Skip to main content

Memorabilia è un ristorante, ma non solo. È una stanza dei ricordi (in realtà è uno spazio immenso). È un salotto in cui comodamente seduti su un divano sorseggiare un drink.

 

È cioè una struttura che si sviluppa su 1600 mq suddivisa in cinque spazi, ossia ristorante, gallery, cocktail bar Depot e museo suddiviso in garage, vintage e barber shop. Vorremmo parlarvi del ristorante, ma non possiamo non dire che il museo (foto 1) ospita la Shelby Cobra di Steve McQueen, la Rolls Royce appartenuta a Cary Grant, la Vespa di Gregory Peck, la Ford Thunderbird di “Thelma & Louise”.

 

Ciò solo per rendere una sia pur pallida idea di cosa custodisca questo spazio voluto da Umberto Colombo, il patron della struttura, imprenditore nonché collezionista di auto, moto d’epoca e di una moltitudine di oggettistica vintage degli anni ’50, ’60 e ’70. Il museo è accessibile, gratuitamente, solo per chi pranza o cena nel ristorante della struttura. Dal più che ampio parcheggio di Memorabilia si accede al ristorante (foto 2) e si è subito accolti con molta professionalità. La cucina è poliedrica e propone piatti sia della tradizione, sia innovativi. La carta è suddivisa in più sezione: Per iniziare (to start); Primi (first courses); Secondi (main courses); Piatti della tradizione (traditional dishes) e Desserts. A questi si aggiunga un menù Degustazione (tasting menu).

 

 

Il nostro menu

Come piatto di ingresso abbiamo provato la Tartare-sandwich di orata (foto 3): un toast servito caldo farcito con tartare di orata, dadini di scamorza affumicata, pezzettini di pomodori essiccati, olive disidratate sbriciolate, accompagnato con crema di avocado. È un piacere affondare i denti in questo sandwich per scoprirne la croccantezza morbida, l’accattivante sapore dell’orata cruda. La nota fumé della scamorza dosata in modo che non si riveli invadente. Ma per conferire maggiore spessore alla piacevolezza, occorre intingere il toast nella crema di avocado per poi riprendere il divertissement della degustazione.

I cannoncini di pasta all’uovo (foto 4) rappresentano un piatto impostato in modo completamente diverso. Come la precedente, è una portata inedita ma i sapori, pur diversamente presentati, sono quelli del territorio, della tradizione: la pasta all’uovo, la farcia di pancia di vitello lungamente cotta, la raspadura che sormonta i cannoncini, riproducono i sapori di questo spaccato lombardo in cui si sente l’influenza milanese dalla carne di vitello lungamente cotta come nei rustin negà o la rassicurante, lodigiana raspadura. Competano il piatto, fornendogli un che di vezzoso, i funghi pioppini.

 

Una preparazione che ci ha entusiasmato appartiene alla sezione della carta dedicata alla tradizione, ossia il Riso Carnaroli, zafferano, burro acido, midollo arrosto (foto 5). Si tratta di fatto di un risotto alla milanese presentato nel modo che non ti aspetti: il midollo da abbinare al riso è servito a parte nel proprio osso cotto al forno e il commensale lo versa sul proprio risotto (foto 6). Accorgimento che chi come noi apprezza il midollo, gradirà e in tal caso è, tra i Primi, il piatto da scegliere.

 

Passiamo ai main courses. Pensando caille au sarcophage del celebrato pranzo di Babette abbiamo voluto provare la Quaglia arrosto farcita di luganega, broccolo fiolaro di Creazzo, budino di zucca delicata e salsa teryaki (foto 7). La quaglia disossata avvolge la luganega acquisendo sapidità e riproducendo anche in questo caso i sapori del territorio. Il morbido budino fornisce una nota dolce delicata, e il raro broccolo fiolaro, lo equilibra per consistenza e nota erbacea.

 

Il piatto forte è la Guancia di maiale iberico cotta a bassa temperatura servita con finocchi, crema di lattuga e anice, con salsa ai grani di senape e miele (foto 8). La piacevolezza di questo piatto è data come primo impatto dalla consistenza e poi dai sapori che intessono la sapidità delle parti magre con la dolcezza di quelle più grasse. La guarnizione arrotonda il gusto armonizzandolo.

 

Felice esecuzione di grande piacevolezza. Intrigante, per dessert Riso al latte, gelatina di cioccolato e amarene sciroppate, gelato alle mandorle tostate.

 

 

Conclusione

 

Memorabilia è un ristorante dalla cucina eclettica che coniuga piatti di diversa concezione e che possono essere dichiaratamente della tradizione, oppure con i sapori della memoria, ma con un abito decisamente attuale, o ancora innovativi senza traccia del passato. Pertanto la carta, che cambia stagionalmente, riserva piacevoli sorprese ed è sicuramente stuzzicante scoprire piatti ora inediti ora classici, come il riso proposto che  ha quel qualcosa in più che sicuramente incuriosisce (e ingolosisce).

Di questo Autore