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Usiglian del Vescovo: verticale di Il Barbiglione, e altri calici

Abbiamo incontrato Francesco Lomi, direttore di produzione dell’azienda toscana Usiglian del Vescovo, in un press lunch organizzato a Milano dall’agenzia di comunicazione PR Comunicare il Vino presso il ristorante illiberty Milano.

Durante l’incontro è stata proposta una verticale di cinque millesimi di Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC e la degustazione di altre tre etichette aziendali in abbinamento a piatti appositamente cucinati.

L’azienda: la genesi

Ma prima di entrare nel merito dei vini, risulta utile presentare oltre al contesto produttivo anche l’azienda la cui genesi risale al 1078, anno in cui Matilde di Canossa dona al Vescovo di Lucca il feudo di Usigliano che diventa Usiglian del Vescovo. E risale al 1083 il primo documento che nomina il vino di Usiglian, anno in cui sono vendemmiate per la prima volta le uve fatte mettere a dimora dal Vescovo di Lucca, per produrre il vino per celebrale messa. E a ricordo di questi due eventi storici ne sono state immortalate le date in altrettante denominazioni vinicole: MilleEsettantotto Costa Toscana IGT e MilleEottantatre IGT Toscana Rosso delle quali diremo. E dal Medioevo veniamo a oggi, ossia nel 2001 quando l’attuale proprietà acquisisce l’azienda dando il via a un percorso di rinnovamento.

Oggi Usiglian del Vescovo, azienda a conduzione biologica, in conversione dal 2017 e dal 2020 certificata bio,  dispone di 23 ettari vitati dei quali 18 in produzione per un volume di 120 mila bottiglie annue. Di queste 15-20 mila destinate alla produzione di Il Barbiglione l’etichetta più rappresentativa.

Il contesto produttivo e ambientale

I vigneti, vinificati separatamente, sono circa una ventina, di superfici modeste e dislocati con differenti esposizioni, tra 250 280 metri di altitudine. D’estate, a causa del cambiamento climatico, le temperature diurne sono molto elevate, ma per contro la notte raramente superano i 18-19 °C per cui la pianta ha tempo di riprendersi così da mantenere una discreta acidità, oltre al fatto che la significativa escursione termica contribuisce ad arricchire l’ampiezza aromatica dell’uva e quindi del vino.

La conduzione, come detto, è biologica e per rendere il vigneto ancor più ecosostenibile questo convive con erbe aromatiche e botaniche così da permettere la produrre di vermut e di gin. Inoltre il diffuso prato stabile, garantisce un ambiente favorevole all’apicoltura che è un’attività aziendale oltre all’olivicoltura con realtiva produzione olearia. Il terreno è definito da sabbia pliocenica di cinque milioni di anni fa per oltre il 90% con forte presenza di fossili che comunicano mineralità.

La composizione del suolo favorisce la produzione di vini eleganti più che potenti. Conseguentemente lo stile di vinificazione evita significative estrazioni in fase di macerazione, al fine di alleggerire la parte tannica e la concentrazione.  Inoltre la conservabilità, la longevità dei vini, come ritiene l’azienda, avviene grazie all’acidità e al ph.

Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC

Il vino mutua il nome da un piccolo uccello, il gruccione, localmente chiamato barbiglione, che nidifica in cave di sabbia e in dune sabbiose.

Nelle annate 2015-2016 era prodotto con uve syrah (70-75%), cabernet sauvignon (10-15%) merlot (10-20).

Dal 2017 è utilizzato unicamente il syrah, vitigno che si adatta al meglio in questo terreno in quanto esprime le sue potenzialità in suoli caldi, sciolti e ricchi di minerali.

Le uve, dopo la raccolta, sono diraspate e pigiate sofficemente. La fermentazione si svolge in serbatoi di acciaio e in tini troncoconici di rovere con macerazione di 15-18 giorni; la malolattica ha luogo in cemento dove il vino sosta da fine ottobre ad aprile, quindi è elevato circa per 12 mesi in barrique e in tonneau, cui segue l’assemblaggio in acciaio e l’affinamento in bottiglia per 18 mesi.

La verticale Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC millesimi 2015,2016, 2017, 2019, 2020

 

Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC 2015

Possiede colore rosso rubino cupo con sfumature granate tendenti all’aranciato. Al naso è fruttato, con ricordi di piccoli frutti di bosco e di rovo, sentori agrumati di arancia rossa, boisé, note balsamiche di macchia mediterranea, e di tabacco. In bocca è ampio, fresco, tannini setosi, con sentori fruttati già avvertiti in fase olfattiva, sapido e lungo. È l’annata, tra quelle degustate, maggiormente compiuta e complessa.

Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC 2016

Nel calice riflette Colore rosso rubino granato; al naso ricordi di mirtilli, sentori agrumati e ben rilevate note balsamiche con ricordi iodati, oltre che di cuoio e di tabacco. Il sorso è delicato, scorrevole, fresco e sapido.

Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC 2017

È prodotto utilizzando unicamente uve syrah senza mutare lo stile di vinificazione delle annate precedenti. Si avverte nel 2017 un cambio di passo dovuto sicuramente al cambiamento dell’uvaggio, ma anche a un’annata segnatamente calda che ha inciso notevolmente sulla maturazione delle uve. Il colore rosso rubino intenso; al naso frutto maturo, ricordi di piccoli frutti, agrumati, di macchia mediterranea con sentori di tabacco e di cioccolato e intensa speziatura. In bocca fruttato, speziato con note piccanti, salino.

Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC 2019

È elevato 13 mesi in barrique e in tonneau e 17 mesi in bottiglia. Alla degustazione rivela colore rosso rubino intenso; profumi di mirtillo, quindi di ribes, con ricordi pepe nero, chiodo di garofano, di cuoio e di cioccolato; in bocca e fruttato, i tannini sono levigati, intensa speziatura e finale salino.

Il Barbiglione Terre di Pisa Rosso DOC 2020

Biologico è elevato 13 mesi in barrique e tonneau e 17 mesi in bottiglia. Possiede colore rosso rubino intenso. Al naso è molto fruttato si riconoscono piccoli frutti, note di erbe aromatiche e speziate. In bocca è fruttato, fresco e speziato con note saline.

Sono inoltre stati proposti altri tre vini della cantina in pairing a piatti espressamente cucinati

Il Ginestraio Toscana Bianco IGT 2023

È prodotto con uve chardonnay e viognier. Dopo la pressatura il mosto chiarificato svolge la fermentazione alcolica a temperatura controllata in acciaio eccetto una piccola parte pari al 10% in legno. Successivamente il vino affina per 4-5 mesi in botti di legno, è assemblato in acciaio e affina altri 2 mesi in bottiglia.

Di colore giallo carico, profuma di frutta estiva con sentori di pesca e di albicocca, cui si uniscono note floreali. In bocca è morbido, strutturato, fruttato, fresco e sapido.

Gyoza arrosto ripieni di “pizza di scarola”

MilleEsessantotto Costa Toscana IGT 2022 

Nel corso della raccolta delle uve chardonnay e viognier per produrre Il Ginestraio, i grappoli migliori sono lasciati sulla pianta per essere successivamente raccolti dopo 2-3 giorni per produrre MilleEsessantotto.  Il mosto fermenta e affina in barrique e tonneau per 7-8 mesi, quindi il vino è travasato in anfore di coccio pesto per qualche settimana per conferire equilibrio ed eliminare acidità.

Di colore paglierino con riflessi verdi, al naso ricordi di zagare, di erbe aromatiche. di mele, di cipria; in bocca il sorso è morbido, fresco lungo.

Risotto agli asparagi

MilleEottantatre Costa Toscana IGT 2017 

Viene prodotto unicamente con uve petit verdot raccolte a maturità fenolica, diraspate e pigiate sofficemente. La fermentazione alcolica si svolge parte in serbatoi di acciaio e parte in tini troncoconici in rovere. La malolattica ha luogo in serbatoi di cemento. Il vino è elevato per circa 24 mesi in tonneau quindi affina per 18 mesi in bottiglia.

Di colore rosso rubino violaceo, al naso si riconoscono la lavanda, il rosmarino, il rabarbaro ed erbe officinali come l’elicriso oltre a note tostate, di tabacco e di cioccolato. In bocca è pieno di salda struttura con equilibrio dei tannini con l’acidità e l’alcolicità; note fruttate e saline competano il sorso.

Bavetta di Angus salsa bbq

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