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L’Aga Khan Karim (foto 2) e la Principessa Zahra Aga Khan (foto 3) in prima linea a Milano per la difesa del mare. Al via al Teatro Parenti, promossa dal prestigioso Yacht Club Costa Smeralda e fortemente voluto dalla Principessa Zahra Aga Khan, l’One Ocean Forum, primo evento in Italia di rilievo internazionale dedicato alla sostenibilità degli oceani, Due giorni di dibattiti, interventi, testimonianze e tavoli di lavoro per cercare di promuovere la consapevolezza sulla criticità dello stato dell’ecosistema marino e diffondere una cultura ambientale più attiva e responsabile. In apertura, l’intervento di Sua Altezza l’Aga Khan. Tra gli ospiti, Vladimir Ryabinin, Segretario Esecutivo della Commissione Oceanografica Intergovernativa di UNESCO, l’apneista Davide Carrera e il velista americano di fama internazionale Paul Cayard. Si tratta del primo forum in Italia dedicato ai progetti innovativi di salvaguardia dell’ambiente marino e alla promozione di azioni pratiche volte alla sua tutela. Il Forum si avvale della partnership con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO, SDA Bocconi Sustainability LAB e di numerosi patrocini di prestigio: The British Virgin Islands -BVI, Ministero dell’Ambiente, Comune di Milano, Regione Autonoma della Sardegna, CONI, SYBAss, Nautica Italiana, UCINA, Confindustria Nautica, Salone Nautico di Genova e Centro Velico di Caprera.

I temi del Forum, trattati con taglio edutainement, focalizzano l’attenzione di pubblico, istituzioni e policy maker sullo stato degli oceani e sulle conseguenze che fenomeni come inquinamento e riscaldamento globale hanno sugli ecosistemi marini e, di conseguenza, sulla salute dell’uomo. Nel 2050, infatti, si stima che il rapporto plastica-pesci sarà di 1:1 (Report ELLEN MACARTHUR FOUNDATION, 2016). Ad oggi 3 miliardi di persone dipendono dalla biodiversità marina e costiera per la loro sussistenza (Sustainable Development Goals, UNITED NATIONS). In particolare, sono quattro le pressing issues su cui i massimi esperti si stanno confrontando: Marine Litter & Pollution, vale a dire gli enormi quantitativi di rifiuti presenti in tutti i mari del pianeta. Ogni anno, infatti, finiscono in mare 8 milioni di tonnellate di plastica che, oltre ad arrecare danni significativi alla vita marina, si inseriscono nella catena alimentare sotto forma di microplastiche, frammenti dai 2 al 5 millimetri ingeriti dai pesci e che entrano poi nella nostra catena alimentare. Climate and Global Changes, responsabili dell’acidificazione delle acque e dei conseguenti effetti sul benessere e sulla conservazione degli habitat oceanici. Le Blue Technologies come opportunità di sviluppo dell’economia marittima, utilizzando l’innovazione e la ricerca come base per nuove politiche produttive e commerciali, l’Ocean Literacy, ovvero la diffusione di una cultura che permetta la comprensione dell’influenza che l’oceano ha sulla nostra vita e l’influenza che le nostre scelte e le nostre azioni hanno sull’oceano.

Ad aprire la due giorni l’intervento del Presidente di YCCS, Sua Altezza l’Aga Khan, sostenitore del progetto promosso dalla figlia, la Principessa Zahra: “È nostro dovere impegnarci per ridurre l’elevato livello di inquinamento ambientale, cercando di ristabilire così l’equilibrio fra uomo e natura. […] Alla fine di questi due giorni verrà presentata la Charta Smeralda, un codice etico e comportamentale. Il mio auspicio è che questo documento possa essere condiviso da quante più persone,istituzioni,associazioni possibili”. La Principessa Zahra Aga Khan ha aggiunto: “Gli studiosi ci dicono che abbiamo raggiunto il punto di non ritorno, ma anche che ognuno di noi nella sua quotidianità può fare la differenza con comportamenti, gesti, azioni responsabili, sostenibili. Con questo Forum portiamo il mare a Milano, città che sta mostrando sempre più attenzione verso i temi della sostenibilità. Dobbiamo impegnarci affinché i nostri figli ereditino un oceano, un mare che possa essere in qualche modo simile a quello che abbiamo conosciuto noi da bambini”. Un videomessaggio di Irina Bokova, Direttore Generale UNESCO, ha posto le basi del confronto: “La nostra vita dipende dagli oceani. Il 2017 sarà ricordato come una pietra miliare delle azioni per la tutela del mare. One Ocean Forum è un evento atto ad agevolare la creazione di nuove sinergie tra istituzioni pubbliche, ricercatori, ONG e investitori privati”. A seguire, l’intervento del Segretario Esecutivo della Commissione Oceanografica Intergovernativa di UNESCO, Vladimir Ryabinin, che ha delineato le linee strategiche delle Nazioni Unite in tema di sviluppo sostenibile. Durante la mattinata si sono alternati sul palco François Bailet, Senior Legal Officer della Divisione Affari Marini e Diritto del Mare presso le Nazioni Unite e Anne de Carbuccia, artista franco-americana che, attraverso l’evocatività dei suoi scatti fotografici, documenta lo stato del nostro pianeta. La sessione pomeridiana vede la condivisione di alcune Best Practice, storie di successo di aziende che hanno fatto dell’Economia Blu un modello di business virtuoso, raccontate da Nino Tronchetti Provera di Ambienta, Giulio Bonazzi di Aquafil, Alfonso Saibene Canepa di Canepa, Daniela Ducato di Geolana e Erin Smith di Ocean Sole. Sam Dupont, Ricercatore in Eco fisiologia marina presso l’Università di Gothenburg, ha poi spiegato il fenomeno dell’acidificazione dell’oceano e le relative conseguenze sugli ecosistemi marini. Sono poi intervenuti con le loro appassionanti testimonianze Davide Carrera, detentore del record mondiale di immersione libera, ed il velista americano di fama internazionale Paul Cayard. Le loro avvincenti narrazioni hanno ricordato alla folta ed attenta platea la magia e la bellezza di un mare chè é nostro dovere rispettare e proteggere.

Nel pomeriggio sono stati costituiti i LAB: 7 tavoli tematici che prevedono un confronto tra i rappresentanti delle imprese promotrici, studenti universitari, esperti, studiosi internazionali e giornalisti, ONG, con l’obiettivo di stabilire, a partire da nuclei tematici differenti, una “roadmap” comune da seguire avendo come obiettivo primario la salvaguardia del mare. Nella seconda giornata sono intervenuti Maria Cristina Fossi, Docente di Ecologia e Ecotossicologia presso l’Università di Siena e Direttore Scientifico della Laboratorio di Biomarker del Dipartimento di Scienze Fisiche e della Terra e l’esploratore giornalista Paul Rose.

Al termine delle due giornate vi é stata la firma della “Charta Smeralda”, un codice etico comportamentale destinato alle strutture che promuovono e supportano attività legate al mare, come marine e yacht club, oltre che a istituzioni e organizzazioni di varia natura, pubbliche e private, nazionali, internazionali e sovranazionali, che ne condividono la portata e i contenuti. Con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione collettiva sui temi della salvaguardia del mare e sulla necessità di educare a una corretta cultura ambientale, One Ocean Forum si propone di essere un programma che prosegua nel tempo, stimolando un cambiamento vero e concreto e uno spazio di confronto, sempre nella convinzione alla base del forum stesso che “Partnership is the new leadership”.

Il Forum è stato ideato da YCCS in collaborazione con FeelRouge Worldwide Shows, partner strategico incaricato dell’organizzazione generale e contenuti e con il supporto di Rolex e Audi, partners storici di YCCS, Aquafil, Luxury Living Group, Dilbar, Intercos, Fondazione Carriero, Perini Navi, Pantecnica, Fondazione Riccardo Catella, Sipa, Dompé, Biofarma e Immobilsarda. I contatti sono stati curati da Barabino & Partners. L’appuntamento è per il prossimo anno.

Articolo di: Angelo Granati

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