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Una medium, due bovary e il mistero di bocca di lupo. Il nuovo romanzo di Gaetano Cappelli.

L’aglianico, un pretesto per descrive la Puglia rurale

“Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo” pubblicato da Marsilio, è il nuovo romanzo di Gaetano Cappellli che lambisce (ancora) il mondo del vino. E non uno qualunque, ma l’Aglianico che – da curioso dell’ enologia come si definisce – lui predilige ritenendolo però non adeguatamente apprezzato.

La storia è ambientata a Minervino Murge nella Tenuta Bocca di Lupo (che esiste realmente e fa parte dell’azienda Tormaresca), dove si intrecciano le avventure di una medium, un romanziere, un barone-agronomo e la volitiva moglie che, con l’aiuto del narratore, scriverà un romanzo mentre lui è lì (finzione). Una commedia stuzzicante, arguta, irriverente, che trova nei vasti orizzonti di una Puglia rurale un ulteriore e seducente motivo di fascino.

E proprio tra finzione e realtà, l’ispirazione a Cappelli è nata dopo la degustazione dell’ aglianico Castel del Monte D.O.C 2012, prodotto nelle cantine Bocca di Lupo, un vitigno al quale il nostro autore aveva dedicato una “Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo”  premiata con l’ ambito riconoscimento di Chevalier de la Confrérie du Tastevin di Borgogna, onore riservato a pochi eletti, tra cui Norman Rockwell e Winston Churchill.

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