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A cena con i piatti tradizionali delle 8 regioni gastronomiche della Cina

8 cene culturali, ciascuna corrispondente alle 8 aree gastronomiche

in cui è suddivisa la Cina. 8 menu tradizionali selezionati

dallo chef di Bon Wei Guoqing Zhang, raccontati dal professor

Francesco Boggio Ferraris, docente di lingua e cultura cinese,

vergati da Silvio Ferragina, esperto maestro calligrafo.

 

Ottavo ed ultimo menu:

regione dello ZHEJIANG

Lunedì 28 Novembre 2016 – ore 20.00

Ristorante Bon Wei _ Via Castelvetro 16/18 _ Milano

Costo della cena per persona: Euro 50

(Euro 65 con abbinamento ai vini Marchesi Antinori)

Prenotazioni c/o Bon Wei – Tel. 02 341308

prenotazione@bon-wei.it

Ph. Matteo Barro

In collaborazione con:

media partner Class Editori

 

Imparare ad apprezzare l’autentica cucina cinese.Saper riconoscere l’appartenenza territoriale di una ricetta. Scoprirne storia, leggende e tradizioni. Specchio della varietà culturale del paese, la gastronomia cinese non si riduce a poche singole specialità: superati gli stereotipi dell’involtino primavera, del riso alla cantonese e del pollo con le mandorle, oggi eccelle per l’incredibile varietà di piatti che ciascuna sua regione può offrire.

E come in Italia si imparano a distinguere per territorio il Brodetto anconetano dalla Pasta alla Norma siciliana, così in Cina si può parlare di 8 regioni gastronomiche, ciascuna con le proprie ricette della tradizione. E’ per questo che Yike Weng e Chiara Wang Pei, titolari del ristorante di alta cucina cinese Bon Wei insieme allo chef Guoqing Zhang e in collaborazione con la Fondazione Italia Cina e Scuola di Formazione Permanente, hanno studiato un percorso culinario autentico rivolto al pubblico per far conoscere – attraverso 8 cene tematiche – le più importanti cucine regionali cinesi.

“Sin dall’apertura del nostro ristorante, 6 anni fa, abbiamo cercato di proporre una cucina fatta di ingredienti freschi e materie prime di grande qualità, filologicamente corretta e il più possibile “alta”, spogliata di falsi luoghi comuni. Il nostro desiderio era far apprezzare agli italiani l’autentica cucina cinese e l’incontro con il professor Boggio Ferraris della Fondazione Italia Cina ha reso possibile la nascita di un progetto culturale e gastronomico ad hoc, che ci ha accompagnato mese dopo mese, per due intensi anni, prima e dopo l’esposizione di Expo. E che ci ha portato ora a compilare una vera e propria carta regionale di 24 portate”.

Ciascuna serata è una lezione che si trasforma in cena con un menu di dieci portate, dove storia e leggende legate ai più celebri piatti tradizionali vengono spiegati da un docente di lingua e cultura cinese (il prof. Francesco Boggio Ferraris, Direttore della Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina), e poi vergati da Silvio Ferragina, esperto maestro calligrafo.

Il piatto principale di ciascuna regione è sempre rimasto in carta al Bon Wei tutto il mese successivo, per dare la possibilità a chi non è potuto intervenire, di sperimentare alcune autentiche ricette regionali cinesi.

Questa volta ha anticipato l’evento una specialità contemporanea dello Zhejiang: il “Filetto di manzo alla Wenzhou”, leggermente piccante, condito con pepe nero, peperoncino, olio di sesamo, salsa di soia e coriandolo fresco.

Il viaggio nelle 8 regioni interessate è partito dal Guangdong (la regione di Canton), proseguito con Sichuan, Fujian, e Shandong per toccare poi Hunan e Anhui, e Jiangsu (la regione di Shanghai) concludendosi con lo Zhejiang, il “gran finale” trattandosi della regione di provenienza dello chef.

I piatti scelti per rappresentare la rassegna spaziano dall’Anatra alle castagne alle Teste di leone (polpette di carne di maiale trita con spezie, stufate), dai Lamian tagliolini tirati a mano dello Shandong al Pollo del Generale Zuo Zongtang dall’Hunan, portate spesso sconosciute ai più, dove l’arte della cucina cinese risulta intrecciata alla filosofia, alla storia e alla medicina tradizionale.

Se in Cina nella composizione dei piatti si fa differenza tra ciò che è fàn, la nostra “portata principale” (che eredita l’antico significato di “riso cotto al vapore” il cui ideogramma rappresenta una mano destra ed una scodella, poi elevato, nel cinese contemporaneo, a cibo per antonomasia, dieta base della grandissima parte della popolazione asiatica) e cài, parola che si potrebbe tradurre con pietanza, ma anche con cucina in generale o verdura, diventando il complemento del fàn, il nostro “contorno”; separando gli ingredienti in alimenti yin (femminili, cài), come verdura e frutta, e yang (maschili, fàn) come carne, pasta , farina, cereali, un pasto armonioso deve rispettare gli equilibri dei vari elementi. E così è stato studiato ciascun menu che giunge in tavola al Bon Wei.

L’abbinamento ai vini Marchesi Antinori, selezionati di volta in volta da Leo Damiani, direttore dello sviluppo prodotti per l’azienda vinicola, riconduce la Cina a quell’immagine contemporanea ed internazionale che da sempre Bon Wei persegue; mentre la scelta di pregiati crû di tè riporta l’ospite al fascino della tradizione più antica.

Ottavo menù: regione dello Zhejiang

“La terra del pesce e del riso”

La regione gastronomica dello Zhejiang, affacciata sul Mar Cinese Orientale, è una tipica regione costiera, il cui nome deriva dall’antica dicitura del fiume Qiantang, che passa attraverso la

città di Hangzhou. La sua cucina, dalle plurime sfaccettature, è una cucina dai sapori vellutati ed avvolgenti, che predilige il pesce di mare, i gamberi d’acqua dolce e le carni più delicate come quelle del pollo, con la costante presenza di germogli bambù quale ulteriore “elemento morbido” in parecchie preparazioni.

Dopo il benvenuto con una tazza di tè Longjing, considerato tra l’altro uno dei migliori tè di Hangzhou, il menu dello Zhejiang si apre con Yuwan tang, una delicata zuppa di branzino e zenzero che sa di mare e “apre lo stomaco” alle portate seguenti.

L’Involtino freddo morbido ripieno di germogli di soia, verdure, funghi e uova precede l’esperienza della Medusa servita con le verdure tsa-tsai, e insieme aprono il percorso caldo con il gustoso Crème caramel salato di latte di soia con vongole, il Tofu fritto con polpa di granchio, il classico Pak-choy con fungo cinese e il Gamberone al vapore con capasanta e bambù avvolto nel daikon, che in tempo di povertà veniva sostituito con sole verdure.

Protagoniste del banchetto due sostanziose portate di carne: Dong Po Rou, la pancia di maiale del funzionario imperiale e Jiaohuaji, il Pollo del Mendicante, ricetta tradizionale dello Zhejiang che propone un pollo avvolto in foglie d’alloro e in un guscio di terra, poi cotto a fuoco vivo per mimare la leggenda del mendicante che dopo averlo rubato e nascosto nel fango, lo dissotterrò e cucinò direttamente sulla fiamma senza pulirlo, ottenendone una vera leccornia.

A concludere la cena, servito con una digestiva tazza di tè Pu’er, un dolce che sa incuriosire: Shuangzi – che traduce “Gemelli”- è composto da due polpette di riso ricoperte esternamente con la medesima polvere di fagiolo gallo, ma che racchiudono un cuore ripieno diverso, l’una con crema di fagioli rossi, l’altra con sesamo nero, arachidi e scorza d’arancia.

La Fondazione Italia Cina, costituita a Milano l’11 novembre 2003, è stata voluta e creata da Cesare Romiti per migliorare l’immagine e le modalità della presenza dell’Italia in Cina e per realizzare un diverso posizionamento strategico-commerciale. Mission della Fondazione è favorire e agevolare le relazioni politiche, economiche e culturali tra i due Paesi, sostenendo gli interessi dell’imprenditorialità italiana nei confronti delle stesse istituzioni italiane e di quelle cinesi. La valorizzazione della presenza italiana in Cina è supportata dalla promozione di eventi ed attività formative, culturali, economiche e scientifiche, così da presentare l’Italia come “Sistema Paese”.

Coerentemente con questa visione, la Fondazione assiste gli operatori italiani privilegiando iniziative di sistema che coinvolgano pubblico e privato ma anche fornendo consulenza mirata alle singole aziende.

Class Editori, la casa editrice italiana leader nell’informazione finanziaria, della moda, del luxury goods e del lifestyle, è legata alla Cina e alla cultura cinese da numerosi progetti. Oltre alla prima piattaforma multimediale in lingua cinese dedicata ai turisti del dragone in Italia – Class Eccellenza Italia, tra i progetti editoriali rivolti alla Cina ci sono l’aggiornamento quotidiano in lingua cinese di MFFashion e l’edizione annuale di MF International China/Italy, mentre Desk China racconta settimanalmente su Class CNBC le opportunità offerte dal mercato cinese agli imprenditori italiani.

 

INFORMAZIONI PRATICHE:

Dove

Presso il ristorante Bon Wei, via Castelvetro 16/18 a Milano,

Tel. 02-341308, http://www.bon-wei.it

Quando

L’OTTAVA e CONCLUSIVA cena culturale è

lunedì 28 NOVEMBRE 2016 alle ore 20.00.

Prezzi

Costo della singola cena culturale: 50 € per persona,

65 € per persona con l’abbinamento a 3 vini Marchesi Antinori

Prenotazioni

Tel. 02 3413087 – mail: prenotazione@bon-wei.it

 

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