Skip to main content

“Una volta” gli spumanti si stappavano quasi esclusivamente tra Natale e Capodanno. In un passato più recente, però, si è assistito alla destagionalizzazione delle bollicine: si bevevano nel corso di tutto l’anno in “purezza” oppure in cocktail quali lo Spritz e il Bellini. Ma questo sino a ieri.

Oggi, infatti, secondo Ovse-Ceves, Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti, si sta verificando un ritorno alla stagionalizzazione. Dati alla mano nel corso delle attuali feste natalizie si stima che stiamo stappando e che stapperemo in media 3 milioni di bottiglie al giorno, con impennate a Capodanno notte in cui se ne stapperanno circa 28-30 milioni. In totale saranno circa 90-92 milioni con un incremento di quasi il 5 per cento rispetto al 2017. Vanno inoltre considerati i 3,5 milioni di bottiglie di bollicine straniere dei quali, 3,1 milioni di Champagne. I consumi delle festività, corrispondono a poco meno del 50 per cento di quello annuo, a confermare come lo spumante stia tornando a essere il vino delle grandi occasioni. Volendo monetizzare durante le feste si stappano bollicine per un valore di 860 milioni di euro calcolati sul prezzo di vendita, con un fatturato che cresce dello 6,3 per cento.

Tutto ciò a discapito dei vini rossi. Gian Piero Comolli, presidente di Ovse e Ceves puntualizza: “Cresce il consumo in casa, sempre più in crescita un mix di consumo-stile-libertà giovanile, l’off-premise, cioè in strada. Bene gli acquisti in cantina, l’enoturismo funziona, ma va sostenuto con le norme, investimenti. Troppo caro il vino al ristorante, eccesso di ricarico rispetto al prezzo in cantina, secondo i consumatori interpellati da Ovse.”
Ma in ogni caso non bisogna generalizzare.

Di questo Autore