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L’esordio risale al Salone del mobile del 2017. Poi un salto a Parigi, su richiesta dalla manifestazione “Maison et Objets”. Qualche giorno fa anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala (a sinistra nella foto 2), si è affacciato nello storico negozio che Vetrerie di Empoli ha in Via Monte Napoleone, intanto per fare gli auguri degli 80 anni di attività, ed anche per provare l’ormai famoso “Gira e rigira”, il calice che ha praticamente rivoluzionato il modo di analizzare e degustare il vino. L’invenzione è di Franco Parentini (a destra nella foto 2, foto 3), proprietario delle vetrerie nate ad Empoli, in Toscana, nel 1938, per dedicarsi alla produzione del caratteristico vetro verde. Per evolversi, nel corso degli anni, verso prodotti sempre più sofisticati, tant’è vero che lo storico negozio di via Monte Napoleone, oggi forse il più antico presente nella strada del fashion elegante, è una tappa d’obbligo per i turisti che passano da Milano, in particolare cinesi e giapponesi perché affascinati della bellezza di vetri e cristalli che produce l’azienda di Parentini. L’uomo, è il caso di sottolinearlo, che con la sua idea è venuto in soccorso anche del più goffo dei degustatori, evitandogli l’imbarazzo di sentirsi inadeguato quando si trova al cospetto dei sommelier.

 

Perché ha pensato ad un calice come “gira e rigira”? (foto 1)
La risposta di Parentini: “ogni volta che mi trovavo sulla scrivania qualche pezzo di vetro da esaminare per un nuovo prodotto, scattava una sorta di sindrome da “calice perfetto”; nel senso che mi veniva in mente qualcosa che avevo avuto modo di osservare magari all’ultimo ricevimento che avevo partecipato, l’imbarazzo di chi non riusciva a fare ruotare bene il calice spesso contente un vino di grande pregio. Così, scatta l’idea di creare il calice “perfetto”, che poi ho chiamato gira e rigira”. Un calice da degustazione che rivoluziona il modo di analizzare e valutare il vino perché quel movimento particolare che si fa dopo che il vino viene versato nel bicchiere, muovendo delicatamente la mano per analizzarlo, adesso è superato da questa genialità del presidente delle Vetrerie di Empoli.

Cioè, un calice unico, con un piccolo perno “mimetizzato” con il cristallo, oppure volutamente visibile in metallo dorato, all’apice dello stelo e alla base del calice che permette, con una lieve carezza del pollice al globo, di farlo ruotare delicatamente, imprimendo un movimento morbido al vino. La rotazione consente di affinare la valutazione e gli aspetti visivi (limpidezza, colore e consistenza), delle note olfattive (complessità e gradevolezza) e delle sensazioni gustative (note gliceriche, acidi, Sali e tannini) del vino. La luce riflessa nel bicchiere viene accelerata dal movimento rotativo, consentendo una migliore valutazione di limpidezza, vivacità e lucentezza. Mentre il movimento perfetto agevola l’analisi di tonalità, sfumature, intensità e lucentezza del colore. Poi il movimento rotativo consente di uniformare e omogeneizzare il velo di liquido sulla parete del bicchiere e garantisce anche una formazione più omogenea dell’imbuto odoroso.

“E’ un’idea semplice – dice Parentini – e riguarda la consuetudine che abbiamo noi italiani con il vino e con i gesti connessi al berlo, che non sono di tutti: dal sentirne l’odore al farlo ruotare nel bicchiere. “Gira e rigira” consente a fare decantare il vino con un movimento elegante, naturale, senza più alcun imbarazzo o sensazione di inadeguatezza”. “Un oggetto di design bello, ma quel che più conta è utile. Il design necessario è oggi un concetto rivoluzionario, in un mondo di forme astruse per utensili che si giustificano per le firme di chi li disegna ma che servono a poco. Qui si coniuga un’idea geniale con una eccellente abilità artigianale e il connubio è di grande efficacia”: non si può non essere d’accordo con questa considerazione che un grande fotografo come Oliviero Toscani (foto 4) ha fatto in occasione di uno degli ultimi eventi che Parentini ha organizzato nella sua boutique milanese. Con l’epilogo dell’altra sera, in attesa dell’arrivo del sindaco Sala nell’oasi di vetro e cristallo che Parentini ha creato nella via dello shopping, confidandomi che “Gira e rigira” è stato selezionato dall’Osservatorio permanente di ADI-Associazione PER il Design Industriale, un gruppo di oltre 100 esperti incaricati di individuare il meglio della produzione da proporre come esempio di buona pratica nel progetto e nella produzione: veicoli e mobili, oggetti e prodotti per lavoro che potrebbero vedersi assegnare il Premio Compasso d’Oro, il più antico e soprattutto il più autorevole premio mondiale di design.

 

La consegna del premio, sempre a Milano, è prevista per seconda metà di giugno, nella fascinosa ambientazione del Castello Sforzesco.

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