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Il Fuorisalone 2018 è stata un’edizione di eccezionale afflusso, integrata da presentazioni che spaziavano molto oltre il design per arredamento. Moltissimi eventi, anche perché il Salone del Mobile è territorio sempre più ambito da ogni settore, prime fra tutte le case di moda. Il concetto stesso di design, del resto, come nell’accezione inglese, si estende alla progettualità nelle sue forme più svariate; food incluso.
Protagonista storica, nel mondo del design, è anche la bicicletta; non per niente nel 1991 il design italiano per bicicletta, che negli anni Ottanta aveva rivoluzionato il mondo, ha conquistato anche un Compasso d’Oro (con la celeberrima Laser Nuova Evoluzione progettata da Gilberto Colombo per Cinelli). E recentemente ha conquistato diverse posizioni nel Compasso d’Oro International Award inaugurato nel 2015 (ad esempio con la Bolide TT di Pinarello). La bici è oggetto di culto in cui ogni dettaglio è di grande importanza: dai tubi, al telaio, ai componenti.

E ai bici-cultori proprio questo Fuorisalone ha offerto una presentazione di grande interesse: sull’evoluzione di un progetto 100% italiano, fra le iniziative che dimostrano come il nostro paese sia ancora in grado di fare innovazione di qualità per il mercato internazionale. Un progetto nato alcuni anni fa da un’idea sviluppata nel Politecnico di Milano e sfociata nel brevetto di un componente geniale: un motore ibrido da applicare al mozzo della ruota posteriore, in grado di ricaricarsi sfruttando l’energia cinetica generata dalla pedalata.

Lo “SmartPed” (foto n° 2)  praticamente si attiva restituendo l’energia accumulata in discesa, in frenata o pedalando all’indietro; si può caricare anche elettricamente (oppure non ricaricare mai), ha un design elegante e leggero (pesa poco più di 2 chili), e può mettere le ali a ogni tipologia di bicicletta e non solo: anche ai monopattini. E infatti, insieme alle bici, erano esposti anche questi, in una variante agilmente pieghevole, dotati di SmartPed a “calcio assistito”.
Degno background dell’esposizione (all’Art&Bike nel Lambrate Design District), anche alcuni preziosi progetti a rappresentare il top di innovazione del passato: fra queste 4 rarissime bici da collezioni private, tra cui una BSA Roadster del 1920 già dotata di avveniristico cambio a 3 marce (foto n° 3).; il tutto sullo sfondo dei progetti originali Gilcodesign.
In continuità ideale con quel concetto di top-quality, l’innovativa tecnologia “All in One” (che riunisce motore, batteria, elettronica e sensori in un unico mozzo posteriore completamente wireless), metteva in evidenza la possibilità di elettrificare con eleganza tutte le urban bikes, dalle bici Sparta alla folding per eccellenza Brompton (foto n° 4).  Ma non solo: questa tecnologia si propone ora di rivoluzionare la mobilità su bici nelle città: ora infatti, messi a punto tutti i componenti, il sistema viene messo al servizio del primo bike sharing ibrido e a flusso libero: cioè senza rastrelliere, ma altamente efficiente e controllato.

La società produttrice (la Zehus Spa, con il suo partner FlyKly) continua a lavorare in stretta partnership, tramite contratto di ricerca, con il Politecnico di Milano. La sperimentazione del nuovo eco-bike sharing è in programma proprio al Politecnico in zona Lambrate con le biciclette Bitride (foto n° 5). Cioè bici tutte dotate di SmartPed e di un’esclusiva modalità di utilizzo non-plug in hybrid: vale a dire che, senza necessitare di rete, ricarica le batterie recuperando energia prodotta in eccesso grazie ad un complesso algoritmo che include sofisticati sistemi di tracciamento e di incentivazione a comportamenti virtuosi.

Il servizio si basa anche su algoritmi mutuati da tecniche di game design, ad esempio fornendo parcheggi virtuali in aree individuate sulla app: parcheggiando al loro interno l’utente può ricevere incentivi sotto forma di credito d’uso. Il continuo monitoraggio al Bitride sharing fornito da Vodafone Automotive garantisce la connessione e permette anche di profilare il comportamento dell’utente.

L’AD di Zehus, Marcello Segato, ha spiegato in modo avvincente la varie implicazioni in una presentazione che in buona parte è registrata nel video che si trova qui. Da ascoltare. Un altro progetto con cui Milano potrà riconfermare la propria attenzione alla mobilità sostenibile e alla qualità urbana in chiave ecologica, contribuendo inoltre a spostare la sensibilità comune dall’auto alla bici.  E’ questa un’evoluzione culturale che, in termini di bellezza della città e di qualità della vita, può veramente fare la differenza. Perfetta dunque la presentazione nel contesto della Design Week milanese, la più importante vetrina internazionale che, dal cucchiaio alla città, deve rendere conto di contenuti veramente innovativi.

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