Un ristoratore che non accetta prenotazioni perché al completo (per cui rinuncia a potenziali clienti) si fida della correttezza di chi ha precedentemente prenotato. Se poi questi non si presenta, un tavolo più o meno numeroso rimane vuoto ed ovviamente è un danno economico che in un anno si può quantificare in migliaia di euro. Perché la pratica di prenotare e non presentarsi, o no-show, in Italia è assai diffusa. Per discutere di tale problematica e cercare una soluzione è stato organizzato un incontro da TheFork e Identità Golose all’Arte del Convivio e ha visto la partecipazione di numerosi cuochi e professionisti del settore non solo a titolo personale, ma spesso come rappresentanti di associazioni. Sono intervenuti, tra gli altri, Almir Ambeskovic, Country Manager TheFork Italia, Paolo Marchi Ideatore e Fondatore di Identità Golose, Claudio Sadler (presidente de Le Soste), Filippo Cervi (CEO XDeers), Luca Marchini (presidente Jre Italia), Cristina Bowerman (presidente Ambasciatori del Gusto), Marco Sacco (presidente Chic), Rocco Pozzulo (presidente Fic), Lino Stoppani (presidente Fipe), Ciccio Sultano (presidente Le Soste di Ulisse), Roberto Carcangiu (presidente Apci). E poi alcuni ristoratori quali Davide Oldani ed Enrico Cerea. Dai vari interventi è emersa la problematica in tutte le sfaccettature.
Un contributo che va verso una soluzione è stato dato dall’Avvocato Giuseppe Giulio Luciani, professore a contratto all’Università di Parma, che ha delineato una procedura per contrastare il fenomeno del No-Show che vede l’utilizzo di una piattaforma online come TheFork, per gestire la prenotazione, per profilare il cliente richiedendogli all’atto della conferma il numero di carta di credito. Tutto ciò è legale e disciplinato nelle condizioni di cancellation policy, e legale è anche lo storno di una penale in caso di no-show effettivo. Di fatto però il cliente “profilato” difficilmente non onora la prenotazione.