La Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare fu istituita nel 2014 dall’allora Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna. Scopo della giornata è sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento di grande attualità che è stato una tematica affrontata da Expo 2015.
Sprecare o meno dipende unicamente da noi. Non possiamo imputare ad altri passaggi della filiera, le responsabilità maggiori, quando in realtà i comportamenti discutibili sono i nostri. Infatti se è vero che una fetta importante dello spreco avviene nel corso della distribuzione dove grava per 9,5 kg/anno per ogni mq di superficie di vendita negli ipermercati e per 18,8 kg/anno ad ogni mq nei supermercati gli sprechi domestici non sono da meno, anzi.
Oggi 5 febbraio, in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, Spreco Zero ha diffuso dati molto significativi che qui riportiamo integralmente:
Vale lo 0,88% del Pil lo spreco alimentare in Italia: la stima è di oltre 15 miliardi €, per l’esattezza 15.034.347.348 € che sono la somma dello spreco alimentare di filiera (produzione – distribuzione), complessivamente stimato in oltre 3 miliardi € (3.176.032.413 €), ovvero il 21,1% del totale, a fronte dello spreco alimentare domestico reale, cioè quello misurato nelle case degli italiani attraverso il test dei Diari di Famiglia, che rappresenta quindi i 4/5 dello spreco complessivo di cibo in Italia e vale 11.858.314.935 €.
Siamo di fronte a una realtà sconcertante.
E’ un dato che porta a riflettere anche in considerazione che i giovani apprendono dall’esempio degli adulti alcune norme comportamentali e lo spreco alimentare rappresenta un forte impatto diseducativo.