In tempi normali, il Carnevale era giorno di grande allegria, di scherzi (a volte anche feroci) che quasi tutti accettavano senza grossi problemi, tanto si voleva solo provocare qualche scoppio di fragorose risate. Questa volta non è così e speriamo che sia la prima e l’ultima volta che a Carnevale non si è tanto propensi a ridere. E, tanto meno, di avere la voglia di imbandire grandi tavolate, di riunirsi con parenti ed amici o di scegliere di mangiare fuori casa: oltretutto è vietato dai Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri). Ma, per le persone di buon senso, a non andare contro legge è il rispetto per la propria salute e per quella degli altri.
Allora, Carnevale non va festeggiato? Non diciamo questo. Con le dovute cautele, si può fare tutto. E, poi, non è detto che per bere un calice di vino di qualità è necessario ricorrere agli assembramenti; cioè, alle grandi tavolate, sia pure in casa. Anche in due o con i congiunti più stretti, il buon vino si gusta lo stesso. Basta scegliere quello giusto; acquistarlo nelle enoteche gestite da persone competenti e, chi ha un bel bagaglio di conoscenze, alcuni vini di qualità li può anche trovare nei supermercati. Volendo, si può anche acquistare direttamente in azienda e senza la necessità di andarci di persona visto che a causa della pandemia ancora in corso, molte cantine si sono organizzate per la spedizione direttamente a casa dei consumatori. In questo caso mancherà la possibilità di scambiare qualche esperienza con l’enotecario dotto. Qualche volta si può, come dire, soprassedere ad una bella chiacchierata, nella speranza che al più presto torni la normalità, la possibilità di consumare il vino al ristorante, al wine bar, insieme agli amici, in qualche banco d’assaggio organizzato dai sommelier o dagli stessi produttori.
In attesa del ritorno ai bei tempi, abbiamo pensato ad una selezione di etichette che potrebbero andare bene per rendere meno cupo un andare avanti senza avere la voglia di essere allegri, di ridere, di pensare al futuro.
La nostra personale selezione
Bortolomiol (Veneto)
Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di S.Pietro di Barbozza Brut Nature Grande Cuvée del Fondatore Motus Vitae Docg 2018
Questa bella cantina a gestione tutta al femminile e che ha appena superato i 70 anni di attività da quando fu avviata da Giuliano Bortolomiol, continua a tenere alta la qualità del Prosecco prodotto nella zona classica di questo vino di grande successo internazionale. E, l’omaggio ad uno dei pionieri di queste bollicine, oltretutto fatto dalle figlie, non poteva essere che un grande Prosecco dal delicato colore giallo paglierino, con un perlage accattivante. I profumi sono prevalentemente quelli di zagara ma, anche, di ananas e mela golden. In bocca si rivela elegante, pieno, fresco e tutto sostenuto da un corredo aromatico suadente che
accompagna un finale lungo e vibrante.
Capezzana (Toscana)
Carmignano Trefiano Docg Riserva 2016 (foto 2)
Non poteva mancare un vino prodotto nella prima doc italiana e, ovviamente, in una tenuta, quella della famiglia Contini Bonacossi, che sintetizza la storia agricola e vitienologica di questo territorio. Le uve sono quelle autoctone (sangiovese e canaiolo) con una macchiolina di cabernet sauvignon. Il vino matura per 24 mesi in rovere francese e affina per altri 18 mesi in vetro per presentarsi con un bel colore rosso rubino e una straordinaria complessità di profumi tra note di frutta rossa, di fiori ed erbe aromatiche e nuances balsamiche. In bocca è davvero un campione per la perfetta progressione gustativa tra freschezza e sapidità e una trama tannica dolce e perfettamente integrata a tutte le componenti di un vino davvero importante. Qualche bravo degustatore ha detto che questa Carmignano ha la stoffa del campione insomma, è un fuoriclasse. Affermazione ineccepibile. D’altronde i Contini Bonacossi sono viticoltori di lungo corso.
Castello di Meleto (Toscana)
Chianti Classico Riserva Docg 2017 (foto 3)
Ecco una interessante espressione del sangiovese nella terra di elezione di questo vitigno, che si presenta con un bel colore rosso rubino intenso, seguito da un profumo che sembra un elenco di piccoli frutti rossi maturi che, oltretutto, possono contare sul contributo di nuance speziate ed anche balsamiche. Dal sorso pieno e corposo al tannico fino e ben integrato con tutti le altre componenti del vino come freschezza e sapidità, questa riserva soddisfa anche per l’epilogo molto lungo di arancia sanguinella nonché per il suo profilo equilibrato.
Consorzio Club Buttafuoco Storico (Lombardia)
Buttafuoco Doc 2015
Questo Buttafuoco è una cuvée dei migliori Buttafuoco prodotti dalle aziende che fanno parte del consorzio e che hanno ricevuto il riconoscimento di Vigna Storica. Così, per iniziativa del Consorzio è stato deciso di proporre un vino grande carattere e potenza mettendo insieme i migliori vini ottenuta da Croatina, Barbera, Ughetta di Canneto e Uva Rara. Lo scopo è quello di valorizzare ulteriormente un vino che racconta la storia vincente di una collaborazione tra vignaioli che sono anche consapevoli che questo vino non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità. Il colore è rosso rubino intenso. Al naso prevalgono i sentori di frutta a bacca rossa e spezie. In bocca è potente, caldo e con un vigoroso intreccio fresco-tannico. Affinamento in botti di legno per minimo dodici mesi e in bottiglia per altri sei mesi, però non può essere messo in commercio prima di trentasei mesi dalla vendemmia.
Cortese (Sicilia)
Nostru Catarratto Lucido Terre Siciliane Igp 2019 (foto 4)
Biologico e vegano, come tutti i sei vini che produce questa giovane azienda agricola. Nel caso di questo Catarratto, la raccolta delle uve avviene rigorosamente a mano e pressate in maniera soffice. La fermentazione avviene a temperatura controllata, e il vino viene tenuto sulle fecce fini per 5 mesi con frequenti battonage. Il risultato è un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdi, che al naso esprime un bel bouquet prevalentemente speziato sostenuto da note di gelsomino, erbe aromatiche, garofano e noce moscata, seguite da quelle di frutta bianca. Al palato spicca per eleganza ma, anche, per l’acidità vivace e la vena minerale che accompagnano un retrogusto lungo e dai piacevoli sentori di mandorla e di frutta tropicale. Come tutti i vini firmati Cortese, è frutto di una costante ricerca che prevede il rispetto dei ritmi della natura e la tutela della biodiversità. Un ottimo vino dal costo molto contenuto.
Fattoria della Talosa (Toscana)
Filai Lunghi Nobile di Montepulciano Docg 2017 (foto 5)
Le uve sangiovese sono selezionate nelle vigne più vecchie di questa azienda che fu la prima ad imbottigliare il proprio vino. La vendemmia avviene generalmente nella prima metà di ottobre, con fermentazione alcolica che dura una ventina di giorni in serbatoi tronco conici di acciaio, a temperatura controllata mentre per la fermentazione malolattica si utilizza anche il legno. La maturazione dura due anni, in tonneaux nuovi, botte grande e acciaio inox a cui segue l’affinamento in bottiglia. Arrivando alla degustazione con un bel colore rubino trasparente. Il profumo spazia dalle note fruttata e quelle floreali sino a sensazioni speziate. Di ottima beva, è ricco di estratto e sapore, con un tannino davvero nobile e una chiusura tendenzialmente tendente all’amabile. E’ un vino che può invecchiare per un paio di decenni.
Fattoria Fibbiano (Toscana)
Ceppatella Terre di Pisa Sangiovese Doc 2013
E’ il vino – da sangiovese in purezza – che sintetizza la storia dell’antica Fattoria di Terricciola, con il suo bel colore rosso intenso che anticipa un bouquet dai spiccati aromi di confettura, spezie, tabacco, cacao e una beva calda, avvolgente con una grande componente tannica elegante e persistente. E, pensare che Giuseppe Cantoni (con radici a Lodi) aveva scelto la Toscana, invece della Lombardia, per riposarsi dopo una vita trascorsa all’estero ma quando vide Fibbiano, capì che ripartiva da una nuova vita insieme alla moglie Tiziana e ai figli Matteo e Nicola che oggi portano avanti la Fattoria che è pure una bellissima struttura agrituristica. Però la Lombardia resta sempre nel cuore dai Cantoni, tant’è che l’anno scorso hanno presentato le prime 3.000 bottiglie di Colombana in purezza, un vitigno portato a San Colombano al Lambro da un monaco irlandese.
Ferraris Agricola (Piemonte)
Clàsic 2019 Ruchè di Castagnole Monferrato Docg (foto 6)
Luca Ferraris è un punto di riferimento per la docg Ruchè, sia come produttore che come presidente dell’Associazione di cui fanno parte i produttori di questo splendido vino ottenuto dal vitigno Ruchè praticamente scoperto dal parroco del paese, don Giacomo Cauda. La vigna del sacerdote è stata poi acquistata dalla famiglia Ferraris; però, il Clàsic è ottenuto da uve provenienti da diversi vigneti ed è, perciò, una elegante espressione del territorio. Di colore rubino intenso, è caratterizzato da una elegante trama olfattiva con belle note floreali che si fondono con sentori di ciliegia matura e fragoline di bosco. Il gusto è pieno, rotondo, avvolgente e perfettamente corrispondente con l’olfatto e, poi, l’alcol dona morbidezza mentre i tannini fini assicurano una notevole persistenza.
Fontanavecchia (Campania)
Aglianico del Taburno Vigna Cataratte Docg Riserva 2015 (foto 7)
E’ uno dei 22 vini che, come sottolinea il Presidente nazionale dell’AIS Antonello Maietta “hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, che rappresentano modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona, o che hanno strappato all’oblio e riportato all’attenzione del settore vitigni dimenticati” e, quindi, meritevole del prestigioso del Tastevin assegnato nella guida Vitae 2021. Un grande Aglianico di colore rosso rubino con riflessi granato e un incredibile ventaglio di profumi tra erbe officinali, ciliegi sotto spirito, caffè macinato e note balsamiche, che anticipano un sorso subito colpito da una massa imponente di alcool e trama tannica serrata e piacevolissima, tutto sostenuto da una persistenza fruttata e speziata. D’altronde il vino matura 36 mesi in acciaio, 12 mesi in barrique e un anno in bottiglia. I risultati si gustano tutti.
Fornacelle (Toscana)
Guarda Boschi Bolgheri Superiore Doc 2016 (foto 8)
Uvaggio di Merlot e Cabernet franc per questo elegante vino rosso prodotto in questa azienda che Giulio Batistoni ha ricattato dai conti della Gherardesca che la sua famiglia ha lavorato in mezzadria. Sarà il nipote Stefano Billi che darà un nuovo impulso, verso la fine del Millennio, sostituendo il sangiovese con le varietà bordolesi. Con risultati sicuramente positivi, come dimostra questo Bolgheri dal bel colore rosso rubino compatto. Il profumo più intenso è quello dei frutti rossi che a mano a mano che il vino si apre, si fondono con sentori di tabacco e cioccolato. In bocca è davvero un vino di gran classe, con struttura considerevole e tannini in bella evidenza ma su una buona freschezza, sostenuti da una impronta fruttata davvero importante. Fermenta in barrique aperte di rovere francese e matura per 15 mesi in barrique dello stesso legno a cui segue l’affinamento di un anno in bottiglia.
Gradis’ciutta (Friuli Venezia Giulia)
Collio Doc Pinot Grigio 2019 (foto 9)
ottenuto da uve Pinot grigio, una varietà introdotta nella prima metà dell’800 nel Goriziano e che si dimostrò da subito molto adatta alle marne argillose del Collio. La fermentazione viene svolta in vasche in acciaio a temperatura controllata a cui segue la
conservazione “sur lie” fino ad imbottigliamento. E’ un vino espressione del territorio di produzione, con la classica tonalità di colore paglierino vivace e lucente. Al naso, il complesso bouquet tendenzialmente aromatico, spazia dalla pera al forno alle spezie dolci, fino ad arrivare alle note floreali e ai sentori di erbe aromatiche. Sul palato si alternano la pesca dolce matura e il melone, con un centro bocca rotondo e cremoso e un finale con un tocco di nocciola. Un vino di buon corpo, con sensazioni acide e fruttate ben equilibrate, realizzato con basse rese e piena maturità delle uve. Vino che va servito fresco, sia come aperitivo, oltre che adatto a tutta la gamma di antipasti, minestre, pesce e secondi a base di carni bianche. Può accompagnarsi anche a formaggi saporiti.
ioMazzucato (Veneto)
Spumante Metodo Classico Pas Dosé (foto 10)
E’ la realizzazione del sogno di Andrea Mazzucato e della moglie Laura Elipanni di avere una cantina propria dopo aver lavorato in altre strutture. L’azienda è situata in zona collinare ai piedi dell’altopiano di Asiago, nella zona della Doc di Breganze, dove è presenta anche il vitigno autoctono Vespaiolo, la cui uva, insieme a quella di Pinot nero, Andrea utilizza per la produzione di questo bel spumante espressione della terra in cui nasce, Breganze appunto. Una bollicina che matura per 36 mesi in bottiglia con un remuage ogni sei mesi. Il colore è giallo paglierino luminoso, con perlage fine e persistente. Al naso rivela note fruttate di agrumi e frutti esotici. I sentori di limone, cedro, ananas, frutto della passione, unitamente a tracce floreali, si ritrovano in bocca dove il vino esprime tutte la sua eleganza, unitamente ad un buon corpo e un’eccellente freschezza. Bella la persistenza che accompagna sino al finale pieno e godibilissimo. Tutte le bottiglie sono numerate, come è evidenziato sull’etichetta.
Lungarotti (Umbria)
Torgiano Rosso Rubesco Vigna Monticchio Riserva Docg 2016 (foto 11)
Una delle più belle esperienze è stata la verticale di Vigna Monticchio – prodotto da un’azienda che ha contribuito a fare la storia del vino italiano di qualità – organizzata a Milano nell’ottobre scorso. Il millesimo più giovane della degustazione è questo aristocratico 2016 dal colore rosso rubino luminoso che, nel calice, anticipa un bouquet complesso che va dai sentori di frutta scura a quelli di rosa e mentuccia, sino ad arrivare ai chiodi di garofano e al cioccolato fondente. Il sorso è coerente che l’imponenza olfattiva con l’aggiunta di una trama tannica davvero elegante e avvolgente. La lunga persistenza e il finale esaltano ancora di più l’imponenza di questo vino veramente aristocratico che matura tra barrique e botte grande e poi affina per tre anni in bottiglia.
Montelvini (Veneto)
Asolo Prosecco Superiore Extra Brut Serenitatis Docg 2019
Ottenuta con il Metodo Martinotti, è una bollicina che racchiude la tipicità del Prosecco prodotto dalle uve Glera coltivate sulle colline attorno ad Asolo. Il coloro è paglierino con bellissimi riflessi verdolini mentre il perlage è sottile e persistente. Al naso sono molto gradevoli i sentori di frutta tropicale come ananas e lime ben armonizzate con quelle di erbe aromatiche. Sorso bilanciato tra dolcezza, decisa freschezza e avvolgente sapidità che accompagnano la lunga chiusura tendenzialmente amaricante.
Nittardi (Toscana)
Casanuova di Nittardi Chianti Classico Docg Vigna Doghessa 2018 (foto 12)
L’etichetta – come pure la carta seta che veste le bottiglie – dipinta da un artista di fama internazionale è il minimo che potesse capitare ad un vino che da quattro decenni omaggia il grande Michelangelo Buonarroti, che di questa tenuta è stato il primo proprietario oltre che produttore di un vino che nel 1549 donò al Papa come “dono genuino”. L’etichetta e, ovviamente, la carta seta, di questa vendemmia è opera dell’artista tedesco Johannes Heisig. Mentre il vino è un Sangiovese in purezza di grande eleganza che colpisce per il suo bel colore rosso rubino; gli intensi profumi fruttati sostenuti da delicati sentori speziati. In bocca è elegante, ben strutturato, di godibile bevibilità e una trama tannica che oltre a dare lunghezza al vino, ne assicura un invecchiamento armonico. Indubbiamente un vino buonissimo e complesso che può essere abbinato a numerosi piatti della cucina nazionale, e non solo. L’affinamento avviene in cemento e in tonneau per 18 mesi.
Pighin (Friuli Venezia Giulia)
Ribolla Igt Venezia Giulia 2019 (foto 13)
Ribolla gialla in purezza con uve provenienti da vigne impiantate in terreno di medio impasto con presenza di chiazze di ghiaia. La vinificazione avviene in vasche di acciaio inox per 18 giorni a temperatura controllata, a cui segue lo stoccaggio in cantina a temperatura costante a + 12° C e stabilizzazione in celle frigo fino al momento dell’imbottigliamento. Il colore del vino è giallo paglierino. Il profumo è floreale, leggermente agrumato e con spiccati sentori di mela verde. In bocca è secco, molto fresco, fragrante di media struttura e buona persistenza. E’ un vino da consumare nell’arco di due anni preferibilmente con pietanze a base di pesce azzurro, frutti di mare, carni bianche e pietanze a base di verdure di stagione, avendo cura di stappare la bottiglia al momento.
Pizzolato (Veneto)
Vino Spumante Rosato Extra Dry M-use (foto 14)
E’ uno spumante biologico vegano indubbiamente di grande eleganza, con la sua bottiglia in rosa e l’etichetta ricca di dettagli glitter. La bottiglia, in vetro leggero, ha il nome di “M-use”, da musa ispiratrice a Multi-Uso, che nasce a settembre del 2019 per non essere buttata ma riutilizzata come oggetto di design, con un tappo in vetro per utilizzarla come la classica bottiglia per l’acqua tant’è che è stato realizzato un cofanetto regalo che contiene lo spumante biologico Rosato Extra Dry nella bottiglia “M-use”, con un set di 6 bicchieri ottenuti dal taglio della stessa “M-use” nel formato da 200 ml. Dal gusto delicato, con perlage fine, lo Spumante M-use è un vino equilibrato e di intenso carattere tant’è che è ideale da abbinare a tutti gli appetizer, E, poi, è tra i rosati più venduti in Svezia.
Santa Tresa (Sicilia)
Cerasuolo di Vittoria Docg 2018 (foto 15)
Vino biologico e vegan di grande eleganza ottenuto da un blend di Nero d’Avola (60% – di cui circa il 15% leggermente appassito in pianta) e 40% di Frappato. Uve raccolte in epoche diverse, in cassette da 15 Kg, con le prime che fermentano in botti di rovere di Slavonia da 30 hl ad una temperatura di circa 18-24 mentre il Frappato fermenta in tini di acciaio inox dove rimane a contatto con le bucce per una decina di giorni. Conclusa la fermentazione malolattica i due vini vengono assemblati per ottenere il Cerasuolo che viene affinamento in botti di rovere di 30 o 60 hl, e un 15 % in barrique di rovere francese per un anno. Il vino si presenta di color rosso rubino con riflessi violacei. Al naso si percepiscono aromi fruttati di marasca e di susine, variegati da note mentolate e dolci come il caramello. In bocca è avvolgente, di grande struttura e persistenza con un tannino morbido e delicato.
Tenuta J. Hofstatter (Alto Adige)
Alta Adige Pinot Nero Igp Meczan 2019 (foto 16)
E’ un vino di grande tipicità molto apprezzato da chi – da un Pinot Nero -, vuole soprattutto morbidezza, fragranza ed una bella caratterizzazione fruttata. Color rosso rubino vivace con sfumature granata, ha profumi freschi, esuberanti, accattivanti di piccoli frutti di bosco e di ciliegia. In bocca è armonico, equilibrato, privo di spigoli, ricco di gusto e chiude con un finale di grande pulizia e persistenza. Insomma, degno figlio di una famiglia a cui si deve la valorizzazione del Pinot nero in Alto Adige, partendo dal centro di Termeno: la cantina è proprio attaccata alla chiesa del paese, dove fu fondata nel 1907. Oggi l’azienda è condotta da Martin Foradori Hofstatter, che rappresenta la quarta generazione e che ha fatto una delle aziende più grandi dell’Alto Adige.
Torrevilla (Lombardia)
Bonarda dell’Oltrepò Pavese La Genisia Doc 2018 (foto 17)
Non può mancare un vino come la Bonarda dell’Oltrepò Pavese in una proposta di calici destinati ad accompagnare una tavola che celebra il Carnevale. E, il vino prodotto da questa grande cooperativa di produttori è davvero una bella proposta perché esprime l’essenza del territorio. Di colore rosso rubino con nuances violacei, ha un intenso profumo di piccola frutta a bacca rossa o scura come mora, mirtillo, ciliegia, melagrana ben amalgamato con sentori floreali e qualche lieve speziatura. In bocca è vino morbido, secco, con una buona sapidità e un’avvolgente presenza tannica. Mentre i sentori fruttati emergono con tutta la loro importanza verso la conclusione della lunga persistenza.
Vigneti Romio (Emilia Romagna)
Romagna Doc Spumante Bianco Extra Dry
Vigneti Romio è un brand della più grande cantina d’Italia, Caviro, che con la linea Novebolle punta ad una ulteriore valorizzazione dei vitigni tipici della Romagna come Sangiovese e Trebbiano. In questo caso al Trebbiano vengono aggiunte 20% di uve chardonnay e 5% di uve Famoso, che raccolte a fine agosto, sono vinificate attraverso una soffice pressatura a cui segue la fermentazione a temperatura controllata per sviluppare al massimo gli aromi fruttati e floreali. La presa di spuma avviene in autoclave per una durata di 30 giorni, dando così origine al tipico perlage dello spumante e a tutte le note più ricercate di questo vino. Il colore è giallo brillante, con profumi fruttati di agrumi e frutti esotici nonché sentori floreali. Al palato è fresco e sapido, con un perlage fine che davvero invoglia a bere uno spumante davvero piacevole ed anche ottimo per accompagnare antipasti e primi piatti a base di pesce.