Il Vinitaly si avvicina e il programma delle iniziative della Associazione delle Donne del Vino si delinea con maggiore precisione: la scelta, coraggiosa, è stata quella di focalizzarsi sui vitigni autoctoni, spesso dimenticati se non estinti.
Un’azione che vedrà protagoniste la maggior parte delle Donne del Vino produttrici e si riassume nella parola autoctono. “Durante Vinitaly 2017 i vitigni italiani saranno protagonisti di sei iniziative legate dallo stesso tema e principalmente le degustazioni di 25 vini ottenuti da viti autoctone di cui esistono pochissimi ettari di vigneto” spiega la presidente Donatella Cinelli Colombini facendo riferimento anche alle tre degustazioni dedicate a Falanghina, vitigni toscani complementari del Chianti, del Brunello, oltre che alla distribuzione di viti pugliesi e alla carta dei vini della cena evento che concluderà Vinitaly.
Due saranno le degustazioni sui vitigni autoctoni rari, entrambe guidate da Ian D’Agata, senior editor Vinous, direttore scientifico Vinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.
“Si tratta delle più grandi degustazioni di questo genere mai realizzate – spiega la presidente Cinelli Colombini – Avranno una platea straordinaria di Master of Wine, Master Sommelier, buyer, giornalisti da tutto il mondo guidati da uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani: Ian D’Agata. È un evento memorabile e mai realizzato prima: rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione”.
Senza entrare nei dettagli più tecnici è bene sottolineare la grande importanza che queste iniziative rivestono per il mondo del vino. E, dato che le produttrici sono sempre più numerose e competenti si parlerà anche di Brunello prodotto dalle donne, attraverso una degustazione guidata da Kerin O’Keefe, autrice di un volume su Brunello e editor di Wine Enthusiast.