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E’ una delle location più esclusive del Lago di Como e considerato tra gli alberghi più belli d’Italia, affacciato direttamente sull’acqua, elegantissimo, discreto e silenzioso, ha fatto del design raffinato dell’archistar Patricia Urquiola, di un eden nel verde opera del botanico francese Patrick Blanc e di un’eccezionale cucina stellata green i suoi tratti peculiari.

E’ Il Sereno, un resort 5 stelle L, con servizi di altissimo livello: 30 suites dagli ampi terrazzi, vista a 360° sul lago attraverso delle grandi vetrate terra cielo che creano nelle camere un’atmosfera magica grazie al riflesso della luce e ai colori del lago. All’interno un design sofisticato che gioca sulle sfumature dei travertini e sulle tonalità calde delle pareti in noce e una spa dove farsi coccolare con trattamenti esclusivi, all’esterno la meravigliosa piscina riscaldata e il prezioso giardino affacciato su un paesaggio rilassante e suggestivo (Foto 2,3,4,5)

In un contesto di lusso ed eccellenza come Il Sereno non poteva mancare una nicchia enogastronomica stellata, è il Berton al lago, ristorante 1 stella Michelin all’interno della struttura, guidato dall’ Executive chef di origini partenopee Raffaele Lenzi. Lo chef Lenzi, dopo diversi anni di formazione all’estero, rientrato in Italia passa attraverso le cucine di Elio Sironi, Pino Lavarra e Stefano Baiocco per approdare infine al Sereno dove porta la sua idea di cucina improntata sul benessere della persona e sul vegetale nel rispetto della stagionalità. (Foto 6, 7)

Il gusto asiatico frutto dei numerosi viaggi e delle esperienze nelle cucine straniere, il mondo vegetale che come una madeleine di Proust riporta ai pranzi domenicali in famiglia a Napoli, in cui la mamma preparava svariate verdure con diverse cotture e l’ attenzione ad un’ alimentazione sana sono i cardini della cucina di Raffaele Lenzi che si trovano ben espressi nei tre menu proposti al Berton al lago.

Contrasti”: è un percorso basato sulla contrapposizione tra sapori e sulle differenze delle culture gastronomiche a cui lo chef Lenzi si ispira, “Fidarsi”: per chi abbia voglia di lasciarsi guidare dal mood dello chef e “Radici, tuberi e vegetali”: un’esaltazione della materia prima vegetale e della sua stagionalità.

Il menu Radici, tuberi e vegetali è un vero e proprio viaggio gastronomico alla scoperta del mondo vegetale dello chef Raffaele Lenzi, che propone un menu di carattere, in cui il vegetale è ben interpretato, anche nell’estetica del piatto e reso distintivo con fermentazioni o abbinamenti di pesti, brodi e golosissime creme dalle texture setose.

Dagli amuse bouche spicca un delizioso tempeh di lenticchie e albicocca che coniuga una pacata croccantezza alla dolcezza avvolgente del frutto (foto 8), si passa poi ad un’eccezionale misticanza di ben 30 erbe e fiori eduli con un dressing di cetriolo fermentato, è un tripudio di colori e sapori, che racchiude in realtà un golosissimo segreto sotto le foglie: una pappa al pomodoro ben eseguita (foto 9). Segue un piatto che è un’autentica coccola autunnale golosa: il fungo declinato in varie forme, cardoncello con pesto di menta e radice di loto e una piacevole meringa ai finferli, il tutto accompagnato da un saporito brodo di pregiati funghi Shitake e da una mousseline a regola d’arte (foto 10).

Molto piacevole anche il gioco di contrasti tra cremosità e croccantezza dei ravioli di grano saraceno, robiola di Roccaverano ed erbette (foto 11), seguiti da spaghetti con un burro di pistacchi molto goloso e rapanelli fermentati (foto 12). Altro accenno all’ autunno alle porte si trova nella verza cotta nel tè Sencha dal sapore molto delicato accompagnata da una gustosa spuma di porri e da un sorbetto salato di pera Nashi .

L’ ultima portata prima del dessert è una vera sorpresa: una foglia di borragine nasconde un peperone morbido e delizioso ( foto 13). Il dessert è anticipato dalla piccola pasticceria per introdurre le nuove dolcezze al palato, si parte dalla pacatezza di una piccola pannocchia ai semi di chia, pepe di Timut e cioccolato, al tacos di sesamo, kiwi e cetriolo per arrivare ai piacevolissimi sentori della radice di scorza nera e liquirizia ( foto 14) e della pesca cotta in osmosi di pesche fermentate e timo . Infine il dessert: un fresco minestrone di frutta e verdura dai tratti autunnali (foto 15) e dalle mille sfumature al palato, in un’ avvolgente spuma di mandorle e amaretti, succo di pompelmo e cioccolato.

Anche la sala del Berton al Lago è gestita con grande attenzione e competenza, la squadra è giovane, professionale ed appassionata. La carta dei vini è frutto di una scelta sapiente ed oculata ed è incentrata in gran parte sui vini del territorio italiano, tutte le regioni ed i migliori vini sono ben presenti, notevole anche la selezione delle grandi maison di Champagne (foto 16).

I vini in abbinamento: Tenuta Pfitscher, Sauvignon Blanc Saxum – Castello della Sala , Antinori, Cervaro della Sala 2012 – Quintodecimo, Via del Campo 2018 – Le Macchiole, Scrio 2013.

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