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Quando si parla di pizze surgelate, è quasi spontaneo arricciare il naso. E’ che il surgelato… già il nome non convince.

Va bene il minestrone, i piselli novelli a novembre o gli spinaci tutto l’anno, ma quando si tratta di piatti cucinati… Però se ci riferiamo ai celebrati 4 salti in padella… non possiamo sostenere che in tutti i ristoranti gli stessi piatti siano sempre meglio eseguiti, quantomeno non è un assioma. Aggiungiamo praticità e tempi brevi di esecuzione… e ciò spiega perché il prodotto è stato promosso dai consumatori.

Ma veniamo alla pizza. Negli ultimi anni, a partire da Expo, è diventata da piatto poco considerato, se non ancillare, a protagonista. I “maestri” pizzaioli napoletani sono arrivati a Milano per rinnovare la tradizione della pizza partenopea; altri hanno aperto pizzerie (non solo a Milano) la cui base di pasta (ovviamente lievito madre, farine selezionate magari macinate a pietra ecc.) serve da supporto a prodotti spesso di pregio così che sono state definite “gourmet”. Tale risorgimento della pizza ha modificato le abitudini almeno dei milanesi: se non vogliono la “solita pizza”, anziché andare alla pizzeria sotto casa, o comunque abbastanza vicina da arrivarci a piedi, sono disposti a spostarsi esattamente come farebbero per raggiungere un ristorante stellato.

Ciò per dire che chi cerca una buona pizza può scegliere tra diverse proposte. Ma se volessimo mangiarla a casa senza il tempo o la voglia di prepararla? Possiamo telefonare al pizzaiolo diventato anche kebabbaro che porta le pizze a domicilio, oppure andare a prenderla nella pizzeria sotto casa, e già in entrambi i casi il trasporto non giova. E a ben vedere in genere non sono meglio di una buona pizza surgelata a patto che sia di qualità. Questa ha i suoi perché. Una volta individuatala la marca che più ci piace, sappiamo che la pizza che abbiamo comprato avrà le caratteristiche che ci aspettiamo, ossia non riserverà sorprese, in quanto c’è poco spazio per errori umani. Le caratteristiche: lunga lievitazione anche utilizzando lievito madre; cottura necessariamente perfetta, senza bruciature (se ciò fosse non è la pizza che intendiamo noi) e nel migliore dei casi in forni a legna. Guarnizione dignitosa e se non bastasse ci vuole poco per arricchirla e personalizzarla come meglio preferiamo. Infine portiamo a tavola una pizza appena estratta dal forno, ossia alla temperatura giusta, come in pizzeria. Nulla da ridire con chi è contrario, ma o si abolisce la pizza da consumare a casa, oppure tra quelle delivery e take away, non è la pizza surgelata di qualità a uscirne male. E costa anche meno…

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