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Morro d’Alba è un borgo medievale in provincia di Ancona, a soli 10 chilometri dalla costa Adriatica. Oggi il suo comune fa parte dell’associazione “Borghi più belli d’Italia” ed è uno dei più suggestivi delle Marche. Vito Cardinali è nato lì e poi, grazie al suo carisma coinvolgente unito a una lungimirante visione imprenditoriale nel mondo dell’industria, ha vissuto la maggior parte della sua vita lontano dal luogo di origine. Il suo desiderio di tornarvi per un ‘buen retiro’ si è evoluto, all’inizio degli anni ’70, portandolo ad acquistare ettari, a fondare un’azienda agricola, a impiantare Verdicchio dei Castelli di Jesi e Lacrima, varietà autoctona tipica di Morro, tra le altre colture. Dopo un breve racconto del suo percorso professionale, presentiamo la nascita del suo nuovo ruolo di produttore vitivinicolo con il marchio Podere Vito Cardinale

Nella foto Vito Cardinali

Appena ventenne Vito è stato invitato come primo lavoro all’acciaieria di Terni, da cui pochi mesi è stato trasferito in provincia di Milano alla direzione commerciale della stessa azienda. Alcuni anni dopo inizia il proprio business. Dapprima fonda nel 1980 CPC Inox e nel 2000 avvia la holding di famiglia HDM, che include al suo interno partecipazioni societarie in altre realtà industriali e immobiliari, per poi nel 2023 finalizzare l’acquisizione di AD Tubi e cambiare il nome della holding in Cardinali Holding. Come accennavamo nel sommario nel 1972 acquista i primi ettari, mentre nel 1977 nasce ufficialmente il Podere, con la volontà di fare qualcosa di più per il territorio e di preservarne le antiche colture.

Nel contesto naturale di queste colline, a cui era tornato, Vito ha coltivato un sogno: produrre vino e farlo con uve autoctone della sua terra. Per meglio comprendere il suolo, l’enologo residente Enrico Simonini ha realizzato un’analisi di microzonazione, scegliendo poi di trattare i suoli con inerbimento e sovescio, per arrivare alla raccolta di uve sane e di ottima qualità. Dopo i primi esperimenti, le prime micro-vinificazioni, a cui dopo aver compreso le grandi potenzialità di questo territorio, ha preso la decisione nel 2021 di proseguire con la costruzione della cantina ipogea, studiata nei minimi dettagli per integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante. La prima vinificazione vera e propria avviene proprio con la vendemmia 2023 con la nascita di ‘Vito’, Verdicchio in purezza, per poi uscire secondo le regole e i tempi del disciplinare con Vito Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico DOCG che valorizzerà le migliori uve. Ma il marchio Vito Cardinale non è solo Verdicchio. L’altra grande varietà si chiama Lacrima. Vitigno unico che può essere coltivato solo nella Provincia di Ancona nell’areale indicato dalla DOC e nel comune di Morro d’Alba. La prospettiva nei prossimi anni è di arrivare a una produzione di 100 mila bottiglie, derivanti dagli attuali 35 ettari di vigneto coltivati per il 77% a Verdicchio e il restante a Lacrima di Morro d’Alba e Trebbiano. Un nuovo nome quindi nel mondo della viticoltura marchigiana in cui gli altri ettari della tenuta sono suddivisi nella coltivazione di olive, dalle quali deriva il pregiatissimo olio Extra Vergine di Oliva ‘Morro’, cereali, poi frutta, prevalentemente noccioli, visciole, melograno.

La degustazione dei vini di Podere Vito Cardinali – Morro d’Alba

Vito Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2023

Le uve provengono dai vigneti della zona di Sant’Amico che si trovano ad una altitudine media di 200 metri, con differenti esposizioni. I terreni sono misti di argilla con una buona componente sabbiosa. Le uve sono raccolte a mano dalle migliori selezioni provenienti dalle singole parcelle. In cantina le uve vengono vinificate in acciaio, dove il vino sosta in acciaio sulle fecce fini per circa 6 mesi. Viene filtrato e imbottigliato nel mese di marzo, ma la sua piena espressione avviene dopo l’estate. Dopo un giallo dorato con sfumature verdoline, ha un naso vivace con note di frutta a polpa gialla, toni floreali a seguire. In bocca ha struttura ed eleganza, una bella freschezza, sapidità, un’armonicità in prospettiva, essendo poi persistente.

Costa Lisiano Marche Rosso IGT 2023

Le uve Lacrima provengono dai vigneti in contrada Lisciano, a un’altezza di oltre 200 metri. I terreni, esposti a sud-est, sono misto argillosi e sabbiosi con una forte componente calcarea, particolarmente importante in quanto questa caratteristica dona finezza di profumi ed eleganza dei vini. Per preservare la freschezza dei grappoli al momento della raccolta, si è soliti coprire gli stessi, nelle fasi della maturazione, con le foglie, in modo che non siano sottoposti ad alcuno stress. La raccolta delle uve è manuale, con la selezione delle uve migliori, poi i grappoli vengono vinificati con una macerazione lunga e con una successiva estrazione molto soffice. Segue una sosta in acciaio sulle fecce fini per circa 6 mesi, poi viene filtrato e imbottigliato nel mese di marzo successivo alla vendemmia. Nel calice è di un colore rosso rubino vivace e brillante. Il naso è balsamico, floreale, con note che riportano ai sapori del Mediterraneo, poi è speziato dove si percepisce il sandalo. Al palato ha tannini già morbidi, poi è fresco, sapido, con già un buon equilibrio e persistenza.

Tutte le foto sono di Vito Cardinale

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