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Per quanto erroneamente considerato un  cereale, l’amaranto, ma appartiene alla famiglia delle amarantacee e non a quella delle graminacee, per cui viene considerato un falso cereale. E’ originario dell’America Centrale, ed era apprezzato dalle popolazioni locali al punto che ne fecero oggetto di culto. Ciò perché all’amaranto venivano attribuiti poteri magici. Di fatto i colonizzatori spagnoli ne vietarono la coltivazione così che rischiò l’estinzione in quanto considerato concorrente del grano, quest’ultimo utilizzato dalla chiesa romana per le sue funzioni religiose e simbolo della cristianità. Ciò nonostante riuscì a sopravvivere in quanto alimento base irrinunciabile. La riscoperta dell’amaranto è relativamente recente; risale infatti al 1975 a opera della National Academy of Sciences la incluse in un testo di botanica descrivendone le proprietà e il valore nutritivo. Negli anni successivi fu la FAO a promuoverlo e a diffonderlo. E’ ricca di proteine, più dei cereali, in particolare di lisina, aminoacido che favorisce l’assorbimento del calcio e pertanto contrasta l’osteoporosi. Contiene inoltre sali minerali, in particolare calcio, fosforo, magnesio e ferro. Ricco di fibre facilita la digestione. Inoltre non contiene glutine e pertanto è un alimento adatto a tutti.

Come si prepara

Si presenta in forma di  minuscole sfere e si fa semplicemente  bollire in acqua o altro liquido in quantità doppia del suo volume per circa 20 minuti unendo altro liquido se fosse necessario. Si abbina a piatti ricchi di salsa come umidi di verdure, di carne e di pesce, oppure si consuma come primo piatto condito con la salsa preferita; se cotto nel brodo, completatelo con burro o olio e formaggio.

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