Il carciofo, originario dell’Europa meridionale e del Nord Africa, è un’evoluzione del cardo selvatico; nel tardo Medioevo era già diffuso in Italia e successivamente nel Nuovo Mondo grazie agli Spagnoli. I carciofi si possono distinguere in spinosi e inermi. I carciofi spinosi hanno il cuore interno avvolto da foglie carnose e spinose dette ‘brattee’: tra i più celebri lo Spinoso di Albenga, tenero e dolce e con brattee violette; lo Spinoso Sardo, che ha le foglie che terminano con una caratteristica spina gialla; il Violetto di Toscana che, come ricorda il nome, tende a questo colore e ha una particolare forma affusolata. Tra i carciofi inermi, cioè privi di spine e meno teneri, da ricordare il celebre Romanesco (chiamato da molti anche ‘mammola’), grosso, compatto, e il Violetto di Catania, color lilla. Prima di consumare i carciofi è importante pulirli bene, eliminando il gambo e le brattee più esterne che sono le più dure. Attenzione anche al cuore, la parte più prelibata: la barba che contiene, se presente, va sempre eliminata. Il carciofo si può consumare crudo – in pinzimonio, in insalata, affettato e condito con olio e Parmigiano – oppure cotto in umido, bollito, al forno, fritto ‘alla giudia’ o ripieno ‘alla romana’.
Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile
Proteine: 2,7 g
Lipidi: 0,2 g
Carboidrati: 2,5 g
Fibre totali: 5,5 g
Valore energetico: 23 kcal
Il carciofo è ricco di ferro, vitamine, calcio, potassio e fosforo; si trova dall’autunno a primavera.
Il segreto
Non solo a tavola, ma anche presente nella vita di molti personaggi famosi: Marylin Monroe, ad esempio, nel 1949 fu eletta ‘Regina del Carciofo’ durante l’Artichoke Festival, mentre Pablo Neruda (Nobel nel 1971) ha composto ‘l’Oda a la Alcachofa’, un poema dedicato proprio al carciofo.