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Entrando al Tiny, abbiamo subito pensato che un baretto così ci starebbe in ogni quartiere ed è sempre piacevole scoprirne uno.

 

Ci ricorda alcuni café della rive gauche parigina, dove rilassarsi e gustarsi un drink in un ambiente tranquillo e non turistico.

 

Tiny, di recente apertuta, si trova in via Piero della Francesca, non lontano da piazza Firenze. Il nome può essere diversamente interpretato e pronunciato: come aggettivo inglese che intende minuscolo, piccolo, si pronuncia /ˈtaɪ.ni/, mentre se riferito all’amore che lo staff del locale ha per il Martini, Tiny ne è la rima, tant’è che uno dei cocktail più rappresentativi è il Jungle MarTINY.

 

A raccontarcelo è Clara Manfredonia (foto 1), la patronne, coadiuvata al bar da Ivan Pierotti e in cucina da Tiziano Damasio.

 

Quando ha visitato questo locale le è subito piaciuto perché intimo, raccolto. Ha voluto pertanto dar vita a un bar di quartiere, in una location “tiny”, appunto, dedicato a chi ama bere in modo consapevole, in una maniera tranquilla, raccolta, al di fuori di quegli schemi un po’ rumorosi della Milano da bere diventata turistica tipo ticinese. Il locale è raccolto, due salette e un bar arredato da sfilate di bottiglie (video 2). Nella zona ci sono altri bar ma non assimilabili a Tiny.

 

Clara punta sulla qualità e su un servizio slow, ossia non da battaglia da centinaia di drink a sera, anche perché non ci sarebbero i posti. “Sono cuoca” spiega “ma negli anni sono diventata un’affezionata bevitrice e pertanto ho scoperto questo mondo. Ho quindi modificato la mia idea iniziale che vedeva il piatto protagonista, da quando mi sono appassionata alla mixology. Perciò ho voluto provare ad aprire un locale che potesse offrire drink di qualità e allo stesso tempo proporre qualche buona preparazione dalla cucina.”

 

Detto fatto: i drink dell’aperitivo sono accompagnati da tre-quattro finger diversi dai soliti salatini (foto 3). La cucina non sforna solo finger, ma anche tapas e piatti come Medaglione di riso al salto al radicchio e Campari con fonduta di taleggio e arancia candita, Tartare di manzo oltre a Burger (foto 4): il côté food è spesso una scoperta perché dalla strada, vista l’esposizione di bottiglie, sembra soprattutto un bar, mentre è di fatto un cocktail bar & cucina.

 

Dal pâté, al pane, ai cordiali per il bar è tutto homemade.

 

Ci piace questo locale perché offre la possibilità di degustare drink classici eseguiti a regola d’arte, ma anche più attuali cocktail stagionali.

 

Abbiamo provato lo Champagne Cristal Mojito (Rum J Wray Blanco – zucchero di cocco – lime – menta fresca -champagne) (foto  5, video 6), suadente e di grande piacevolezza con la componente mentolata ottenuta dall’osmosi foglie di menta – zucchero che fornisce piacevole freschezza al mix sostenuta dalla verticalità dello Champagne.

 

Ma per onorare il nome del locale, è da provare il già citato washed cocktail Jungle MarTINY (Coconut washed PlaymouthGin – Cocchi Americano – Dolin Dry Vermouth) (foto ) un richiamo al Martini, ma molto personalizzato con il gin lavato con il latte di cocco, condito con gocce di olio evo e con la cipollina come il Gibson.

 

E ha il suo perché anche il raffinato, intenso e più insolito Fashioned Tonka (Knok Creek bourbon whiskey – fava di Tonka – melassa – sale affumicato – bergamotto).

 

Per concludere, ci dispiace che Tiny non sia sotto casa.

Di questo Autore