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Valperto degli Azzoni Avogadro, in rappresentanza del Gruppo Degli Azzoni presente in Italia con Conte Aldobrando (Toscana), Conti degli Azzoni (Marche), Conti Riccati (Veneto),  e più recentemente con LeVide (Trentino), di cui abbiamo scritto qui,  ha introdotto, in un incontro con la stampa, una degustazione di diverse annate di Passatempo Marche Rosso Igt Conti degli Azzoni.

L’evento si è svolto su piattaforma Zoom in un meeting organizzato dall’Agenzia di Comunicazione Multimedia. Presenti oltre agli organizzatori, ai gornalisti e, ovviamente, a Valperto degli Azzoni, Lorenzo Gigli responsabile della Cantina, Cesare Lapadula delegato di AIS Macerata che ha guidato la degustazione, Monica Maurino di Network Advisory  che ha collaborato all’elaborazione del Bilancio di Sostenibilità della Conti degli Azzoni di cui abbiamo scritto qui.

Passatempo Marche Rosso Igt nasce da un’unica vigna di montepulciano di 52 anni radicata in terreno argilloso, ben esposta, a 250 metri di altitudine e a 30 chilometri dal mare. Da questo vigneto sono nati i vini della verticale cui abbiamo partecipato, che rappresentano l’interpretazione aziendale del Montepulciano.

Quattro annate che percorrono l’evoluzione di Passatempo intessuta nella storia della maison. Valperto spiega che l’enologo Salvatore Lovo segue l’Azienda dal 2006. Ciò che raccontano i vini è la crescita dell’esperienza maturata negli anni e che ha portato a modificare lo stile di vinificazione. E’ un esempio l’annata 2017, la più giovane di quelle proposte in degustazione. Questa differisce dalle altre in quanto utilizza lieviti indigeni per enfatizzarne l’identità e la personalità ed è stata sottoposta a tempi più lunghi di macerazione postfermentativa.

I vini degustati
I vini in degustazione sono delle annate 2011, 2013, 2015 e, come detto, la 2017 (foto 1 e 2)

Passatempo 2017 (foto 3)
Si tratta di una prova di botte. Il vino, infatti, sarà commercializzato non prima di  2 -3 anni. E’ stato incluso nella verticale perché è un’interpretazione nuova ed è incarna la strategia che è stata adottata per la produzione del Passatempo. Come spiega Cesare Lapadula il montepulciano è un vitigno di non facile doma e non sempre il vino esordisce con profumi puliti, anzi. Per cui un obiettivo dell’azienda era quello di ottenere un vino pulito al naso. Nel calice riflette colore fitto, ricco, denso, grazie alla macerazione sulle bucce di quasi tre mesi. Il profumo, pulito, è quello del migliore Montepulciano: visciola, marasca, frutta a polpa rossa, matura, succosa. Affina 3 anni in tonneau di 500 litri. Ma nonostante la maturazione in legno odorandolo non si avvertono predominanti note tostate perché non è la botte a svolgere il ruolo protagonista, ma è la frutta matura: il legno è una nota sottile di tostatura, di vaniglia, di spezie dolci che fa da sfondo. In bocca i tannini sono presenti, vivi, come giusto che siano in un vino non ancora completamente affinato.

Passatempo 2015  (foto 4)
Nel calice il colore è rubino denso; al naso predomina la frutta, più matura del 2017 e cominciano ad avvertirsi le note terziarie, ma di gioventù come vaniglia, vaghi ricordi di macchia mediterranea. Ma anche in questa annata il protagonista è il montepulcano, per cui frutta matura, rossa, estiva, prugna, ciliegia, oltre a sentori floreli.
In bocca l’ ingresso è elegante, con tannini ben integrati, setosi, e si coglie ancora la frutta già avvertita in fase olfattiva mentre sono più tenui, quasi impercettibili le note vanigliate. Il tannino asciuga la bocca, quindi l’acidità restituisce la salivazione proponendo un equilibrio tra tannini, acidità, alcolicità.

Passatempo 2013 (foto 5)
Colore rubino con sfumature granate; al naso il primo impatto è fruttato, frutta estiva matura, più complessa di quella delle precedenti annate: mora di rovo, composta di frutta, ciliegia sotto spirito, quindi note balsamiche, resina di pino, macchia mediterranea, nuance di caffè, di cacao, di cioccolato, di tabacco.
In bocca è potente, sia allarga; i tannini non frenano il sorso polposo che si allarga, soddisfa il palato; si riconoscono note fruttate già percepite al naso, quindi toni vanigliati.

Passatempo 2011 (foto 6)
Colore rosso rubino granato con tenui riflessi aranciati. Al naso note marcatamente balsamiche, con ricordi di rabarbaro, note di corteccia, erbacee, ma anche di frutta matura, frutta in composta. In bocca entra sicuro, scorre in un sorso lungo senza ostacoli, grazie ai tannini maturi, setosi che non lo frenano a centro bocca. Si avverte la frutta, ma anche le sensazioni balsamiche già avvertite oltre a una iacevole nota sapida.

Conclusione
La degustazione ha proposto un percorso che parte dall’annata 2017, vino scalpitante, non ancora pienamente domato, ma di grande generosità e promettente, per passare a un 2015 che, per quanto lo stile di vinificazione sia diverso, indica quale potrebbe essere la prossima tappa evolutiva del 2017. Un 2015 sufficientemente maturo, ma con ancora voglia di esprimersi nei prossimi anni. Il 2013 è il “nostro” vino. Non lo abbineremmo a un cibo perché preferiamo degustarlo senza accompagnamenti, senza distrazioni per godere della tensione del sorso, dell’eleganza, della pienezza che supera quella delle altre annate. Suadente controlla la propria forza. Il 2011 infine l’abbiamo apprezzato non solo per l’armonia delle componenti, la maturità ma anche perché, nonostante i quasi dieci anni di invecchiamento ha conservato una vena di freschezza che lo vivacizza e ne favorisce la bevibilità.

Nella foto 7 un momento della degustazione

Nota. Passatempo, per quanto sia un vino di punta di Conti degli Azzoni, non è l’unica etichetta prodotta. La cantina marchigiana, infatti, propone un’ampia collezione di vini che comprendono praticamente tutte le tipologie ossia rossi, bianchi, uno spumante e un vino da dessert. I vasi vinari utilizzati per l’affinamento sono vasche di cemento e di acciaio, mentre per le riserve viene impiegato il legno, in genere barrique. E’ inoltre distillata una grappa di grechetto.

Oltre a Passatempo l’altro cru della Maison è Sultano Colli Maceratesi Passito Doc, ottenuto da uve ribona. La vinificazione è in vasche di acciaio cui segue un affinamento di un anno in legno e di un anno in bottiglia. E’ un vino di colore giallo ambrato, dotato di profumo ampio, sapore piacevolmente fruttato con ricordi di frutta esotica. Accompagna pasticceria, oltre a formaggi stagionati ed erborinati.

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