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Pianta di origine asiatica, l’arancia si è diffusa  nel Mediterraneo a partire dal XIV secolo; però alcune fonti sostengono che all’epoca da secoli fosse presente in Sicilia. La stagione delle arance va da ottobre a maggio;  le arance possono essere essere amare –destinate principalmente all’industria –  dolci, bionde e rosse. Le arance bionde da tavola (del gruppo Navel, Ovale e Vaniglia) sono caratterizzate da una buccia color arancio più o meno intenso e dalla polpa molto dolce e succosa, con più o meno semi; le arance bionde da spremuta (la Valencia è la più diffusa al mondo) hanno forma sferica, polpa sugosa e pochissimi semi; le arance rosse sono dette anche ‘sanguigne’ e sono molto apprezzate in Italia: le più note sono la Tarocco, la Moro e la Sanguinella; hanno la buccia che varia dal rosso meno intenso al granato con screziature più forti e la polpa rosso vinosa, succosa e con zuccheri e acidità medi. Dell’arancia si consuma tutto, dalla scorza al succo: la scorza è ricca di sostanze aromatiche e si può candire per decorare svariati piatti dolci o salati; la polpa è adoperata in macedonie e insalate, ma anche nei piatti agrodolci a base di anatra (celebre è l’anatra all’arancia), pollo e pesce; con il succo si possono invece realizzare freschi gelati e sorbetti, confetture, cocktail e liquori. L’importante è eliminare la parte bianca esterna, l’albedo, segnatamente amara.

 

 

Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile

 

Proteine: 0,7 g

Lipidi: 0,2 g

Carboidrati: 7,8 g

Fibre totali: 1,6 g

 

Valore energetico: 36 kcal

 

Le arance sono ricche di vitamine C, A e del gruppo B.

 

Il segreto

Per acquistarle al meglio occorre ricordare che le arance si suddividono in 3 categorie commerciali, in base alle caratteristiche del frutto: categoria extra, che comprende arance eccellenti, prive di difetti; categoria I, arance che sono state attentamente selezionate ma che potrebbero presentare qualche imperfezione esterna; categoria II, che raggruppa tutti i frutti che non appartengono alle precedenti categorie, ma che devono comunque sempre rispettare i requisiti minimi.

 

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