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Dagli esordi legati ai grandi vini e alla tradizione, all’alta cucina etica e sana di oggi firmata Vittorio Fusari

Pont de Ferr, trent’anni di storia di Milano. La Milano dei Navigli trent’anni fa parlava ancora milanese, era ancora frequentata sia  dalla gente del quartiere, sia dagli “alternativi” che qui si davano un tacito appuntamento per trascorrere le serate. In qualche osteria c’era ancora qualche operaio che beveva un bianchino spruzzato e tutti si conoscevano. Poi Milano da “capitale” di provincia qual era divenne sempre più metropoli  e i Navigli  un quartiere fortemente attrattivo prima per l’intera città e poi anche per i turisti, molto modaiolo, con i locali illuminati che danno luce ai navigli.

 

14 Dicembre 1986:  Maida Mercuri accoglie i primi clienti dell’Osteria sul Naviglio Grande

Il Pont de Ferr compie trent’anni. L’Osteria di Ripa di Porta Ticinese, a Milano, apriva i battenti per la prima volta il 14 dicembre del 1986 grazie alla progettualità e all’entusiasmo di Maida Mercuri che la gestisce ancora oggi assieme a una squadra appassionata ed entusiasta.

 

In quegli anni Maida è la più giovane sommelier italiana. In società con il ristoratore Licio Mannucci, decide di rilanciare una storica osteria sul Naviglio Grande, proprio accanto all’omonimo ponte, perché vuole offrire ai suoi avventori l’opportunità di degustare anche a bicchiere grandi vini dai prezzi spesso inavvicinabili. Li accompagna con qualche piatto della tradizione e con una selezione di affettati e formaggi di qualità. Sceglie, con coraggio e visione, una zona della città all’epoca non ancora centrale e contribuisce in modo determinante, con il successo del Pont, alla rinascita del quartiere.

 

Nel tempo il Pont de Ferr mantiene il calore dell’osteria, unito all’attenzione rigorosa all’eccellenza dei vini e degli ingredienti, selezionando produttori, in molti casi di nicchia. E’ un’osteria moderna, che alla vocazione del bere bene affianca presto quella di una cucina curata. Lo fa, inizialmente, con il cuoco marocchino Hamed Sidi Ben Hassan che si esprime con piatti ideati da lui, come i ravioli ripieni di coniglio e la brandade di baccalà. Gli succederà, nel 2000, l’uruguayano Juan Lema Pena.  Ma è con lo chef Matias Perdomo, anche lui uruguayano, salito a bordo nel 2006 con il sous chef Simon Press, che la cucina diventa creativa e innovativa tanto da portare al Pont la stella Michelin nel 2011. La finta cipolla rossa di Tropea caramellata, la pluma di maiale iberico con crema di burrata e ricci di mare, il mosaico di pesce e agrumi diventano ben presto piatti icona che attraggono una platea sempre più vasta di foody entusiasti e curiosi.

 

Nel 2015 Matias sceglie di aprire un locale tutto suo e Maida inaugura un nuovo sodalizio, quello con Vittorio Fusari, già chef stellato de Il Volto e de Le Maschere di Iseo e de La Dispensa di Adro. Coerente coi valori che lo hanno guidato anche nelle precedenti esperienze, porta sui Navigli il suo approccio a una cucina che parte dal cuore, etica e sana, che sa sorprendere per gli innovativi accostamenti. Gli ingredienti sono quelli di piccoli produttori, che garantiscono una filiera virtuosa: materie prime biologiche, sostenibilità, rispetto dell’ambiente, tutela dei lavoratori e attenzione al benessere degli animali. Il manzo all’olio 2.0, il coregone  marinato al profumo di gelsomino, il risotto con le lumache di bosco e la bottarga di gallina, i ravioli ripieni di midollo su carpaccio di capasanta sono solo alcune delle creazioni con cui Vittorio sta facendo risplendere il menù del Pont.

 

 

Per celebrare i trent’anni del Pont de Ferr – ancora e sempre guidato dalla vulcanica Maida – arriva il menù “Buon Compleanno Ponte!”, cinque piatti-firma creati dai cinque cuochi che si sono alternati nelle cucine dell’Osteria:

Sashimi di filetto di bue, foglie di foie gras, salsa bernese e prugne umoboshi
Matias Perdomo

La pasta e fagioli
Licio Mannucci detto “IL CICCI”

Brandade di baccalà con polenta 
Hamed Sidi Ben Hassan

Filetto di cervo alla brace, crema di muggine e chicchi di melograno
Vittorio Fusari

Tortino di cioccolato fondente col cuore morbido
Juan Lema Pena

 

Per informazioni:

Anna Adriani – Communication Strategies

(anna.adriani68@gmail.com)

 

 

  

 

 

 

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