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Il discorso di Gualtiero Marchesi per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2017-2018 in cui lascia la carica di Rettore:


Cari studenti, cari docenti, cari amici, 
posso dire, senza esagerare, ma con orgoglio, che se Alma è, 
lo è anche per merito del sottoscritto. 
Non so se è stato più un parto o una paternità. Forse le due cose insieme. 
Mi sento madre e anche padre di questa bellissima scuola. 

Qui, si viene a imparare le basi del mestiere, ad apprendere le tecniche con cui lavorare per rendere merito 
e per fare grande la cucina italiana. Si può fare qualcosa di grande solo se si studia sodo e si pratica senza 
sosta il mestiere. Lungi da me e lungi da noi, però, l’idea di creare esclusivamente dei tecnici. 
La cucina a cui ho sempre aspirato è la cucina della forma e della materia, la cucina intesa come cultura 
e come linguaggio per esprimere il meglio di se stessi. 
Non basta la padronanza della tecnica, occorre anche una sensibilità per le cose belle e la curiosità per il mondo.
Vi auguro di conquistare quella per affermarvi attraverso le altre due.

 Per me è arrivato il momento di dedicarmi a qualcosa che mi sta molto a cuore. 
Un progetto che coltivo da tempo e che sta per nascere. Sentivo il bisogno di dar vita, sul modello della Casa 
di riposo dei musicisti, anche a una Casa di riposo dei cuochi. Sono molte le analogie tra i due mestieri, 
la ricetta è in fondo uno spartito e la nostra categoria è formata da due livelli di preparazione: 
i bravi esecutori e i buoni compositori. 
Sapete già che a loro aggiungo sempre un terzo livello: l’artista. Raro, ma capace di proiettare la cucina 
sul piano degli altri linguaggi artistici. Come è giusto che sia.

 Per dedicarmi al mio nuovo progetto lascio la carica di Rettore. 
Una scelta che arriva quando Alma stessa non ha più bisogno di una simile figura.
 Per i successi fin qui ottenuti e per i nuovi obiettivi che si è data 
- corsi di sala e di sommellerie, tanto per citarne due – ha più bisogno di un Comitato Scientifico.
 Un guida collegiale, esperta nei singoli settori. Non vi abbandono del tutto, perché anch’io farò parte di quel Comitato. 

Siamo a una svolta, viviamo oggi uno di quei momenti di crescita che mettono addosso una gran voglia di fare 
e provocano una giusta dose di adrenalina.

 Io vi ringrazio per avermi sopportato come Rettore e per avere la pazienza di ascoltare con attenzione il pensiero di Toulouse Lautrec, un pittore che la sapeva lunga sulla cucina e sulla vita:
”In ogni arte e ciò vale anche per la cucina, la grande raffinatezza consiste nella sintesi e nella semplicità; evidentemente bisogna rifarsi alla tradizione, ma bisogna anche dimenticarla senza tuttavia tradirla per ignoranza, negligenza e per non volerne tenere conto.
 È così che si diventa dei cuochi senza pregiudizi, degli anarchici che nella confezione di un piatto rispettano esclusivamente 
la legge dell’equilibrio, imposta dalla natura”.

 Vi saluto e vi abbraccio tutti

,

Gualtiero Marchesi

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