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In questo momento tragico e gravissimo contraddistinto dalla forte sensibilità e coesione sociale, imprenditori della ristorazione, addetti ai lavori diretti e indiretti, professionisti e consulenti di settore decidono di unire le forze nel nome dell’associazione Ri.Un. (Ristoratori Uniti) al fine di:

1. Affrontare con una visione d’insieme le difficolta del settore dettate dalla contingenza;
2. Unire i bisogni per avere peso e forza di essere ascoltati dagli Enti locali e dalle Istituzioni centrali e periferiche
3. Unirsi al fine di superare la forte atomizzazione delle piccole e medie aziende
4. Condividere azioni da promuovere per la crescita del settore della ristorazione, locale, ragionale e nazionale
5. Divulgare la cultura del lavoro sano, sicuro e sostenibile;
6. Divulgare la cultura enogastronomica locale, regionale e nazionale improntata sulla sostenibilità ambientale e sulla sicurezza alimentare.
Per questi motivi i ristoratori della Brianza si RIVOLGERANNO al Governo nazionale e alla Giunta lombarda sottolineando di sentirsi costretti a chiudere del tutto le proprie attività perché non c’è più lavoro. Consapevoli dell’emergenza sulla tutela della salute, rappresentiamo la tutela della libertà di impresa già compromessa da livelli di tassazione tra i più alti d’Europa

Chiediamo:
1. Istituire fondi di emergenza per il settore, che in Brianza impegna circa 18.500 Famiglie, 120.000 in Lombardia 900.000 in Italia;
2. Istituire la cassa integrazione per i prossimi tre/quattro mesi per i dipendenti del settore;
3. la sospensione degli oneri tributario/fiscali e amministrativi per i prossimi sei mesi, compresi quelli comunali;
4. Garantire il punto di pareggio alle aziende o sospendere immediatamente qualsiasi effetto prodotto da obbligazioni assunte contrattualmente siano esse di natura pubblica o privata.
Comitato Organizzativo
Per info visitare la pagina Facebook dei Ristoratori Uniti cliccando qui

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