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Gastronomicamente, Milano è tanto significativa che nelle sue opzioni, non può non offrire ramen (‪ラーメン,拉麺), tipica preparazione giapponese (anche se di lontani origini cinesi), a base di noodles serviti in varie versioni: ogni località del Giappone ne propone le proprie declinazioni. Anche in Occidente molti ristoranti giapponesi li propongono da sempre ma ora esistono locali specializzati: veri e propri ramen bar che non possono passare inosservati.  Cibo non per tutti, il ramen trova sempre più appassionati in attesa che diventi una moda, che non dubito prenderà piede e a cascata riguarderà anche il resto d’Italia. Due parole dunque per  presentare Zazà Ramen, noodle restaurant di  recente apertura. Una citazione nel nome: Zazà e un ispettore di polizia dei fumetti manga spesso impegnato a gustare ramen. E’ in effetti il piatto giapponese più diffuso, ma qui proposto con ingredienti italiani, per cui un ramen fusion. Ideatori del locale sono Brendan Becht e Kevin Ageishi. Becht, chef che ha lavorato presso cuochi della statura di Gualtiero Marchesi, si è poi specializzato in aperture di ristoranti in Giappone e qui ha maturato una profonda conoscenza della cucina locale. Ageishi è un imprenditore giapponese che risiede in Italia occupandosi di moda, ed è il finanziatore del progetto. Il locale  non propone sushi, maki, sashimi; qui troverete solo diverse ricette di ramen: vegetariani, di pollo, d’anatra, di manzo,  di pesce e frutti di mare. Con i brodi (aromatizzati con salsa di soia, profumo di tonnetto essiccato affumicato, alga kombu, miso vellutato), pasta fresca e verdure cui si uniscono spesso carne o pesce. Uniche concessioni di contorno sono stuzzichini, antipasti e dolci. Il prezzo va da 12 a 15 euro a ramen e considerato che si tratta di piatti unici… decisamente abbordabile. Da bere tè, sake, birra, vino, oltre a uno spritz speciale.

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