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L’Azienda Agricola Castello di Cigognola, mutua il nome dall’edificio del XIII secolo in cui risiede. Fondata nel 2000 è di proprietà di Gian Marco e Letizia Moratti. Alla conduzione dell’Azienda si è recentemente unito il figlio Gabriele. Il podere si trova tra Broni e Stradella, nel cuore dell’Oltrepò Pavese vinicolo e conta 36 ettari, di cui 28 vitati, collocati a un’altitudine compresa tra 300 e 350 metri s.l.m.

Il vitigno più rappresentativo dell’azienda è il pinot nero, affiancato da barbera e nebbiolo. Pinot nero qui significa spumante Metodo Classico, inserito un progetto di grande ambizione. Infatti, Gabriele Moratti con l’AD Gian Matteo Baldi, credono che uno spumante di elevato profilo qualitativo abbia qui lo spazio per diventare punto di riferimento, interessante sia per il mercato italiano, sia per quello internazionale.

Gian Matteo Baldi in merito precisa: “Il nostro vino deve essere incontrato, condiviso, contestualizzato e non per forza apprezzato. Ciò che più importa è viverne l’esperienza in modo spontaneo e genuino, così che il consumatore possa essere sorpreso dall’insieme delle sensazioni che il calice trasmette: il suo gusto, il colore, l’intimo umore, il profumo, la vocazione, la storia, il genius loci e le altre indescrivibili sfumature percettive che avvicinano il mondo del vino a quello dell’arte”.

Per mettere in luce al meglio le diverse espressioni del Pinot Nero, è stato realizzato un restyling significativo delle etichette della Tenuta in stile francese con il solo nome Moratti come griffe sui Metodo Classico e il brand Castello di Cigognola sui vini fermi.

Abbiamo degustato tre referenze (foto 1).

Moratti Cuvée ’More Brut Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg (foto 2)
Vino elegante, matura sui lieviti da 18 a 24 mesi secondo l’annata. Riproduce sentori di piccoli frutti, fresca fragranza e al tempo stesso è rotondo oltre a essere ampio e complesso.

Moratti Cuvée ’More Pas Dosé Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg (foto 3)
Nasce e matura esattamente come il brut, ma a differenza di questo non è dosato. Rispetto al primo si sviluppa in modo più evidente in verticalità. E’ un vino dotato di giusta freschezza, e piace perché pur nella complessità si rivela immediato, pulito, diretto.

Moratti Cuvée dell’Angelo 2012 (foto 4)
Sosta 72 mesi sui lieviti con sboccatura avvenuta nel maggio 2019. Non è dosato ed è uno spumante di grande armonia e suadenza, frutto maturo, pieno. Strutturato, piacevole spinta carbonica, conserva, nonostante gli anni, una garbata freschezza che lo vivacizza.

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