Biografia
Aggiornamento 2 settembre 2020. Philippe Daverio è deceduto. Era ricoverato all’Istituto dei Tumori di Milano.
Storico dell’arte, docente universitario con cattedra di Design alla Facoltà di Architettura a Palermo. L’abbiamo intervistato qui.
12 Tweet Interview
1
L’errore imperdonabile nel galateo
Non ci sono errori imperdonabili soprattutto nel galateo
Non ci sono errori imperdonabili soprattutto nel galateo
2
L’errore imperdonabile in cucina
Il risotto scotto
Il risotto scotto
3
L’ingrediente da celebrare
L’erba cipollina
L’erba cipollina
4
La musica diffusa che ti piacerebbe in un ristorante
Tendenzialmente nessuna
Tendenzialmente nessuna
5
Il luogo più romantico a Milano in cui portare il/la partner
Il Duomo
Il Duomo
6
l personaggio milanese che inviteresti a cena
Carlo Porta, di quelli attuali… non posso… son tanti
Carlo Porta, di quelli attuali… non posso… son tanti
7
Il punto debole di Milano
La timidezza
La timidezza
8
Il punto forte di Milano
La solidità
La solidità
9
Il museo che a Milano ancora non c’è
Il museo coordinato dei musei esistenti
Il museo coordinato dei musei esistenti
10
Un suggerimento al sindaco
Non oso… oppure Garibaldi… azione
Non oso… oppure Garibaldi… azione
11
La tua città preferita
Milano
Milano
12
Un motto su misura per te
Sperem che la vaga ben
Sperem che la vaga ben
. . .
Tu e Milano
Se osasse mostrare i suoi muscoli genererebbe rispetto,. Il rapporto con Milano è abbastanza ambiguo. E’ una città a cui sono molto affezionato… è una città che sembra sempre sul punto di farcela, però fa fatica. Non crede più in sé stessa e non ha più un’area di persone in grado oggettivamente di influire. Ci sono indubbiamente dei punti nevralgici di qualità, nel campo della ricerca medica, del design, della moda, ma la città ha perso la sua capacità di sentirsi tale, ha perso l’aggregante, e conseguentemente ha perso il superego.
Se osasse mostrare i suoi muscoli genererebbe rispetto,. Il rapporto con Milano è abbastanza ambiguo. E’ una città a cui sono molto affezionato… è una città che sembra sempre sul punto di farcela, però fa fatica. Non crede più in sé stessa e non ha più un’area di persone in grado oggettivamente di influire. Ci sono indubbiamente dei punti nevralgici di qualità, nel campo della ricerca medica, del design, della moda, ma la città ha perso la sua capacità di sentirsi tale, ha perso l’aggregante, e conseguentemente ha perso il superego.