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Il cachi, detto anche loto, è un albero originario della Cina, giunto in Europa solo nel XIX secolo e in Italia circa nel 1870, quando il primo cachi fu portato a Firenze nel giardino di Boboli. Si tratta di un frutto di media grandezza, simile a un grosso pomodoro, con la buccia aranciata che tende al rosso in fase di maturazione; la polpa è color ambra, dolcissima, morbida e gelatinosa, e il profumo è molto caratteristico, con note verdi quasi erbacee. Le specie di cachi più diffuse sono 5, coltivate sia per produrre frutti destinati al consumo fresco, sia usati nell’industria alimentare, mentre le varietà in commercio in Italia sono 4: il celebre Loto di Romagna, tondo e consistente, color giallo-arancio; il cachi vaniglia campano, rosso intenso, sodo e dolcissimo; il cachi di Misilmeri, con la polpa tenera e la buccia sottile; il cachi mela, che – come sottolinea il nome – ricorda la consistenza delle mele. Il cachi è un frutto delicatissimo, che si mantiene in frigo al massimo per 2-3 giorni e si consuma crudo e senza buccia, con l’ausilio di una forchetta e di un cucchiaino.

 

 

Valori nutrizionali per 100 g di di parte edibile

 

Proteine: 0,6 g

Lipidi: 0,3 g

Carboidrati: 16 g

Fibre totali: 2,5 g

Valore energetico: 65 kcal

 

Il cachi contiene sali minerali, vitamina A e C e zuccheri; si trova da ottobre a dicembre.

 

Il segreto

Non assaggiare mai cachi acerbi in quanto i tannini presenti nel frutto non maturo, comunicano uno spiacevole senso di astringenza alla bocca.

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