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La letteratura enologica ci ha spiegato che i vini si possono abbinare ai cibi, e quando l’accostamento è sintonico vino e cibo si apprezzano al meglio.. Ogni grande vino possiede caratteristiche sensoriali che comunicano emozioni così che per ciascun vino potremmo associare non solo un cibo, ma anche un quadro, a una poesia, un brano musicale. Per esempio, nell’ambito musicale, un vino fresco e giovane sarà più immediato accostarlo alla Primavera di Vivaldi che non all’Autunno dello stesso autore. In merito, il Comité Champagne ha organizzato a Palazzo Parigi a Milano un incontro tra cinque Champagne (foto 1) e altrettanti assaggi di musica. Gli abbinamenti sono stati scelti da Marco Anichini, Ambasciatore italiano dello Champagne 2009 e da Fabio Soragna, musicista che ha suonato al pianoforte i pezzi selezionati riscuotendo un grande consenso da parte dei partecipanti alla degustazione. Il primo abbinamento è stato dedicato a Erike Satie (1866-1925), Je te veux ,Valse accompagnato da Vranken Diamon Blanc de Blancs 2007 (foto 4 ).

La gioiosità del valzer interpretato con vena ironica da Satie, ha incontrato la gaiezza di una Champagne fruttato e floreale con toni mielosi. Diamon Blanc de Blancs invita alla gioia e alla voluttà e bene si abbina alle note leggiadre proposte dal compositore il quale non fa mancare note mielose.

François Couperin (1668 -1773), Le Barricades Mistérieuses, Rondeau e Mally Grand Cru L’Intemporelle Rosé 2009 (foto 5 ). E’ uno Champagne rosé prodotto con prevalenza di pinot nero; profuma di frutti rossi, crema pasticcera, dessert di frutti di bosco, e queste caratteristiche “dolci” sono riprese dal Rondeau. Inoltre il ripetersi del refrain va di pari passo con il continuo odorare e assaggiare che suggerisce questo Champagne.

Franz Schubert (1797 – 1828), Sentimental Waltz op. 50 n. 13 accompagnato da Bruno Michel Le Demie Lune (foto 6). Schubert sa trattare le piccole frasi musicali facendole diventare grandi, capacità che bene esprime in questo walzer. Qui si ritrova la leggerezza nella danza di un intercedere ternario, ossia su tre tempi , in cui in uno il piede si stacca dal suolo mentre oggi ci si muove con più pesantezza in due tempi, in modo binario, senza cioè mai staccarsi dal terreno. Le Demie Lune, a propria volta, ha corpo, struttura ed è longevo come un walzer. E’ prodotto unicamente con meunier, che dei tre vitigni dello Champagne, è il meno considerato, il meno “nobile”, quello utilizzato per completare. Ma in questa interpretazione in purezza in cui è unico protagonista, come Shubert sapeva ingrandire ciò che era piccolo, analogamente mostra la propria grandezza in quanto quando ben interpretato e “innalza” i toni della degustazione perché sa essere ternario… fa alzare il piede.

Maurice Ravel (1875-1937), dalla Sonatina II. Mouvement de Menuet, abbinato a Lanson Gold Label 2008 (foto 7). Ravel è elegante con levatura e profondità di pensiero inarrivabili. Interpreta questo minuetto con velocità, in modo quasi tagliente. Lo Champagne proposto prima della spumantizzazione non ha fatto la fermentazione malolattica (la fase fermentativa che trasforma l’acido malico del vino nel più morbido acido lattico) per cui dopo un attacco gustativo impattante, grandioso rileva anche le sue note taglienti conferite dall’acido malico, in analogia con l’interpretazione di questo minuetto..

Franz Schubert (1797 – 1828), Impromtus D.935 n2 associato a Dom Ruinart 2006 (foto 8). La melodia dell’assaggio musicale non è piccola come quelle del minuetto, e Schubert tiene le note segnatamente lunghe. Don Ruinart, unicamente da uve chardonnay , mostra una grande potenzialità ed esprime ancorala freschezza caratteristica di un vino più giovane e al tempo stesso ha una persistenza lunga, come le note del brano che accompagna.

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