Skip to main content

La Valle del Belìce è un territorio molto vasto che si snoda tra le province di Trapani, Palermo e Agrigento, ricco di storia e di splendidi paesaggi naturali. Divenuto noto a causa del terremoto che lo distrusse nel 1968, in realtà è stato in passato una delle culle della civiltà mediterranea, il luogo dove si sono alternate le stirpi fenicie, greche, arabe e normanne.

Photo @ Marco Gallo

Un viaggio fra le sue cittadine, alla scoperta di alcune sue imprese di prodotti tipici, ci ha fatto assaporare i veri sapori di questa parte di Sicilia, come le interpretazioni di Nur – Spazio di Luce, il ristoro sul mare sito a Porto Palo.

Photo @ Salvo Ognibene

La Valle del Belìce è un territorio fortemente agricolo, con scorci mozzafiato su distese di viti, piantagioni di ulivi, spesso affacciati su un mare cristallino. Vi dove hanno sede 12 Comuni da Menfi a Salemi, da Salaparuta a Poggioreale, da Gibellina a Partanna, da Montevago a Santa Margherita Belice, da Contessa Entellina a Sambuca di Sicilia, da Caltabellotta a Santa Ninfa. Non a caso in questa zona è nato Diego Planeta (ne abbiamo parlato qui), uno dei più importanti creatori della moderna viticoltura isolana, imprenditore lungimirante, artefice della notorietà del vino siciliano nel mondo intero.

Photo @ Marco Gallo

Tra le realtà ce ci hanno colpito durante la nostra visita citiamo Feudo Pollichino, mastri casari da generazioni a Contessa Entellina, dove si producono il presidio Slow Food Vastedda del Belìce, l’unico formaggio a pasta filata fatto con latte di pecora, il Pecorino Siciliano Dop e una buonissima ricotta.

A Salemi, borgo affascinante nel suo centro, invece, ai piedi della rocca del castello, c’è l’azienda Alicos che mette nelle sue conserve il sapore semplice della cucina di casa: dalle salse di pomodoro alle marmellate, dai pesti per le bruschette alla crema di pistacchi in tubo. Realizzano anche una linea di prodotti proteici Foogolà, dai sapori antichi ma pensati in chiave contemporanea.

Photo @ Marco Gallo

Photo @ Marco Gallo

L’odore dell’olio extravergine di oliva pervade invece Casale Abate a Menfi, un frantoio oleario a due fasi con macchinari di ultima generazione. Paolo Oretto, il proprietario, ci ha spiegato tutto ciò che c’è da sapere su questo prodotto, con passione e competenza.

Photo @ Marco Gallo

Photo @ Marco Gallo

In questo territorio fortemente agricolo il mare gioca un ruolo da protagonista, con le sue Bandiere Blu oltre a quelle Verdi, dedicate alle spiagge a misura di bambino. Qui a pochi metri dall’acqua c’è Nur – Spazio di Luce, il ristoro sul mare di Porto Palo, dove godersi il sole, un buon bicchiere di vino, le sarde di Selinunte e magari optare per un giro in barca fino a Mazara del Vallo con la guida di eccezione Francesco Tarantino, anima di Nur. Qui sopra  immagini del pranzo con le golosità tipiche del luogo preparate dal suo team.Accennavamo in apertura del nostro articolo dei paesaggi in cui dominano le distese di vigneti. Abbiamo degustato i vini delle cantine Giallo di Contessa Entellina, Barbera e Planeta di Menfi Rapinzeri di Santa Ninfa, perlopiù votate al biologico e chi anche all’agricoltura biodinamica, tutte finalizzate al rispetto del territorio e non solo alla produzione di vini di qualità.

Photo @ Marco Gallo

Per il soggiorno in zona le strutture più belle, in cui il turista si può sentire a casa, suggeriamo dimore storiche e vecchi opifici, ristrutturati in funzione ricettiva, tra cui Dimora Siqu, nel centro di Menfi, e Case Graffeo, nelle campagne menfitane, invece di grandi alberghi e costruzioni anonime.

Noi soggiornando proprio presso Case Graffeo abbiamo visto come in questa famiglia lavorano genitori, figli, amici, tutti impegnati nell’accogliere il visitatore nel modo migliore possibile, offrendo colazioni preparate in casa, cooking class, oltre alla raccolta dei prodotti dell’orto, all’uso di e-bike, per citare qualche esempio. Abbiamo anche notato che ciascun posto, borgo o città che sia, ha una infinità di cose da mostrare, in cui spesso ragazzi e ragazze locali accompagnano con entusiasmo i turisti in visita.

Ma soprattutto nel corso della nostra visita abbiamo percepito alcuni denominatori comuni: l’orgoglio di chi rimane o di chi torna in Sicilia per renderla più accogliente, la relazione tra genitori e figli nella stessa impresa, ciascuno con i suoi compiti e competenze, la presenza di sempre più donne, giovani e laureate, l’attenzione alla sostenibilità. Siamo rientrati da questo viaggio arricchiti non solo dai cibi genuini, golosi e speciali, ma da un’impressione di calorosa accoglienza da parte delle persone che abbiamo incontrato, dando così valore al loro territorio.

Di questo Autore