Attesa l’inaugurazione dell’anno dell’Emporio Armanii uno dei locali più cool di Milano avvenuta ieri giovedì 21 febbraio.
Al pubblico riapre oggi ed è subito favoloso, pronto a deliziare i clienti dalla colazione al dopocena. Varcando la soglia sarete subito catapultati in un luogo pieno di stile, come se si trattasse di una sfilata di “Haute Couture” nuova immagine, nuovo arredamento, nuova cucina.
L’architettura è studiata per ricordare gli anni Trenta, periodo al quale risale l’edificio, voluto per omaggiare l’origine del luogo, gli elementi contemporanei non mancano tutto è studiato per ricordare che Armani non è solo un brand, ma lo stile Italiano.
Diverse novità un secondo dehors che si aggiunge a quello già esistente, con spazi che sono una sintesi fra loro, il piano terra è diviso in due parti, bar caffetteria dove potete assaggiare produzioni artigianali preparati da Guido Gobino, selezionate per far conoscere al meglio quanto producono.
L’idea del pranzo propone un menu della tradizione prettamente italiana e dall’impronta mediterranea, si può optare per il light lunch, servito nell’aria adiacente al bar.
Per approfondire l’aspetto scenografico al piano superiore troviamo l’effetto “Wow” attraverso una sfavillante scala verde scuro e oro si sale su, qui c’è il ristorante, aperto a pranzo e a cena, l’ambiente è una vetrina per i più viziati, così prima di accomodarsi si ci può rinvigorire nella vasta lista di champagne al bar all’ingresso.
Cucina a vista, vetro sfumato, circondati da una architettura raffinata e da una atmosfera di charme anche la cucina vi darà quel sapore in più a regola d’arte. Grigio azzurro e verde salvia polvere, si imprimono insieme come colori complementari.
Ovunque classe, ma una piccola sala illustra il significato di intimità, all’occorrenza diventa privata, esilarante il grande camino in marmo scuro.
“Gli aggettivi con i quali mi identifico, come persona e stilista, sono: preciso, pignolo, rigoroso, intransigente, leale, costante, determinato, appassionato. La mia moda nasce da un lavoro di sottrazione, dal rispetto per chi indossa l’abito, dall’idea di creare uno stile capace di resistere, pur evolvendosi nel tempo.” (Giorgio Armani).
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