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Assistendo alle fasi della finale milanese della S.Pellegrino Youngh Chef, avevamo subito espresso il nostro giudizio positivo sulla professionalità dei giovani concorrenti italiani, rischiando di essere additati come accesi nazionalisti. Il risultato finale conferma quello che avevamo visto, nella giornata di intensa competizione, nello spazio della scuola de La Cucina Italiana, scelto dalla S.Pellegrino per la tappa Italia e Sud Est Europa di questo importante progetto di scouting internazionale che promuove l’ingresso dei giovani talenti nella comunità gastronomica mondiale, giunto alla quarta edizione.

Davanti alla bravura della squadra italiana, probabilmente anche i componenti della giuria composta da sette top chef    Pino Cuttaia (La Madia  di Licata, 2 stelle Michelin), Matias Perdomo (Contraste di Milano, 1 stella Michelin), Antonia Klugmann (Argine a Vencò di Dolegna del Collio, 1 stella Michelin), Marianna Vitale (Sud di Quarto, 1 stella Michelin); la croata Ana Grgić (Zinfandel’s Restaurant di Zagabria); la romena Oana Coantă (Bistro de l’Arte di Brasov); lo sloveno Janez Bratovž (JB Restavracija di Lubiana) – hanno avuto non poche difficoltà nello stilare il verdetto finale sul giovane cuoco italiano meritevole di vincere la finale regionale Italia e Sud Est Europa di S.Pellegrino Young Chef, con 10 concorrenti selezionati in Italia, Croazia, Romania e Slovena.

Alla conclusione di una competizione davvero di alta professionalità, con notevoli proposte molto innovative, la vittoria è stata aggiudicata ad Alessandro Bergamo ( secondo a sinistra nella foto 1 con gli altri premiati), classe 1989, originario di Mariano Comense, sous chef del Ristorante Cracco a Milano. Bergamo, con il piatto “Meglio un uovo oggi o una gallina domani?” (foto 2), ha saputo soddisfare con efficacia e gusto contemporaneo i criteri di valutazione che hanno guidato il giudizio della giuria: competenze tecniche, creatività, filosofia personale.  Qualità e competenze che Alessandro Bergamo ha avuto l’opportunità di coltivare e affinare nei mesi precedenti la competizione insieme al suo mentore Riccardo Camanini, patron del ristorante stellato Lido 84. Che ha commentato “con Alessandro si è instaurato subito un rapporto bellissimo.  Abbiamo “scomposto” la ricetta in ogni sua parte e lavorato minuziosamente su ingredienti di partenza, tecniche di cottura e temperature di presentazione. Il mio impegno è stato fare sì che si esprimesse in modo autentico e originale, senza lasciare nulla al caso.”

La proclamazione del vincitore è avvenuta al termine di una speciale celebration dinner, alle Cavallerizze del Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, con i piatti preparati dai giudici italiani e l’emozionatissimo Bergamo che ha illustrato il suo piatto “una creazione che cerca di valorizzare con la tecnica – dall’affumicatura al sottovuoto – alimenti popolari talvolta trascurati nelle grandi cucine come il pollo di cui è stata utilizzata anche la pelle, resa croccante e utilizzata come guarnitura finale. Un piatto che valorizza materie prime semplici, di grande qualità, che ho scelto di presentare dedicando particolare attenzione al risultato estetico finale.”    

Alessandro Bergamo rappresenterà Italia e Sud Est Europa alla finale internazionale di S.Pellegrino Young Chef in programma a maggio 2020. Accanto a lui, nel percorso che lo porterà ad affrontare gli altri 11 finalisti, ci sarà Antonia Klugmann, in veste di mentore, per aiutarlo ad esprimere al meglio la sua personalità, le sue abilità tecniche e la sua creatività.

La finale regionale è stata fra l’altro l’occasione per fare emergere il talento di altri tre sfidanti vincitori dei tre premi voluti da S.Pellegrino per dar voce ai giovani cuochi e riflettere su come la cucina possa essere un elemento trasformatore. E, così, il nuovo S.Pellegrino Award for Social Responsibility è Davide Marzullo, sous chef di The Market Place a Como, che ha presentato il piatto “Aubergine In Black Tie”. Votato da Food Made Good, una voce riconosciuta a livello internazionale nell’ambito della food sustainability, il riconoscimento premia il piatto che più di ogni altro ha fatto proprio il principio secondo cui il cibo è migliore quando è il risultato di pratiche socialmente responsabili.

L’Acqua Panna Award for Connection in Gastronomy, è stato assegnato a Tommaso Tonioni, ex sous chef del ristorante Il Pagliaccio di Roma, che ha partecipato con Lol “Eel” Pop – Honey From The Beach & Potatoes From The Lake. Il premio, votato dai dieci mentori che hanno supportato i giovani chef, è andato al piatto che meglio riflette il perfetto connubio tra culture diverse, esempio del crescente trend gastronomico mondiale degli chef senza frontiere.

Il Fine Dining Lovers Food for Thought Award, votato dalla community online di Fine Dining Lovers, è stato vinto da Antonio Romano, sous chef di Attimi by Heinz Beck CityLife, Milano, che ha partecipato con il piatto Roma Locuta. Il riconoscimento è andato al giovane young chef che per la community ha rappresentato meglio la propria visione e filosofia gastronomica attraverso un piatto coerente con i principi cui si ispira.

I vincitori dei tre premi speciali avranno l’opportunità di assistere alla finale internazionale in programma a maggio 2020: occasione per godere di un palcoscenico internazionale per creare un’importante rete di contatti con i principali protagonisti della scena gastronomica mondiale. Che, ha sottolineato Giorgio Mondovi Business Executive Officer della divisione italiana del gruppo Sanpellegrino “rappresenta

l’opportunità preziosa di alimentare il futuro della gastronomia, scoprendo, coltivando e promuovendo le nuove generazioni di talenti culinari. L’obiettivo di S.Pellegrino Young Chef è aiutare i giovani chef di tutto il mondo ad avere accesso alla comunità gastronomica globale e incoraggiarli a dimostrare la loro personale convinzione nel potere trasformativo della gastronomia attraverso le loro capacità tecniche e la creatività, immaginando la cucina come elemento di dialogo e ponte fra culture”.

Un obiettivo confermato anche dal fatto che quest’anno le candidature sono state oltre 2400 da tutto il mondo, per un totale di 135 giovani chef che hanno avuto accesso alle 12 finali regionali, in rappresentanza di 50 Paesi. Un dato da non sottovalutare riguarda la percentuale di donne chef candidate, aumentata quest’anno di oltre il 10% rispetto alla scorsa edizione: segnale che l’impegno di S.Pellegrino a favore della parità di genere e dell’inclusività sta ottenendo buoni risultati.

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