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E’ stato tra i primi ristoranti a segnare la nuova tendenza della ristorazione cinese a Milano staccandosi dalla formula sino allora invalsa ossia trattoria a conduzione familiare con i soliti piatti più o meno addomesticati, i fritti preferibilmente da evitare e uno standard qualitativo medio piuttosto basso. Ba-Asian si è posto subito come ristorante diverso. L’ambiente è contemporaneo, curato, le apparecchiature sobriamente eleganti, nulla a che vedere con i soliti arredi pesanti e un po’ kitch. La cucina è diretta dal reputato chef di Hong Kong Chung Pin che propone una raffinata cucina cantonese con qualche escursione gastronomica in altre regioni cinesi.

I cibi sono molto ben presentati e le stoviglie sono funzionali al tipo di cucina. La carta delle vivande ci porta a un ambito ristorativo quantomeno raro se non unico in città. Non mancano spunti fusion come l’impiego di paste italiane, per esempio le trofie, preparate però con farina di riso e saltate nell’wok o le moleche fritte. Vi sono piatti forse introvabili altrove come il Dong Po Pork, pancetta fresca di maiale stufata servita con pane cinese al vapore caldo: la cotenna è fondente, la carne morbida, il sapore intenso, ma non invadente: dopo la bollitura iniziale, il maiale viene brasato in un intingolo che comprende salsa di soia, vino cinese, zucchero e altri ingredienti. Ma vi sono preparazioni decisamente più delicate di carne come di pesce dal manzo al rombo, dal vitello ai crostacei e ai molluschi come la cappesanta in salsa XO ossia ai frutti di mare. Notevoli i dim sum. Carta dei vini con referenze internazionali.  

Nelle foto è riconoscibile il Dong Po Pork servito, come vuole la tradizione, tagliato a carré. 

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