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Nelle cantine di N’ombra de Vin, storica enoteca milanese fondata nel 1973, già refettorio dei frati agostiniani nel V secolo, confinante con le mura della Basilica di San Marco, si è tenuta una degustazione di alcune referenze Mosnel . Protagonista Parosé 2014 accompagnato in orizzontale dalla stessa annata di Satèn e di EBB e in verticale da Parosé delle annate 2010, 2008, 2004 (foto 2, video 3).
Presenti Lucia e Giulio Barzanò e il loro enologo Resposabile Tecnico Flavio Polenghi.

La prima etichetta degustata Satèn 2014, di cui abbiamo scritto qui, è unicamente prodotto con uve chardonnay di diversi vigneti, per cui prodotto con più vini base. La fermentazione avviene in acciaio inox a temperatura controllata e in barrique (40%). Matura almeno 36 mesi sui lieviti prima del remuage, quindi affina ulteriori tre mesi in bottiglia. Possiede struttura, profumo, lunghezza, complessità con sentori floreali, di frutta matura e di vaniglia comunicati dal legno.

EBB 2014 è una delle etichette più rappresentative dell’azienda e porta le iniziali della madre di Lucia e Giulia, Emanuela Barzanò Barboglio. E’ lo chardonnay Mosnel per eccellenza, ottenuto esclusivamente con queste uve vendemmiate nei vigneti più vecchi all’inizio della raccolta per garantire l’acidità necessaria, oltre alla corposità, utile alla longevità del vino. Il 2014 è ancora relativamente giovane; rispetto al Satèn ha maggiore sapidità, con note evolutive più stabili e maggiore complessità. E’ un Extra Brut con un dosaggio di zuccheri pari a 2-3 grammi litro. La fermentazione avviene in barrique di secondo passaggio, dove il vino riposa 5 mesi, quindi matura almeno 36 mesi sui lieviti prima del remuage, infine prosegue l’affinamento in bottiglia per sei mesi.

Parosé, riteniamo sia tra le migliori espressione di rosato Metodo Classico nazionali. Prodotto con uve pinot nero (70%) e chardonnay, è un Pas Dosé; la prima annata commercializzata è la 2001 e fece scalpore perché si scostava dal cliché dei rosati carichi di colore e un po’ paciosi prodotti all’epoca, ma si dimostrò subito vino di successo. La fermentazione avviene in barrique di secondo passaggio, quindi il vino matura 36 mesi sui lieviti prima del remuage, per poi proseguite l’ulteriore affinamento in bottiglia per almeno sei mesi.

Parosé 2014 nasce da un’annata impegnativa, con tanta pioggia che ha comportato una severa selezione dei grappoli soprattutto di pinot nero, perché con l’umidità tendevano a marcire. La cantina ha però saputo compensare i danni ed è nato un Parosé definito da note floreali e fruttate che sono ancora in piena evoluzione.

Parosé 2010. Di grande piacevolezza si colgono al naso tenui sentori di rosa, mentre in bocca è più caldo, comunica pienezza con struttura e acidità ben amalgamate.

Parosé 2008. E’ in piena forma, più intenso degli altri al naso, ed è più evidente la presenza del pinot nero e dei piccoli frutti che lo caratterizzano.

Parosé 2004 (foto 4) ha una maggiore terziarizzazione e si colgono sentori minerali, polvere da sparo. E’ l’unico, tra le etichette in degustazione ad aver fatto la fermentazione malolattica, pratica enologica poco dopo sospesa: è morbido, ha perso parte dell’acidità iniziale in favore della grassezza e della pienezza con note speziate più evidenti.

Degustazione di grande interesse, vini verticali con un Parosé 2014 che è ancora poco più di un bambino. Lo stile Mosnel piace e convince.

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