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Matteo Torretta da ormai più di un anno esprime il suo talento al penultimo piano del Brian&Berry Building di San Babila. Il ristorante si chiama Asola perché lo chef definisce sartoriale la propria cucina, e per rimanere scherzosamente in tema con i capi di abbigliamento Brian&Berry anche se il megastore è multibrand. E’ una cucina d’autore, con l’inventiva di Matteo Torretta che non stravolge le preparazioni pur fornendone una versione talvolta rivista. La cucina di Asola, all’ora di pranzo, sa coniugare il buon mangiare con tempi di attesa ragionevoli, considerato che a quell’ora a Milano si va di fretta. Carta contenuta, che cambia a pranzo e la sera, con piatti ben calibrati, che vanno dai rigatoni all’amatriciana con cipollotto stufato, pomodoro confit e guanciale croccante il tutto legato da una mantecatura di pecorino, alla rana pescatrice in bagna cauda con verdure di stagione in tempura. I piatti variano, anche se alcune portate come il risotto e la cotoletta entrambi alla milanese sono praticamente sempre presenti (esiste un menu milanese che prevede anche brasato in crosta e barbajada, disponibile a cena). Da provare il ceviche, pesci, frutti di mare e crostacei marinati in succo di lime, profumati di coriandolo e serviti con verdure tagliate a nastro: un vero piacere sia per i contrasti di consistenza tra gli ortaggi croccanti e i pesci tenerissimi, sia per le garbate note agre del piatto che comunicano freschezza, ben bilanciate dalla dolcezza dei crostacei. Va ancora detto che la domenica è organizzato un brunch che varia stagionalmente con buffet e piatto caldo espresso. Carta dei vini ben studiata.

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