Il Consorzio Classese Oltrepò Pavese ha presentato le sue eccellenze dal Metodo Classico DOCG al Pinot Nero DOC vinificato in rosso durante l’ultima edizione di Oltrepò: Terra di Pinot Nero, svoltosi quest’anno a settembre nel suggestivo borgo di Golferenzo. Noi abbiamo partecipato alla cena oltre ai banchi del giorno successivo. Segue un resoconto dell’evento, una presentazione del contesto produttivo dell’Oltrepò, una vetrina di cinque nostri assaggi.
Durante le due giornate dell’evento i riflettori si sono accesi sulle eccellenze del territorio dal Metodo Classico DOCG – destinato a fregiarsi, come già in pochi casi, di Classese – e il Pinot Nero DOC vinificato in rosso. I banchi d’assaggio con 29 cantine protagoniste, le degustazioni e gli approfondimenti dedicati hanno offerto al pubblico e agli addetti ai lavori un percorso unico nella cultura e nell’identità vitivinicola dell’Oltrepò.
Domenica ai banchi allestiti nel borgo ha fatto seguito una cena alla presenza dei produttori che hanno interagito con la stampa, proseguendo con la presentazione, il giorno dopo, di un confronto tecnico e professionale di alto livello con protagonisti della stampa e dell’Ho.Re.Ca.. Nei diversi momenti dell’evento si è spaziato da ottimi Metodo Classico DOCG, oltre a espressioni di Pinot Nero DOC vinificate in rosso.
«Questa edizione di Oltrepò: Terra di Pinot Nero ci restituisce con forza l’immagine di un territorio unito e determinato — ha dichiarato Francesca Seralvo, Presidente del Consorzio Classese Oltrepò Pavese — Il successo dell’evento dimostra che la strada della qualità e della collaborazione è quella giusta. Abbiamo celebrato 160 anni di storia, ma soprattutto abbiamo posto le basi per un futuro fatto di innovazione, riconoscibilità e identità. L’Oltrepò crede nel suo Pinot Nero e nel Metodo Classico: con il Classese vogliamo affermare con orgoglio la nostra vocazione e portarla sempre più in alto».
L’evento ha costituito l’opportunità per noi di conoscere l’attuale Direttore Riccardo Binda, pavese di nascita.
Francesca Seralvo, Presidente del Consorzio Classese Oltrepò Pavese
Durante la cena abbiamo degustato diversi Metodo Classico in formato magnum, riprovati successivamente ai banchi del giorno dopo, dallo spiccato profilo qualitativo: dal ‘1865’ di Conte Vistarino a ‘I Ger’ di Alessio Brandolini, dal ‘Classese’ (già da tempo classificato così) di Francesco Quaquarini al ‘Centodieci’ di La Genisia, al ‘Blanc de Noirs’ di Tenuta Mazzolino. A chiusura di articolo i nostri brevi commenti degustativi
Riteniamo di dovere presentare le caratteristiche di questo territorio, spesso misconosciuto da noi stessi lombardi. Sito a meno di 50 km a sud di Milano, è quella virgola di Lombardia che separa e unisce Piemonte ed Emilia Romagna. Terra di confine sin dal Medioevo, è il risultato originale dell’incontro fra le caratteristiche delle quattro province che gravitano intorno a questa terra a forma di grappolo d’uva: Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza. Un territorio si sviluppa tra la piana del Po e le vette dell’Appenino Ligure, disegnando un paesaggio di colline e montagne talvolta impervie, che da sempre ospitano la viticoltura. L’area vinicola si distende lungo il cosiddetto parallelo del vino, il 45°, concentrandosi in quattro vallate principali che occupano la porzione più nord-orientale e che, quasi parallele, risalgono rapide verso i bastioni appenninici: da est in sequenza la Valle Versa, la Valle Scuropasso, la Valle Coppa e la Valle Staffora.
L’alternarsi di campi coltivati, boschi e vigneti garantisce una grande varietà ecologica per cui il vino dell’Oltrepò nasce in un ambiente che conserva biodiversità, nel quale sopravvivono endemismi preservati anche grazie alla presenza di numerose aree naturali protette. In questo contesto i vigneti si collocano ad altitudini che vanno dai 120 ai 550 metri d’altitudine, toccando i 600 talvolta. Le giaciture presentano inclinazioni spesso molto elevate, che non di rado raggiungono il 30%, segno visibile del carattere impervio e deciso del territorio. Sotto il profilo climatico, l’Oltrepò Pavese si caratterizza per una certa mitezza, interrotta da inverni piuttosto rigidi ed estati anche molto calde. La ventilazione è buona e costante durante tutto l’anno, mentre le precipitazioni presentano una tendenza in incremento.
La nostra degustazione
Conte Vistarino – Metodo Classico Pinot Nero DOCG Extra brut millesimato 2017 ‘1865’
Dopo un colore giallo paglierino con tonalità dorate, un perlage fine e persistente. Al naso ha profumi di fiori bianchi e delicate note agrumate. Al palato è sapido, fresco, persistente.
Alessio Brandolini – Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG 2018 – ‘I Ger’
Dopo un colore giallo paglierino, con perlage fine, al naso è intenso con sentori di anice stellato, miele e note di panificazione. Al palato è equilibrato, con una buona acidità, sapidità e persistenza.
Francesco Quaquarini – Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG 2016 – ‘Classese’
Dopo un colore paglierino scarico, un perlage fine e presente, ha al naso sentori di una piacevole fragranza fruttata seguita da note di lievito. Al palato ha corpo, freschezza, cremosità, un’eccellente persistenza.
La Genisia – Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG Nature 2021 – ‘Centodieci’
Dopo un colore giallo paglierino con riflessi brillanti, perlage fine e persistente, ha al naso profumi intensi con note agrumate, sentori di frutta secca e piccola pasticceria. Al palato è deciso, sapido, fresco e persistente.
Tenuta Mazzolino – Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG 2020 – Blanc de Noirs
Dopo un colore giallo dorato tenue, con perlage fine, sottile e persistente, ha al naso note floreali, piccoli frutti rossi, scorza d’ arancia essiccata, una delicata nota tostata. Al palato è elegante, fresco, cremoso, sapido, con una lunghissima persistenza.
Photo territorio @ Linda Vuka
Altre immagini @ Consorzio Classese Oltrepò Pavese


