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Oggi vi raccontiamo di un panino preparato con ingredienti italiani di qualità meno noti, prodotti a filiera corta e con attenti alla biodiversità. E come se non bastasse, dove alcune materie variano in base alla stagionalità o sono il risultato di marinature e cotture lente per far risaltare le qualità organolettiche in ogni singola preparazione: da Babek.

Un concetto questo davvero rivoluzionario rispetto a ciò che il kebak rappresenta nell’immaginario e nella quotidianità, diventato realtà da scoprire o meglio, da assaggiare grazie alla passione e al talento di quattro ragazzi palermitani, e quindi con un plus non indifferente in fatto di street food che hanno fondato Babek.

Gli ideatori sono Virginia, Giulio, Gaetano e Pietro: quattro ex studenti universitari trapiantati a Milano con competenze e formazioni molto diverse (come Virginia per esempio, che ha una laurea in Scienze Gastronomiche a Pollenzo) che hanno aperto una bottega, Babek, dove fare assaggiare specialità della cucina di strada mediterranea sia tradizionale- come le panelle – sia super estrosa come il babek tradizionale, un panino di segale con straccetti di pecora bergamasca, lattuga romana, pomodoro in conserva bio, cipolla alla piastra e salsa alla yogurt. E merita una segnalazione, tra le varie proposte così attente e originali persino nella ricerca di condimenti e salse (come il pesto verde di capperi di Salina e acciughe, o l’ottima salsa yogurt maison), la ghiotta interpretazione del panino vegano (babek verde): un pane arabo farcito con seitan bio speziato in padella, misticanza e aioli di mandorle e salsa gialla.

E per dirla con l’astrologia qui da Babek le idee di Carlin Petrini sono in esaltazione.

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