La proposta ristorativa milanese, è molto specializzata, offre infinite sfaccettature ed è notevolmente complessa. Pertanto è sempre più difficile formulare proposte nuove e originali. Ci è però riuscito CooD, il nuovo locale aperto a fine febbraio a Milano. Già dall’esterno (fig 1) si intuisce che c’è qualcosa di diverso: due vetrine lasciano intravedere ciò che si suppone sia un bar, mentre un’altra vetrina vede un’esposizione di tagli di carne, quasi fosse una macelleria. Ma è solo l’inizio.
CooD si propone come Cocktails & Beef ed è un mood molto milanese che piace perché i drink di “nuova generazione” sono serviti non solo per aperitivo e per after dinner, ma anche a tavola in abbinamento ai cibi, mentre le carni (oggi le griglierie sono molto trendy) comprendono la wagyu , oltre a quelle di antilope e di zebra cucinate su griglia alimentata con carbone vegetale.
Del resto gli ideatori del progetto CooD hanno alle spalle una salda conoscenza del settore. Bruno Marsico e Gianfranco Semenzato, ossia il patron e lo chef del ristorante vengono dal Globe, dove hanno maturato un’esperienza venticinquennale. La squadra è composta inoltre da Giovanni Ferraresi, esperto nello sviluppo di Marchi di ristorazione, sia in Italia sia all’estero; Maurizio Galardo, conoscitore di tecnologie digitali; Emiliano Veronesi, top manager di aziende multinazionali; Luca Beni, dj e produttore musicale. Ma veniamo alla specìcificità di questa accogliente location con pavimenti di pietra lavica, marmi bianchi e marroni, luci soffuse e musica di sottofondo.
Entrando nel locale si è accolti nel Cocktail Bar con proposte quantomeno insolite come un mix che comprende anche la cipolla. Inoltre, per quanto all’estero sia una tecnica collaudata da più di 10 anni, il fatwash qui proposto, a Milano rappresenta una novità ossia il distillato viene miscelato con un grasso, poniamo burro fuso, che poi rassodandosi si elimina dopo aver però lasciato particolari note aromatiche; i cocktail sono accompagnati con i finger food della cucina.
Inoltrandosi nel locale sulla destra si trova la libreria del vino (foto 2), una sala degustazione che può essere il posto giusto per una cena riservata, una sorta di privé con le referenze enologiche esposte alle pareti.
Vi sono poi le altre sale (e un dehors -foto 3- coperto con una parete esterna verde costituita da piante, una sorta di giardino verticale), alle quali si accede passando davanti alla cucina a vista (foto 4) . Si ordina alla carta, ma un personaggio chiave cui rivolgersi è il butcher, il maestro di taglio che sa fornire i suggerimenti giusti in base alle esigenze di ogni singolo cliente, dal taglio maggiormente marmorizzato, alla carne più rara. Da dire che i vari tagli si possono acquistare per asporto a prezzi di macelleria, se si vuole accompagnati con le salse più adatte per cucinarli o servirli.