Con la sua posizione a 2050 m s.l.m. è uno dei centri abitati permanenti più alti d’Europa. Si tratta di Breuil-Cervinia, cittadina bomboniera del comune di Valtournanche in provincia di Aosta e alle pendici meridionali del maestoso Monte Cervino, terza montagna più alta d’Italia e meraviglioso spettacolo naturale per la sua forma inconfondibile che in questo millennio di social e di selfie vive una stagione da protagonista moderno, dopo secoli nei quali è stato immortalato su dipinti, sculture e cartoline.
Cervinia ne celebra il nome e qui tutti lo amano, italiani, svizzeri e turisti di tutti i paesi europei, e lo ama da sempre in maniera incondizionata anche James McNeill, imprenditore dai natali scozzesi ma residente da sempre a Cervinia che ha dato vita ad una struttura di charme unica e dal nome indimenticabile, il Principe delle Nevi.
McNeill, con un passato da campione di sci e da istruttore, conosceva molto bene i ritmi, i desideri e le aspettative di chi frequenta la montagna, ha unito a questo una dose di coraggio che a lui, abituato alle competizioni non mancava, ed ha investito tutto in un progetto che era sulla carta ma che doveva ancora prendere il via e trovare un’identità. Così James e la sua compagna norvegese Kristin Gynnild, hanno dato un volto bellissimo a questo Principe, grazie anche alla grande passione comune per il bello, per l’arte e per il design internazionale.
E’ stato un grande lavoro di squadra che ha coinvolto l’imprenditore informatico israeliano Sefi Vigiser per le soluzioni tecnologiche avanzate e l’architetto Mariapia Bettiol, professionista di grande fama, che ha saputo concretizzare le idee e i gusti di James e Kristin che volevano un ambiente dal respiro internazionale ma caldo, accogliente e familiare.
Evidentemente l’obiettivo è stato centrato in pieno se, in breve tempo il Principe delle Nevi è diventato una delle migliori destinazioni di tutte le Alpi, un boutique hotel amato da una clientela affezionata e di livello, e anche giovane, rispetto agli standard dei turisti delle località di montagna.
Infatti la struttura ha un carattere moderno e vivace, gli spazi comuni sono volutamente molto ampi rispetto alle camere, che sono dotate di tutti i comfort ma pensate come ultimo rifugio della giornata, dopo che ci si è divertiti sciando, ascoltando musica e sorseggiando drink nel bellissimo bar après ski, oppure conversando nei salotti al calore dei camini, ma anche socializzando nella sala gioco con cinema 3D.
E’ tutto? Assolutamente no, il Principe delle Nevi vanta la Spa più bella del comprensorio; una grande piscina interna, due piscine riscaldate con vista sui campi da sci e con idromassaggio, la sauna, il bagno turco, la zona dedicata ai trattamenti e un’area relax ampia e suggestiva, con amache, poltrone, tatami e un arredamento che strizza l’occhio all’Oriente.
Inoltre la novità di stagione è la nuovissima ala della struttura che amplia la capienza dell’hotel, aggiungendo alle 27 camere standard e alle 6 suite, anche 6 affascinanti e superaccessoriate chalet rooms con private Spa, dotate di Jacuzzi, sauna e bagno turco privato e collegate al corpo principale da una tunnel sotterraneo che vale di per sé il viaggio.
E’ la Cave dello Snowflake, e qui si apre un capitolo a parte perché lo Snowflake è il ristorante del Principe delle Nevi che ha un suo nome ed è dotato di grande personalità. La Cave, dicevamo, è una museum-wine-gallery, in pratica un percorso enologico spettacolare con centinaia di bottiglie esposte provenienti da tutta italia, oltre a schermi e istallazioni luminose.
Lo Snowflake è il gourmet restaurant dalle atmosfere sapientemente mixate fra lo stile montanaro e il moderno design, in perfetta linea con la cucina del giovane Executive Chef Giacomo Lovato che propone una carta in equilibrio fra i piatti territoriali rivisitati e alcune proposte creative dal respiro internazionale.
Lovato ha acquisito una mano sicura e molto personale nelle sue precedenti esperienze al fianco dei migliori chef del panorama italiano, con i quali collabora ancora nel periodo estivo, mentre a Cervinia è approdato da tre anni, entrando subito in sintonia con la proprietà e la clientela, riunendo intorno a sé uno staff di cucina e sala giovane e motivato.
Oltre alla carta, la squadra cura anche 2 menù degustazione, le stuzzicherie fuoripasto, gli eventi alla griglia e il lunch del bar esterno che è diventato il pit-stop di riferimento per gli sciatori provenienti da Zermatt. Faraonico il breakfast con torte, biscotti, brioche e una serie di pani indimenticabili tutti prodotti “in casa”.
Articolo di: Clara Mennella