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Vi sono più modi per interpretare un vino. Sicuramente l’analisi sensoriale fornisce un’immagine che permette di meglio conoscerlo, analogamente come la lettura critica di un quadro consente di avvicinarsi ad aspetti pittorici come le tecniche utilizzate. Ma un vino, così come un quadro, non si esaurisce con un’analisi, in quanto suscita emozioni: degustandolo attentamente si possono associare paesaggi, stagioni, colori, musiche… Molto banalmente un vino bianco definito da una piacevole vena acidula, beverino e leggermente pétillant, suggerisce un’atmosfera primaverile, fiori di prato, vegetazione che si risveglia, mentre un vino rosso corposo, avvolgente, caldo, è più facilmente associabile ai mesi più freddi, ai camini accesi, alle foglie ingiallite quando non alla brughiera invernale. Ascoltando le Quattro Stagioni di Vivaldi sicuramente ogni stagione suggerisce un vino diverso. In questo contesto nasce nel 2016 “Luce & Music” dove per Luce si intende un vino nato a Montalcino oltre vent’anni or sono dall’incontro di due famiglie, la toscana Frescobaldi e la californiana Mondavi e di due vitigni, il sangiovese e il merlot. Il sangiovese conferisce struttura ed eleganza, mentre il merlot rotondità e morbidezza. Venne chiamato “Luce”(il nome per esteso è Luce della Vite) per evocare una nuova nascita. Ora, dopo la fine della partnership con Mondavi, è Lamberto Frescobaldi a occuparsi del progetto. L’emblema di Luce è un sole raggiato con una corona di 12 fiamme. Il cuore del sole è rosso come la terra di Siena e allude all’incontro tra la terra e il cielo che genera, appunto, Luce. Ed è la luce che dà vita, nutre e matura la vite. Tornando a “Luce & Music”, l’incontro narra di due espressioni emozionali diverse, ossia il vino e la musica, capaci di evocarsi reciprocamente. Questo incontro di talenti vede, protagonista oltre a Luce, Lumină di Paolo Fresu, trombettista jazzista, autore, con la collaborazione di Lamberto Frescobaldi, di questo progetto musicale che Fresu definisce “Dieci brani in cui la parola luce si declina in dieci lingue diverse e in altrettante composizioni originali. Perché luce è suono ancor prima che sguardo e colore”. E per tali affinità, Luce ha presentato Lumină, al Gerolamo di Milano, teatro piccolo e delizioso. Sul palco il “Lumină Quintet” composto da: Carla Casarano alla voce, Leila Shirvani al violoncello, William Greco al pianoforte, Marco Bardoscia al contrabbasso ed Emanuele Maniscalco alla batteria e all’harmonium oltre alla tromba di Fresu. Ed è stato Fresu a scegliere i musicisti e la cantante del quintetto. I testi sono stati scritti da autori d’eccezione, come Erri De Luca e Lella Costa. L’evento musicale si è snodato tra atmosfere rarefatte ed evocative che hanno saldato il sodalizio tra vino e musica.

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