Skip to main content

I cultori della cucina giapponese hanno visto con grande interesse nascere Osaka alla fine degli anni novanta. Un ristorante a conduzione femminile di cucina giapponese tradizionale, uno dei primi in cui si poteva ordinare il ramen, piatto all’epoca sconosciuto ai più.

La proprietaria Naoko Aoki (foto 1), non ancora trentenne, aprì  Osaka a Milano, sull’esempio dell’omonimo parigino, e fu proprio il proprietario di quest’ultimo  a incoraggiarla a intraprendere l’avventura milanese. Parigi all’epoca vantava una ristorazione nipponica ben più salda di quella meneghina, realtà ancora molto provinciale che oltre ad alcuni ristoranti storici al tramonto, conosceva solo piccole realtà nate sull’esempio di Poporoya, bottega di prodotti alimentari giapponesi sorta negli anni ottanta in via Eustachi che riforniva soprattutto la comunità nipponica e che successivamente si trasformò in sushi bar, il primo a Milano.

Osaka nei primi anni del nuovo millennio era uno dei pochi punti di riferimento di cucina nipponica completa, con il ramen ordinato soprattutto dalla clientela giapponese mentre il sushi si dimostrò apprezzatissimo dagli italiani. A dirigere la cucina dal 2011 chef Ikda che ha mantenuto un continuo rigore nella preparazione dei piatti e propone una cucina molto pragmatica, senza fronzoli o inesattezze che ne fa ancora oggi, in una realtà ristorativa giapponese completamente mutata, un punto di riferimento.

Ora che innovazione, proposte nippo fusion, alta ristorazione giapponese costituiscono un forte tassello della realtà etnica cittadina, Osaka rimane sempre un porto sicuro per assaporare piatti classici. Va da sé, però, che lo chef ha fatto propri alcuni ingredienti del territorio che meglio si adattano alla sua cucina che comprende qualche garbata variante. Da dire, per rassicurare i più tradizionalisti, che il sous chef Takimoto, dopo 20 anni di esperienza a ristorativa a Osaka, garantisce il côté classico attraverso rigorose applicazioni apprese nella madrepatria. Di fatto però, l’impiego di prodotti italiani stagionalizza in parte questa cucina che pertanto ogni sei mesi cambia menu.

Va ancora detto che Naioko Aoki ha sempre promosso il dialogo tra ristoranti nipponici a Milano ed è infatti cofondatrice di AIRG, l’Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi che ha anche presieduto.

In occasione del ventesimo compleanno il ristorante ha aperto le porte a clienti e amici, per festeggiare con bollicine, birra e sake alcune preparazioni.

Anniversario che ha portato due novità ossia un Bento speciale per assortimento da proporre a pranzo dal 18 giugno per una settimana al prezzo di 20 euro e a cena l’Hassun una portata formata da 8 piccoli in stile Kaiseki l’alta cucina giapponese, disponibile dal 25 giugno per una settimana al prezzo di 20 euro.

Di questo Autore