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Si è tenuta presso l’Acquario Civico di Milano un incontro pubblico che ha avuto per tema gli allevamenti ittici e in particolare l’allevamento dello storione. Si tratta di un pesce comparso sul pianeta 200 milioni di anni fa, ancor prima dei dinosauri. Ciò per dire che ha saputo adattarsi ai cambiamenti climatici che si sono susseguiti nelle varie ere geologiche. Pertanto colpisce sapere che negli ultimi decenni è a rischio di estinzione. Tutte le specie di storioni in natura sono minacciate, a rischio di estinzione o in pericolo critico e per questo motivo sono protette dalla CITES  fin dal 1998 e inseriti nella lista rossa dalla IUCN.

I motivi sono molteplici. Sicuramente pesa l’inquinamento ambientale come effetto dell’industrializzazione. Inoltre la pesca illegale incontrollata, le barriere fluviali che non consentono allo storione di risalire i fiumi per deporre le uova, l’antropizzazione dei fiumi stessi sono concause che spiegano perché lo storione sia in pericolo.

Su questo tema sono intervenuti, tra gli altri, Sergio Giovannini AD Storione Ticino, Paolo Bray Fondatore e Direttore Friend of the Sea, Bruno Dotto Cosigliere federale Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee; Murizio Manicucci, giornalista Rai, ha moderato gli interventi.

Va detto che lo storione era presente in Italia sicuramente almeno dal tardo Medioevo e ciò per ribadire che non si tratta di un “oligopolio” russo-iraniano.

L’allevamento dello storione in Italia  trova il proprio prologo negli anni sessanta, a cavallo tra la Lombardia e il Piemonte, all’interno dell’attuale Parco del Ticino. Qui la famiglia Mandelli convertì una tenuta di caccia di circa 300 ettari di superficie in un’area destinata all’allevamento di trote, bovini ed agricoltura tradizionale. Tra la fine del secolo scorso e l’inizio degli anni Duemila, complici i cambiamenti climatici, il surriscaldamento terrestre e delle acque sorgive, alcune aree della tenuta vennero convertiti in allevamento di storioni, pesci più adatti ad acque calde. L’idea di riprodurre gli storioni e di sperimentarne l’allevamento in queste acque dalle caratteristiche ideali fu condivisa con la famiglia Giovannini proprietaria di circa 50 riproduttori selvatici di storione dell’Adriatico. Nel dicembre 2001, viene fondata dalle due famiglie la “Società Agricola” dedita all’allevamento dello storione nelle acque sorgive del Parco del Ticino. L’obiettivo era produrre un caviale di eccezionale qualità, avendo un totale controllo su tutta la filiera. Successivamente un terzo socio si affacciò nello scenario della società, Agroittica Lombarda s.p.a., delle famiglie Pasini e Ravagnan, leader mondiale nell’allevamento dello storione bianco del Pacifico e produttrice di caviale italiano. Come consegurnza nell’agosto 2007 la Società Agricola si trasforma nell’attuale Storione Ticino Soc. Agr. s.s. e nel giugno 2008 nasce Italian Caviar s.r.l., azienda commerciale esclusivista di tutta la produzione di storioni cresciuti nel Parco Lombardo della Valle del Ticino. Ars Italica Caviar, brand della Italian Caviar s.r.l., identifica le differenti tipologie di caviale ottenute da storioni cresciuti mediamente per più di 10 anni  A Cassolnovo (Pavia), dove opera Storione Ticino, vengono allevate 4 specie di storione, tutte certificate “Globalgap”, “Friend of The Sea” e possono fregiarsi del marchio “Parco Ticino – Produzione Controllata”.

Paolo Bray della Friend of the Sea – organizzazione non governativa a difesa della pesca sostenibile – e ha presentato i risultati del principale progetto di ripopolamento dello storione nei fiumi italiani. Partendo dal rischio di estinzione corso dagli storioni, e prendendo atto che le specie comune e beluga sono ormai scomparse in territorio italiano, rimangono ancora esemplari di storione cobice, una specie endemica dell’alto Mare Adriatico e dei corsi fluviali che qui vi sfociano.  Paolo Bray, rilancia la sfida: “Il successo di questo progetto deve incoraggiarci a replicarlo in altri fiumi e per altre specie in pericolo. E’ inoltre importante aumentare e migliorare le attività di sensibilizzazione e di formazione dei pescatori sportivi e professionisti, per creare una rete in grado di trasmettere informazioni di ricattura e controllare l’andamento del progetto in termini di obiettivi realizzati”.

Il recupero dello storione cobice è avvenuto nell’arco degli ultimi 20 anni, grazie all’impegno di Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) e dell’acquacoltura Storione Ticino ed al contributo di Regione Veneto, Regione Lombardia e l’Unione Europea.  A più riprese, la FIPSAS ha immesso nei corsi d’acqua ritenuti idonei 15.000 esemplari microchippati, sia potenziali riproduttori che giovanili, ottenuti con tecniche di riproduzione controllata nell’azienda di acquacoltura Storione Ticino. La sua attività, nel rispetto La sua attività è infatti finalizzata alla tutela e alla sorveglianza delle acque a salvaguardia della fauna ittica e dell’habitat naturale; periodici interventi di ripopolamento ittico e pratiche ittiogeniche, con l’intervento delle strutture periferiche, sono diretti alla realizzazione di queste finalità.La Commissione (CFAI) valuta e sottopone, per l’approvazione, agli Organi Deliberanti, le proposte di convenzionamento, le istanze di rinnovo e le richieste di contributo avanzate dalle strutture periferiche per la gestione degli impianti e delle acque in concessione.

E’ seguita una degustazione di finger food con caviale.

Cliccare su immagine 2 per vedere il video documentario Friend of Sea

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