Skip to main content

Aggiornamento 3 ottobre 2020 a fine pagina

—————————————————–

13 luglio 2019

Siamo stati all’inaugurazione di Spica, un nuovo locale a Milano molto caratterizzato. Spica è ristorante e cocktail bar aperto dalle 12 alle 24 e propone  le cucine del mondo così da comporre un atlante dei sapori.

Il locale è ampio, arredato con molta semplicità; tavoli apparecchiati senza tovaglie, strisce color pastello vivacizzano pareti e soffitte, un mix tra suggestioni delle culture asiatiche e design milanese del XX secolo (foto 2, 3, 4).

La cucina non si lascia catalogare in quanto riproduce quella di paesi orientali e occidentali. E’ pertanto multietnica, propone tante cucine del mondo, ricordi di viaggi in paesi lontani. A darle vita è Ritu Dalmia cuoca indiana che ha aperto più ristoranti in India e che in gioventù viaggiò spesso in Italia tanto da appassionarsi alla cucina italiana che ha fatto conoscere in India. A Milano, prima dell’inaugurazione odierna di Spica, aprì nel 2017 Cittamani, ristorante di cucina indiana. E’ amica di Viviana Varese, la chef stellata del ristorante Alice presso Eataly Smeraldo, e dai loro incontri è nato questo progetto. In cucina vi sono nove cuochi di diverse nazionalità da loro selezionati.

Spica vuole essere una tavola conviviale e in tal senso nel menu oltre ai piatti individuali ve ne sono alcuni da condividere. L’ispirazione viene dai viaggi delle due amiche , dai soggiorni in paesi lontani per cui vi sono piatti diversa origine.

Alcuni sono dell’ Est Asiatico come dim sum e bao cinesi, zuppe birmane e ramen giapponesi.

Vi sono piatti del del subcontinente indiano con samosa del Rajasthan, dosa del Sud dell’India e paratha di Nuova Delhi

Dalle Americhe tortilla, tostada, nachos, ceviche, guacamole (foto 1) dall’America Latina e bbq ribs dagli States.

Per quanto riguarda l’Europa cocas mallorquina dalle Baleari e la pizza fritta napoletana.

Pasteggiare da Spica è anche un po’ viaggiare, sfogliare un  atlante, ritrovare o scoprire sapori. Ad accompagnare le portate la drink list con quindici cocktail di Mattia Bescapè dove distillati e liquori di tutto il mondo si miscelano con sciroppi, spezie riproducendo profumi e sapori adatti ad accompagnare le variopinte portate. Inoltre una sera a settimana sarà presente un dj set ( foto 5 la sera dell’inaugurazione) .

Un luogo quindi di cultura multietnica fondata su inclusicità, accoglienza e condivisione e dove quindi la convivialità è di casa.

————————————–

Aggiornamento 31 ottobre 2020

In questa fase così difficile per la ristorazione siamo tornati da Spica. Lo stile internazionale è stato mantenuto, con piatti dell’Oriente e dell’Occidente sempre eseguiti in modo ineccepibile. Abbiamo scelto portate di diverse provenienze in formula sharing ossia da condividere che è il modo più conviviale che un tavolo di amici possa adottare, fermi restando gli attuali numeri massimi di commensali e le distanze da tenere.
Il piatto che abbiamo preferito viene dalle Americhe ed è il ceviche di ricciola (foto 6 a sinistra) con tostada (foto 6 sullo sfondo). Eseguito magistralmente in stile nikkei, per cui senza marinature esasperate così che il pesce riproduce il sapore originario; la ricciola è tagliata a dadini sufficientemente grandi da poterne apprezzare la consistenza; il tutto condito con sapori delicati ed è un piatto di piacevole freschezza.

I Bao sono ormai onnipresenti in tutti i locali fusion o cinesi e forse ci hanno un po’ stancato, ma qui vale la pena provarli. Sono proposti con cotolette di vitello impanate (foto 7 in secondo piano), croccanti al punto giusto con una maionese di wasabi che le completa al meglio: impeccabile il pane. La versione vegetariana sostituisce il vitello con melanzane fritte ed è anch’essa moto golosa.

Ma se si parla di golosità, il piatto riservato ai più gaudenti è la pancia di maiale in salsa BBQ (foto 6 a destra). Va detto della morbidezza fondente, che presuppone una cottura pressoché perfetta, dell’equilibrio di sapori.

Un piatto più tradizionale sono i dim sum con pasta cristallo ripieni di carne di maiale (foto 7 in primo piano), presenti in carta anche in versione vegetariana. Cotti al vapore nel cestello di bambu e qui serviti sono eseguiti correttamente, ma forse è il piatto, tra quelli provati, che esprime meno originalità. Da dire anche della buona selezione di vini, pochi calici, ma ben scelti. Non va trascurato il cocktail bar un punto di forza del locale che anima un food pairing con cocktail ad hoc.

Gli orari, dopo l’ultimo Dcpm, sono da martedì a domenica dalle 12 alle 18, Delivery dalle 12 alle 22

Di questo Autore