Il lago di Garda è una realtà geografica che si distingue per il suo straordinario valore paesaggistico, culturale e climatico, con un’importante vocazione per la viticoltura. Le viti si estendono lungo entrambe le sponde del lago e nei rispettivi entroterra, producendo vini varietali, internazionali e spumanti, che sono riconducibili a cinque Consorzi: Bardolino, Custoza, Garda, Lugana e Valtènesi. Questi consorzi hanno scelto di collaborare per non disperdere le proprie risorse e per aumentare le opportunità di accesso a nuovi mercati. Da questa sinergia è nato il progetto Garda Lake Wines, che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio vinicolo del Lago di Garda e promuoverne i prodotti. Grazie alle sue caratteristiche pedoclimatiche e morfologiche, oltre al patrimonio storico-culturale, questo territorio si configura come l’ideale per la produzione di vini evocativi e fortemente legati al contesto locale.
Moderati da Cecilia Zanasi di Zed_Comm sono intervenuti i presidenti e un direttore dei relativi Consorzi.
Fabio Dei Micheli, Presidente del Consorzio Bardolino DOC
“L’idea di presentarci sotto la veste di Lake Garda Wines è nata con l’intento di dare un’immagine chiara e coesa di quelli che sono i vini che vengono prodotti all’interno dell’areale del lago di Garda.” È una zona dove ogni denominazione o definita da proprie caratteristiche varietali, geologiche e climatiche. Il progetto mira a valorizzare il lago di Garda, e accreditarne i vini, lo stile, la qualità, sul panorama internazionale.
In particolare il Chiaretto con i suoi 10 milioni di bottiglie annue è il rosato più importante d’Italia. Il Bardolino, a sua volta, continua a rispecchiare quello che è lo stile richiesto dai rossi, ossia di facile beva, da degustare anche a basse temperature. “Inoltre le sottozone, che è il percorso che stiamo costruendo, esaltano le tipicità e la propensione del nostro territorio a produrre anche i grandi rossi”.
Le aspettative relative al progetto mirano a migliorare la posizione dei vini attraverso la condivisione di un messaggio territoriale, in cui ogni denominazione si focalizza su un progetto di qualità. L’obiettivo principale è rendere il prodotto più accessibile e conquistare i consumatori che si orientano verso vini distintivi, abbandonando le varietà internazionali. “Il nostro impegno rappresenta un mosaico unico del territorio, promuovendo un modello di qualità sempre più riconoscibile e distintivo, che rafforza la nostra posizione come centro d’eccellenza enologica.”
Roberta Bricolo, Presidente del Consorzio Tutela Vino Custoza DOC
“Il Custoza è un vino bianco prodotto da descrittori molto importanti, caratterizzanti, unici che garantiscono l’identità della denominazione. Ma abbiamo voluto accordarci con gli altri Consorzi perché insieme possiamo ottimizzare le risorse, fare sistema.” Il fatto di presentarsi con un’immagine collettiva non è per nulla limitante o non confonde e non limita l’identità delle singole denominazioni. La volontà è di scostarsi da una comunicazione astratta, noiosa, tecnicista, che si dilunga ed entra nel merito delle percentuali dei blend, perché nel panorama internazionale è limitante. “Noi dobbiamo invece emozionare e quale messaggio può essere più forte,
se non evocando e portando tutto il valore e il patrimonio non solo vinicolo, del Lago di Garda?” In particolare il territorio di Custoza che dal lago si spinge sino a Verona, è di interesse turistico, un turismo molto lontano di fatto da quello di massa sebbene la zona sia facilmente raggiungibile. Il territorio si sviluppa sulle colline prospicenti il lago, costellato di borghi protetti, inseriti in un contesto paesaggistico capace di accogliere il visitatore e consentirgli di indugiare, di trattenersi per ascoltare la narrazione del vino. “E anche imparare. Degustare il nostro vino, il punto di bevuta, quella contemporaneità del sorso delle nostre espressioni di vino, di vino bianco.”
Carlo Alberto Panont, Direttore del Consorzio Garda DOC
“Voglio ringraziare i Presidenti, compreso il mio, Paolo Fiorini, per aver fatto quello che noi non siamo riusciti a fare prima. L’area, è considerata dal The New York Times una delle dieci mete enologiche più importanti al mondo. La produzione vinicola è di elevata qualità, le aziende sono commercialmente attrezzate, tecnologicamente hanno uno standing internazionale e la zona, dal punto di vista viticolo, è tra le più interessanti in Italia, grazie alla compenetrazione tra produzione, turismo, attrezzature e logistica. Garda Lake Wines rappresenta un filo conduttore che unisce”. È un sistema di produzione internazionale e dinamico, che si radica nell’identità storica di ogni azienda. Tuttavia, ogni realtà produttiva – i Consorzi sono una collettività di aziende – è in grado di rappresentare anche altri vini, perché tutte fanno parte di Garda Lake Wines. Non esistono barriere o distanze tra le denominazioni, poiché tutte hanno un profondo legame con il Garda: vivono sul Garda, vi risiedono da generazioni e devono tutto a questo grande ecosistema. “Il progetto Garda, inoltre, offre opportunità di crescita tecnica, commerciale e produttiva, garantendo risultati promettenti e significativi.”
Fabio Zenato, Presidente del Consorzio Lugana DOC
“Partendo dalla considerazione che il Lago di Garda unisce i cinque Consorzi in un progetto comune, Lugana ha in sé sin dalla nascita della DOC un elemento di unione collettiva, se si considera che i comuni che compongono la denominazione attraversano due province e due regioni. Per cui per noi la parola sinergia è innata nella nostra denominazione da sempre. C’è sinergia perché c’è intesa.” L’idea alla base è raccontare il vino come espressione di un territorio, di un sistema che non si limita alle sue caratteristiche biogenetiche e microclimatiche, ma che esprime la sua forza enologica attraverso le identità uniche dei Consorzi e delle Denominazioni. Questo messaggio collettivo si rivolge poi al mondo, con eventi come Wine Paris, che rappresentano una preziosa vetrina internazionale. Il progetto offre un’ulteriore opportunità per rafforzare i valori qualitativi del vino Lugana, che negli anni ha sviluppato una legislazione in grado di esprimere autenticamente la qualità del territorio. “Un vino prodotto con un solo vitigno, con tutte le sue peculiarità, diventa un simbolo di questo territorio e, nel contesto di una produzione complessiva di quasi 100 milioni di bottiglie, rappresenta un’espressione distintiva del Lago di Garda. Questo principio qualitativo è ciò che ha ispirato e consolidato la nostra condivisione del progetto.”
Nella foto da sinistra: Fabio Dei Micheli, Roberta Bricolo, Carlo Alberto Panont, Fabio Zenato, Paolo Pasini
Paolo Pasini, Presidente del Consorzio Valtènesi
“Siamo l’unico Consorzio del Lago di Garda completamente lombardo. Diciamo che ci siamo appassionati a questo progetto, perché fondamentalmente per noi si muove su tre cardini, che sono la bellezza, la genitorialità e l’opportunità economica.” La bellezza: il territorio è unico: è un luogo magico, intriso di mediterraneità, ma situato a una latitudine settentrionale, e questo lo rende irripetibili. La genitorialità: tutti i produttori, i Consorzi, sono figli dello stesso lago e, anche se può non essere evidente c’è un’armonia naturale diffusa. “Come fratelli, nati dallo stesso genitore, abbiamo sviluppato capacità diverse ma complementari.” L’opportunità economica: molte aziende della Valtènesi sono composte da vignaioli, spesso di piccole dimensioni e attivi da generazioni. Questi piccoli produttori, da soli, non potrebbero affrontare mercati complessi, lontani e in continua evoluzione. L’idea di unire le forze sotto il brand Lake Garda Wines “offre loro l’opportunità di presentarsi al mondo, un’iniziativa che riteniamo davvero geniale.” La Valtènesi si distingue per i suoi rosé. Pensando a Wine Paris, la Francia è il paese che produce oltre il 30% dei rosati mondiali e che conferisce a questo vino una dignità pari a quella dei grandi rossi e bianchi. Conquistare un mercato che valorizza così tanto il rosé rappresenta una sfida straordinaria. “Ma non siamo in Francia solo per parlare ai francesi: siamo su una ribalta internazionale. Il nostro obiettivo è mostrare al mondo che anche una realtà microscopica può essere preziosa e di grandissimo valore.”
In conclusione, uno degli aspetti più significativi di questo progetto è che non è stato imposto dall’alto, ma è nato dall’iniziativa dei viticoltori stessi, decisi a intraprendere insieme questo percorso. Si tratta di un progetto partito pertanto dal basso, concreto, dotato di una struttura leggera e agile, che ha il potenziale per esplorare nuove aree di mercato e offrire nuove opportunità.
La foto di copertina è di Garda Lake Wines