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Hamsik è il cibo coreano; utilizza ingredienti puri, coltivati naturalmente, provenienti dalle montagne e dai fiumi. Hansik è una cucina slow che impiega cibi fatti fermentare come il kimchi (cavolo napa) e lo jang (salsa saporita). La fermentazione riveste un ruolo importantissimo e viene paragonata alla creazione della vita. Alla base della cucina coreana il principio per cui il cibo e la medicina hanno le stesse radici perché utilizzano alimenti privi di grassi, ipocalorici e un ampio assortimento di verdure Al ristorante del Padiglione della Corea (Repubblica di Corea) si possono gustare specialità come il già ricordato kimchi piatto tradizionale tra i più conosciuti preparato facendo fermentare il cavolo napa: la ricchezza dell’acido lattico (come per i crauti) svolge un benefico effetto sull’organismo considerato antitumorale e antiobesità. Molto gustoso il galbijjim, costine di manzo sgrassate e cotte al vapore, marinate nella soia insieme con carote, castagne, funghi. Il mandu, ravioli farciti di carne e verdure macinate e spezie: la ricetta prevede una variante che impiega farina di grano saraceno anziché bianca. Deliziosi i japechae, vermicelli di fecola di patate saltati con verdure e conditi con salsa di soia. Insolito il fish cake con spezie, un dessert di pesce preparato con un apposito stampo. Ma prima di cominciare un aperitivo fusion, un mix di Prosecco e sciroppo di goji: dal bel colore tendente al rosso può ricordare il kir, o, se si vuole, lo spritz. 

L’esperienza della cucina coreana è molto interessante in quanto i sapori sono ben marcati, ma mai pungenti o invadenti; i cibi fermentati e marinati sono molto gradevoli e per quanto diversi dai nostri, non molto distanti dal nostro gusto per cui di piacevolezza immediata. 

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