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In tempo di coronavirus, distanziamento e uso delle mascherine sono le due raccomandazioni che vengono in continuazione ripetute dalle autorità competenti in quanto permettono di quantomeno ridurre la diffusione del virus. Come si suol dire il virus cammina con le nostre gambe e quindi siamo noi i potenziali diffusori di Covid-19. Ovviamente la diffusione dipende dalle nostre modalità comportamentali.

Uscendo di casa si possono incontrare le varie tipologie di potenziali diffusori.

Anzitutto quelli che non portano la mascherina (anche se è vietato) che però si vedono a distanza e si possono evitare.

Poi ci sono quelli con il naso scoperto, in quanto, supponiamo, non riescono a capire che i tamponi rinofaringei riguardano il naso proprio perché è la porta d’ingresso privilegiata dal virus. Il problema è che sono pericolosi perché oltre a inspirare, espirano per cui è come se fossero senza mascherina, ma anche questi, sia pure più da vicino di quelli senza mascherina, si individuano e pertanto si possono evitare.

Poi ci sono quelli, fortunatamente la maggioranza, che indossano le mascherine correttamente, però… il virus si diffonde anche in questi casi. A prescindere da come indossarle, manipolarle, riporle, ciò su cui non si insiste abbastanza, è che le mascherine hanno una durata limitata a poche ore e non tutte sono protettive per chi le usa.

La mascherina chirurgica, per esempio, per quanto sia molto diffusa, non è considerata Dispositivo di Protezione Individuale. Serve soprattutto a bloccare le secrezioni respiratorie di chi le indossa così da non permettere di diffondere il virus: sono infatti testate nel senso dell’espirazione, ossia dall’interno verso l’esterno, ma non proteggono chi le indossa (protezione 20 %); inoltre dopo 6-8 ore di utilizzo vanno buttate perché non sono più efficaci. Le mascherine chirurgiche sono molto diffuse, ma se si spiegassero i limiti e soprattutto la breve durata della protezione si utilizzerebbero con maggiore cautela soprattutto quando le distanze di sicurezza non sono rispettate.

Dispositivi di Protezione Individuale sono invece le mascherine FFP1-FFP2-FFP3 proteggono chi le indossa e, se senza valvola, anche gli altri.

Le mascherine  denominate con le sigle FFP1 (72-80 % di capacità filtrante), FFP2 (92-94% di capacità filtrante) FFP3 (98-99% di capacità filtrante) sono le più sicure oltre a essere le più costose.

Ma attenzione. Se la mascherina è classificata R significa che, come quella chirurgica, è monouso e pertanto non serve indossarla per più giorni: è quasi come non averla.

Le altre classificate NR possono essere riutilizzate secondo le indicazioni riportate (cambiando i filtri, con trattamenti di diverso tipo).

Tutto ciò per dire che le mascherine utilizzate sono spesso inadeguate e non offro una copertura totale. Se controllassimo le mascherine di chi le indossa, molto probabilmente scopriremmo che la maggioranza di queste non è efficace o non è più efficace, e anche i lockdown perdono di efficacia. Tra due persone che indossano mascherine filtranti  non ”scadute”, invece, i rischi si avvicinano allo zero.

Ma in tutto gli altri casi? E sempre distanziamento.

Di questo Autore