’acciaio a temperatura controllata di 22 °C. Dalla svinatura il Sangiovese matura sui lieviti in botte grande per 3 mesi. Dopo l’assemblaggio seguono 3 mesi di affinamento in bottiglia.

Note gustative
Nel calice il colore è rosso rubino ben espresso.
Al naso sono la ciliegia e la prugna matura a emergere insieme a sentori floreali di viola.
In bocca trama tannica presente e discreta mentre una freschezza giovanile vivacizza il gusto: si riconoscono le note fruttate e floreali già percepite in fase olfattiva. Il finale è lungo. E’ un vino agile, con un potenziale di evoluzione in bottiglia ancora da stabilire, ma lusingante.

Abbinamento

Da provare con sgombro in umido rosso.

360° Collezione Coste di Muiran Dolcetto d’Acqui DOC (foto 11)
La Cantina Alice Bel Colle si trova poco distante da Acqui Terme con vigneti che si estendono nelle province di Asti e di Alessandria. E’ una Cooperativa nata nel 1955 che conta 100 soci, 350 ettari vitati dei quali 200 a moscato, 60 a brachetto, 50 a barbera e il resto diviso tra chardonnay, cortese e dolcetto. La vinificazione di 360° Collezione Coste di Muiran Dolcetto d’Acqui prende il via quando la buccia del dolcetto comincia ad appassire e il rachide diventa rosso: se con una scrollata al filare alcuni acini si staccano dal pedicello occorre procedere subito con la vendemmia. Dopo la pigiatura ha luogo una brevissima macerazione prefermentativa, per estrarre profumi, segue l’inoculo dei lieviti e la macerazione-fermentazione in vasche da 40 quintali di uva, a temperatura controllata. E’ poi la volta dell’affinamento in vasche di acciaio per la durata di qualche mese. D’estate è imbottigliato e lasciato maturare in bottiglia per circa un anno perché i tannini sono importanti e pertanto l’affinamento richiede tempo per armonizzare la struttura tannica del vino.

Note gustative
Nel calice riflette colore rosso rubino con sfumature viola.
Al naso è ampio con sentori di piccoli frutti estivi.
In bocca è ben strutturato, decisamente secco, con tannini composti e lungo finale.

Abbinamento

Da abbinare a branzino in salsa al vino rosso.

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