Skip to main content

Cosa fai in un posto di vino che conosci per la prima volta?
Degustazioni al tramonto, cene nei vigneti, vendemmie aperte ai turisti, trattamenti di benessere, attività artistiche e culturali e ristorazione d’eccellenza.

L’occhio che si dilata sui paesaggi si accorge di calanchi di argilla (foto 1), rocce bianchissime calcaree di carbonati luminosissimi al sole, di verde brillante sui prati, inusuale in questa stagione, a ottobre.
In lontananza una linea si staglia all’orizzonte, è il Castello di Semivicoli, in Abruzzo.

Ci sono luoghi per andare a scrivere o pensare. Come andare in un castello.
C’era una volta il tempo delle Baronie e il Castello di un Barone che aveva il suo studio nel pollaio.
Egli aveva trasformato il pollaio della tenuta nel suo studio privato. Ora la Baronia non c’è più, vive qui ora la bella famiglia Masciarelli.

Adoriamo parlare di terre emerse, di colline, di risalite che scendono poi giù il mare.
Paesaggi e panorami sconfinati fanno emergere il desiderio di andare in un luogo e farne un viaggio sensoriale, prima di tutto.

Arriviamo e siamo inebriati dal profumo di erbe montane, mentuccia, cumino di montagna, pino, profumo medicinale, la Montagna della Maiella è di fronte.

Ecco un castello: per la sua mole, per la posizione in cui venne costruito, parla di amore per un territorio. Parla di antichi confini d’Italia.
Il Castello di Semivicoli fu abbandonato finché non è ritornato allo splendore negli anni 2000
Una fortezza, inespugnabile un tempo, residenza di charme accogliente oggi.
Il racconto è una storia di valorizzazione per l’ enoturismo e lo sviluppo di economia circolare con il quale il Castello di Semivicoli ci apre le sue porte nel press tour organizzato nei primi giorni di ottobre.
Il Castello parla oggi di Marina Cvetic in ogni dettaglio della ristrutturazione

Il racconto è iniziato con Gianni Masciarelli di cui abbiamo scritto qui, vignaiolo e con Marina Cvetic, paladina, una soldatessa del vino italiano che continua a scriverlo.
Gianni Masciarelli all’epoca in cui inizia la sua avventura, lavora un ettaro di vigneto del nonno per un affitto che non venne mai riscosso. Espiantò la pergola abruzzese per scegliere l’allevamento della vigna a Guyot.

Un denominatore comune: l’amore, che oggi è struttura portante dell’azienda di Marina Cvetic, ci fa scoprire l’ Abruzzo consegnando alla storia e al mondo intero i suoi vini, l’espressione e l’essenza.
La linea dell’orizzonte si staglia ed accarezza il paesaggio abruzzese, accoglie come una pancia morbida, il centro dell’Italia, che poi scopriamo comporsi di linee decise e geometrie precise dei vigneti dedicati a Montepulciano di Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo.
Quindi, partiti da una storia d’amore, si arriva ad un’altra storia d’amore. Un amore contagioso per la terra e i vini d’Abruzzo.

Tre linee di vini “sotto il segno dei gemelli” di Gianni Masciarelli.

Castello di Semivicoli  i vigneti del Castello.

Marina Cvetic vibranti e possenti per lunghi invecchiamenti. “La voce fuori dal coro” che rappresenta l’amore di Gianni per Marina. Questi vini sono Marina Cvetic.
Sono vini con un piglio internazionale e perfetti per firma stilistica italo/francese. Anche il Montepulciano è stato sdoganato internazionalmente! Ad maiora.

Il Trebbiano d’Abruzzo annata 2016 è sconvolgente per impronta e complessità.

Ci è piaciuto molto anche lo Syrah, Colline Pescaresi igt, unusual Syrah, not chewy only. Nell’annata 2014 offre grande personalità e piacevolezza.
E Iskra, Colline Teramane docg, Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay.
I Vini de La botte di Gianni, un risultato di passione e casualità. Poderosi i vini.
Marina Cvetic Masciarelli, trova in cantina due tonneaux di rovere francese da 700 litri, che erano stati acquistati da Gianni Masciarelli nella sua costante ricerca di un nuovo progetto
In azienda si legge una frase di Gianni:
“La ricerca della qualità non è una singola azione di cui ci si può ricordare solo una volta a settimana oppure una volta al mese…E’ un pensiero costante con il quale ci si sveglia la mattina e ci si addormenta la sera.”
Nella vendemmia del 2010, decide con tutta la squadra di vinificare e lasciar affinare per 30 mesi un bianco in una delle botti. Nasce il Trebbiano d’Abruzzo Riserva “La Botte di Gianni”: imbottigliate il giorno del Suo compleanno, le 891 bottiglie numerate rivelano da subito fragranze sorprendenti. Al bianco è seguito il rosso nell’altro tonneau: 869 bottiglie di Montepulciano d’Abruzzo “La Botte di Gianni.

Villa Gemma  che prevede il riutilizzo di uva Cococciola assieme al Trebbiano e Pecorino d’Abruzzo.
La versione rosato del Montepulciano d’Abruzzo è un rosso estivo. Buono con tutto.

Scheda Tecnica
Nome: Villa Gemma Bianco Colline Teatine IGT
Uve: Trebbiano d’Abruzzo – Cococciola – Abruzzo Pecorino
Titolo alcolometrico: 13.00%
Prima annata di produzione: 1985
Numero di bottiglie prodotte: 250.000 da 0,75 – 8.000 da 0,375
Comune di produzione e altimetria dei vigneti:
S. Martino s. Marrucina 400 mt, Ripa Teatina 250 mt, Casacanditella 250 mt, Bucchianico 200 mt
Tipo di terreno dei vigneti: Argilloso calanchivo
Resa per ettaro: 90 q.li
Sistema di allevamento: Pergola abruzzese – Guyot Semplice
Epoca della vendemmia: Settembre
Fermentazione: in serbatoi Inox a temperatura controllata

Il Castello di Semivicoli rientra nei percorsi selezionati dalla organizzazione di Alain Ducasse per le dimore di charme “Les Collectionneur“.
Qui si viene per una esperienza immersiva, un passaggio nel tempo trascorso, il presente ed una dimensione che sembra surreale dove è possibile fare la scelta di “fare niente” perché c’è già tutto quello che possiamo desiderare.
Il Temporary Restaurant, La Tavola di Gianni, al Castello di Semivicoli fanno sì che il soggiorno sia una esperienza quotidiana di vita al Castello.
Molto dotato il siciliano di Corleone, passato per Inghilterra, Germania, ora qui, Marco Cavallo ci accudisce nelle nostre richieste caloriche per la cena.
Il dolce, irrinunciabile, è il frutto di un lavoro di team. Una granella di mandorla che si scopre all’ultimo fa gioire il palato.
Baronia o no, sembriamo noi ospiti i padroni di casa, come fosse casa nostra.

La degustazione dei vini dell’azienda Masciarelli si svolge anche al ristorante Villa Maiella,  ha esaltato tutta la eleganza dei vini di Gianni Masciarelli, Marina Cvetic e della loro figlia maggiore Miriam Lee, già attivissima e protagonista nella azienda famigliare con l’annata 2012 del Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma.

Abbiamo trovato la traccia francese del percorso (Restaurant Bras) dello chef Arcangelo Tinari capace di armonizzare ingredienti pieni di forza reperiti localmente ponendo una firma chiara al piatto.
Le materie prime son ricavate principalmente dall’azienda agricola e fattoria famigliare.
I maiali vengono allevati per l’utilizzo delle carni al ristorante.
Pascal Tinari, Sommelier con un Curriculum vitae di altissimo livello, è Maestro della Sala.
Il raviolo aperto di cinghiale (foto menù) è preparato al momento, pasta inclusa.
Infatti, quello che abbiamo capito qui è proprio il momento, quello importante, è quello che stai vivendo. Qui ed ora.
Tornate, qui. Noi lo faremo.

Son passati di qui personaggi come D’Annunzio, citando il più bizzarro.
Più di recente artisti come Seletti son venuti in questa terra che Marina Cvetic ama, a creare nei boschi posti appena sopra i vigneti, lasciando traccia attraverso una propria opera.
In Abruzzo, dove mangi perché devi lavorare e son codificate più di 250 ricette della cultura abruzzese, si celebra anche l’anima.
P.S.
1. Miriam Lee Masciarelli ha accettato di produrre il vino del 2012 col suo stile a condizione che la madre, lo assaggiasse soltanto quando fosse stato già sul mercato. Audere est facere e la storia d’amore può continuare…

2. Il vino che festeggia i 10 anni della rinascita del Castello di Semivicoli, affinato in barrique e da uve provenienti da 400 mt slm è venduto solo al Castello ed è prodotto in 230 bottiglie. Annata 2013.
Un prodotto esclusivo modellato ad arte. Complesso, rotondo e matura.

3. Tra le ricette dell’Abruzzo citiamo:
Le Virtù Teramane (120 verdure cotte separatamente e assemblate in un piatto complesso e completo)
“Fricanto” nel dialetto abruzzese sta per “frega Antonio” . Si tratta di verdure saltate in padella. Una “ratatouille”. Deliziosa. E tante altre.

4. Un’altra ricetta d’amore è la donazione del 5% che l’azienda Masciarelli destina ad associazioni che ci occupano di bimbi in difficoltà. Il Giardino segreto è l’ultimo progetto per bimbi orfani a causa di femminicidio.
L’etichetta del vino per la nobile causa è dedicata a loro, in tutto e per tutto e si tratta di un disegno di uno di quei bimbi a cui vorremmo donare tutti i sorrisi possibili.

Di questo Autore